Il motore ausiliario per la barca da pesca

Sono tantissimi i diportisti che, per esigenze spesso diverse, pensano all’installazione di un motore ausiliario per la barca da pesca. Di certo questo è un pensiero che interessa soprattutto gli appassionati di pesca a traina: qui la lentezza – in particolar modo nel caso della traina con le esche vive – è un vero e proprio must, il fulcro stesso di questa tecnica.

Il problema è che non è sempre facile gestire nel modo corretto e più efficace la velocità – o meglio, la lentezza – della propria barca da pesca, soprattutto in presenza di particolari motorizzazioni. Da qui nasce quindi la necessità di installare un motore ausiliario sulla barca da pesca. Ma come dovrebbe essere questo propulsore? E come dovrebbe essere installato? Vediamolo insieme!

Motore ausiliario: da traina o d’emergenza?

Partiamo da un presupposto fondamentale: con il termine motore ausiliario per la barca ci si riferisce in realtà a dei fuoribordo con due utilizzi ben distinti. C’è chi infatti acquista un fuoribordo per avere un motore ausiliario d’emergenza, e chi acquista un fuoribordo per avere un motore ausiliario per la pesca a traina.

In linea di massima bisogna dire che lo stesso motore fuoribordo può ovviamente soddisfare le esigenze di entrambi i pubblici, ma va sottolineato il fatto che chi è interessato maggiormente alla traina sceglierà un tipo di motore, mentre chi pensa soprattutto all’emergenza farà una scelta diversa.

Possiamo dire che un motore ausiliario per la traina non necessita di una grande potenza. Come detto, in questa tecnica è necessaria una lentezza ben gestibile, e si potrà quindi optare per dei motori fuoribordo da 5 o da 6 cavalli, in grado di muovere delle barche da 6 o 7 metri a una velocità di 2 o 3 nodi, velocità di per sé sufficienti per la pesca a traina con esche vive o con il morto manovrato.

Viceversa, chi cerca un motore d’emergenza dovrà optare per qualcosa di leggermente più potente. Pensiamo al pescatore che, lungi dall’effettuare la traina, si dà alla pesca d’altura, portandosi a decine di miglia dalla costa. In caso di avaria sarà necessario avere un fuoribordo che possa effettivamente spingere in salvo la barca: un fuoribordo da 5 cavalli su una barca da 6 metri a quel punto non sarà sufficiente. Servirà infatti un propulsore che non si limiti a muovere la barca a 2 o 3 nodi, quanto invece un motore che permetta una reale navigazione!

La scelta del motore ausiliario per la traina

I pescatori a traina senza motore ausiliario cercano di regolare e ridurre la velocità delle barca nei modi più fantasiosi, usando ancora galleggiante, secchi attaccati a poppa, deviatori di flusso e via dicendo. Questi metodi però, se permettono di rallentare, non consentono un reale controllo dell’andamento. Chi vuole accelerare e decelerare a piacimento dovrà poter contare su un motore ausiliario.

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L’importante in questo caso è non andare direttamente verso il modello più economico. Certo, il motore ausiliario per la traina non deve essere potente; ma deve comunque avere l’elica totalmente immersa nell’acqua, anche con mare avverso, per consentire una reale ed efficace movimentazione della barca. Un motore ausiliario che si limita a muovere la barca a un nodo con mare piatto è un propulsore inadatto, e quindi uno spreco di soldi.

Il pescatore che si muove su una barca da 5 metri e che desidera un buon motore da traina che allo stesso tempo possa diventare un motore ausiliario d’emergenza, quindi, potrà scegliere un motore fuoribordo da 5 cavalli, il tipico compromesso che si presta a tutti gli utilizzi. In ogni caso, va sottolineato, deve essere scelto un modello che possa essere montato in modo efficace sullo specchio di poppa: molto spesso infatti non c’è spazio per un fuoribordo ausiliario con una calandra troppo grande!

Come montare il fuoribordo ausiliario

Come montare il fuoribordo ausiliario una volta scelto? Ebbene, come detto la combinazione posizione e lunghezza del gambo deve assicurare la piena immersione dell’elica. Nel momento in cui si ha una barca con piede poppiero o con fuoribordo principale, il motore ausiliario non può che essere installato in posizione laterale sullo specchio di poppa. Ne risulta quindi che sarà fondamentale ridistribuire i pesi a bordo, posizionando di conseguenza pacchi batterie e altri materiali stivati. In alcuni casi può essere un’idea installare a bordo un secondo serbatoio carburante barca, per alimentare il motore fuoribordo ausiliario e, allo stesso tempo, per riequilibrare il peso.

Detto questo, per evitare di navigare di traverso, sarà sempre bene accentrare il più possibile il motore ausiliario (pur sapendo che con tante carene a V il posizionamento laterale è d’obbligo, per la difficoltà dei gambi di raggiungere l’acqua).  L’ultima attenzione va dedicata anche alla modalità di comando, mettendo a punto il metodo migliore: in questo caso vanno considerati telecomandi, accoppiamenti sul timone, prolunghe a barra e via dicendo.

(foto: Tohatsu Italia, Salone di Venezia)

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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