Motore per barca a vela: quanto deve essere potente?

Quanto dovrebbe essere potente un motore per barca a vela? In che modo può essere calcolato il numero di cavalli ideale per un propulsore chiamato a spingere questa tipologia di imbarcazioni? Dare risposta a questa domande non è semplice come si potrebbe pensare. Non parliamo di una barca a motore, dove il propulsore scelto diventerà il cuore dell’imbarcazione, quanto invece di una barca a vela, costruita per muoversi principalmente a vela, per usare il motore solamente come propulsore secondario. Non serve certo un motore potente: l’ideale è un motore fuoribordo che possa garantire una velocità non alta, ma sufficiente, e che allo stesso tempo permetta un buon controllo e dei consumi di carburante contenuti. Vediamo, quindi, come scegliere la potenza del motore per barca a vela.

Il dislocamento della barca

Prima di vedere la formula per scegliere la potenza del motore per barca a vela, dobbiamo ripassare velocemente per i più distratti il significato di dislocamento della barca (si capirà molto presto perché). Con tale termine si indica la quantità di acqua che una barca sposta, il quale è pari al peso della barca stessa. Il principio di Archimede lo conosciamo tutti: il peso di un oggetto è uguale al peso dell’acqua spostata una volta immerso. Il dislocamento della barca, e meglio ancora il suo dislocamento massimo – ovvero il peso massimo che raggiunge, quando a bordo c’è anche l’equipaggio – è il primo essenziale elemento per calcolare la potenza di un motore per barca a vela.

La formula per scegliere la potenza del motore per barca a vela

Esiste una formula per calcolare potenza del motore per barca a vela. Questo non significa che basti fare questo calcolo per andare ad acquistare un motore fuoribordo con la certezza di non sbagliare: come vedremo, ci sono altri elementi da considerare. In ogni caso, in linea di massima, è bene calcolare 1 cavallo di potenza per ogni 250 chilogrammi di dislocamento. Ecco allora che un motore a 2 cavalli può essere sufficiente per una barca di circa 5 metri di 500 chilogrammi, laddove per una barca di 1.000 chilogrammi da 6 metri, per esempio, sarà necessario un motore da 4 cavalli. Di per sé, un motore a 20 cavalli potrebbe arrivare a spingere barche di quasi 6.000 chilogrammi, con lunghezze intorno ai 10 metri. Nel caso in cui non si conosca il dislocamento della propria barca, vale la pena – alla prima occasione utile – caricarla su un carrello e passare su una bilancia per mezzi pesanti, per poi calcolare il peso netto.
Con questo rapporto potenza / peso, in generale, dovrebbe essere possibile raggiungere la velocità massima raggiungibile da quello scafo, in una situazione caratterizzata però da condizioni ottimali: senza sovraccarichi, con uno scafo ben lucido, con vento ridotto e mare calmo.

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Il tipo di scafo

Abbiamo visto come calcolare la potenza del motore per barca a vela, ma abbiamo sottolineato anche il fatto che non tutto dipende solo e unicamente da quella formula, e quindi dal dislocamento della barca. Tra gli altri fattori da tenere in considerazione vi è per esempio il tipo di scafo, e quindi il design di tutta la opera viva della barca. È da tenere presente soprattutto l’attrito generato dallo scafo, che può essere maggiore nel caso dei modelli multiscafo (che necessitano quindi un motore più potente) e minore nei monoscafo. Ovviamente poi anche il design dello scafo fa la differenza, con uno scafo dislocante con chiglia che “frena” molto di più di uno scafo planante.

Il tipo di motore

Infine, per scegliere la potenza, è bene pensare anche al tipo di motore che si intende scegliere. Un motore fuoribordo a 4 tempi, per esempio, avrà per sua natura una potenza minore, ma presenterà una durata maggiore nonché un consumo ridotto; un fuoribordo a 2 tempi, invece, sarà più potente, ma si usurerà più velocemente. Anche il tipo di carburante è da considerare, con i propulsori diesel che vantano una coppia maggiore, così da richiedere complessivamente meno cavalli.

Non esagerare

Vogliamo chiudere questo articolo sulla potenza del motore per la barca a vela con due considerazioni importanti. Prima di tutto, dopo aver scelto il propulsore, vale la pena dedicare la stessa attenzione alla scelta dell’elica: troppo piccola, e non sfrutteremo la potenza disponibile, e troppo grande, e non riusciremo a raggiungere i giri necessari. E poi, in ogni caso, non bisogna mai esagerare con la potenza del motore per la barca a vela, senza andare troppo al di là del minimo necessario e sufficiente: un motore troppo potente, frenato dallo scafo, non arriva a una buona percentuale di giri di crociera (intorno al 90%), con ricadute negative su consumi, raffreddamento e via dicendo.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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