Motore fuoribordo elettrico: l’autonomia

Qual è l’autonomia di un motore fuoribordo elettrico? Questa è la domanda che tanti diportisti si fanno nel momento in cui iniziano ad accarezzare l’idea di scegliere un propulsore verde per la propria barca. In Europa i motori fuoribordo a batteria per imbarcazioni sono ancora una relativa novità, ma va detto che, con l’incrementare delle vendite di automobili e biciclette elettriche, sta aumentando anche l’interesse verso i propulsori a batteria per il diporto.
Il mercato, da questo punto di vista, è molto vivace, con prodotti – come succede in ogni fase pionieristica di sviluppo – anche molto differenti tra loro, in termini di potenza, di costi, di dimensioni e di performance. Muoversi tra queste offerte e individuare il motore fuoribordo elettrico per la propria barca – e ancora prima capire se un propulsore a batteria fa al proprio caso – non è dunque particolarmente facile.
Per questo motivo oggi vogliamo concentrarci su una delle questioni più scottanti quando si parla di propulsori a batteria per barca, concentrandoci sul tema dell’autonomia di un motore fuoribordo elettrico.

L’autonomia di un motore fuoribordo elettrico

Quello che frena tanti diportisti ad acquistare un motore fuoribordo elettrico per la barca è spesso proprio il tema dell’autonomia. É quindi bene partire da un veloce confronto tra diversi tipi di motore, partendo da alcuni dei modelli più venduti nella fascia in cui i motori a carburante si trovano più spesso a competere con quelli elettrici: parliamo quindi di propulsori di potenza compresa tra i 2 e i 4 cavalli circa.
Pensiamo prima al tradizionale, e prendiamo come esempio il motore fuoribordo Tohatsu MFS 3.5. Si tratta di un propulsore di circa 18,5 chilogrammi, che prevede un serbatoio incorporato di un litro. Ebbene, questo modello con 1 litro, procedendo a circa 4 nodi, permette di navigare per ben due ore, coprendo quindi circa 8 miglia.
E un motore fuoribordo elettrico cosa può fare in confronto? Ecco, tutti dipende ovviamente dal modello scelto. Un Torquedo 100 3C, per esempio, procedendo sempre a 4 nodi, riuscirà a navigare per circa un’ora.
Questo è solo un esempio. In linea di massima, però, possiamo dire che l’autonomia dei motori fuoribordo tradizionali è maggiore, pur dipendendo sempre e comunque dalla modalità di utilizzo e dalla velocità di navigazione.

I vantaggi del fuoribordo elettrico

L’autonomia è quindi uno degli svantaggi del motore elettrico. Ma va detto che questi propulsori presentano molto vantaggi. Non serve sottolineare il vantaggio a livello ambientale, azzerando le emissioni. Ma mettiamo invece in evidenza i vantaggi per i pescatori che cercano un propulsore affidabile ma allo stesso tempo molto silenzioso, tanto da poter essere attivato senza il timore di spaventare le prede. E ancora, il motore fuoribordo elettrico richiede una manutenzione minore rispetto al collega a carburante. A livello di peso non ci sono grosse differenze, ma è possibile dire che i modelli elettrici si rivelano tendenzialmente più maneggevoli e compatti, risultando più comodi per le operazioni di installazione, di disinstallazione e di stivaggio. Possono essere generalmente alzati del tutto, per muoversi anche in fondali molto bassi, possono essere ricaricati in casa – senza per forza dover andare a cercare un distributore di carburante  – e permettono la navigazione anche in molte aree protette, ovviamente precluse ai natanti e alle barche che si muovono a carburante.

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Gli svantaggi del propulsore elettrico per barca

Per completezza, diciamo che l’autonomia non è l’unisco svantaggio (peraltro non particolarmente grande) dei motori fuoribordo elettrici. Nella lista vanno immessi infatti anche il prezzo, il quale è generalmente maggiore per i modelli a batteria (nei modelli più potenti il prezzo del modello elettrico è spesso doppio rispetto a quello del tradizionale) nonché per l’appunto la presenza delle batterie, le quali possono essere ingombranti e pesanti. Insomma, il fuoribordo elettrico ha tanti vantaggi, ma ci sono anche dei contro che non devono essere trascurati.
Ma torniamo all’argomento principale, ovvero all’autonomia dei motori fuoribordo elettrici per barca!

Esempi di autonomia per un fuoribordo elettrico

Abbiamo già visto qual è l’autonomia di un modello Torquedo. Va detto però che ci sono anche dei modelli di fuoribordo elettrico più potenti, pensati per barche con un peso fino a 1,5 tonnellate, che garantiscono in linea teorica un’autonomia di navigazione fino a 100 chilometri, con batterie da 1 kW. Ma ci sono tante aziende, con tante autonomie differenti. Si pensi per esempio ai fuoribordo Navy della serie Spirit di Epropulsion, un’azienda nativamente elettrica: si parla in questo caso di motori da 6 kW, con un’autonomia originale di 35 chilometri a bassa velocità. Naturalmente, parlando di motori elettrici, l’autonomia può aumentare andando ad aggiungere altre batterie (i modelli Navy, sempre per fare un esempio, permettono di collegare fino a 8 batterie in parallelo). Tutto dipende, in questo senso, dallo spazio a disposizione, dal peso che si è disposti a caricare, dal budget che è possibile spendere in batterie, e ovviamente dalle proprie esigenze!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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