Recensione del nuovo motore Volvo Penta D6: l’armonia tra potenza e controllo 

Quando si parla di motori fuoribordo, le due parole “Volvo” e “Penta” associate rappresentano una garanzia di qualità, senza però trascurare l’innovazione che ha sempre contraddistinto uno dei marchi di nautica più famosi del mondo.

Nell’approfondimento di oggi, daremo un’occhiata a tutto quel che c’è da sapere circa il nuovo motore Volvo Penta D6, campione di affidabilità con un occhio di riguardo per tutti i più recenti miglioramenti. Iniziamo!

Nuovi motori Volvo Penta D6: non una semplice “minestra riscaldata”

In Svezia, soprattutto in quel di Göteborg, il modello D6 è un prodotto il cui nome è popolare già dal lontano 2003. La serie di motori D4 e D6, infatti, ha visto la luce più di 20 anni fa, ma non ha mai smesso di brillare per la sua indiscutibile affidabilità, riconosciuta dagli appassionati diportisti di tutto il mondo.

Come possiamo allora parlare di nuovo Penta D6? Ebbene, il dipartimento di ricerca e sviluppo dell’azienda svedese ha da poco concluso un lungo processo di ammodernamento di questo propulsore, mantenendo inalterato ciò che lo ha reso ottimo e migliorando invece gli aspetti suscettibili di modifiche. 

Diamo allora un’occhiata più da vicino a quegli aspetti che hanno portato al miglioramento di una macchina già eccellente, aumentando ancora di più i vantaggi di un motore fuoribordo top di gamma come il D6.

Maggiore potenza

Sebbene l’aspetto esteriore dei nuovi D6 non dimostri praticamente alcuna differenza con il passato, la potenza è cresciuta per permettere a qualsiasi imbarcazione di sfrecciare ancora più rapidamente di prima senza rinunciare a efficienza e controllo.

Per il D6 nello specifico, infatti, registriamo un aumento di potenza parti circa al 10% rispetto alle versioni più vecchie, con un picco che si assesta quindi intorno ai 353 Kw, pari a 480 cv.

Migliore efficienza nei consumi 

Un altro aspetto importante del nuovo D6 sta nella maggiore efficienza relativa al consumo di carburante. Volvo è infatti riuscita a ottimizzare i consumi per ogni litro di gasolio per una forbice percentuale che va dallo 0,5% fino addirittura al 7% a seconda delle modalità di utilizzo. Si tratta in ogni caso di un miglioramento capace di portare a un sempre apprezzato risparmio economico indipendentemente dalla magnitudine dello stesso.

Nuova componentistica

Venti anni di tempo non potevano non portare con sé anche un progresso e un cambiamento nella componentistica del motore. Nello specifico, la nuova versione del D6 si porta da casa un nuovo appartato di iniezione, debitamente supportato da supercharger e turbo.

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Dal punto di vista della meccanica, un’altra miglioria è rappresentata dal terzetto di valvole, pistoni e testata per reggere al meglio il già discusso aumento di potenza. A questo scopo, anche l’albero motore è stato reso più resistente e il filtro dell’aria più efficiente. 

Meccanica e comodità

Un altro aspetto legato alla comodità e all’efficienza è senza dubbio quello che consente il cambio dell’olio direttamente dall’interno della barca, con la trasmissione della coppia che ha inoltre subito dei miglioramenti importanti insieme a nuovi tipi di guarnizione dell’albero dell’ elica. Una motorizzazione tutta nuova che consente ai cilindri di svolgere al meglio il proprio lavoro e di far rendere al massimo l’ elica durante qualsiasi tipo di crociera, dalla più tranquilla alla più sportiva.

Ovviamente, per rendere al meglio, qualsiasi motore deve lavorare in maniera ottimale con la sua elica di riferimento. Nel caso occorresse un ripasso circa questo argomento, abbiamo già pubblicato qualche tempo fa un articolo su come scegliere l’elica per fuoribordo più appropriata per il proprio motore.

IPS e DPI nella nuova generazione del Penta D6

Un capitolo a parte lo merita il lavoro che Volvo ha svolto circa l’IPS, che tutti gli utilizzatori di questo nuovo motore apprezzeranno di sicuro fin dalle sue premesse. La casa svedese ha infatti puntato molto sull’ottenimento di una maggiore affidabilità, che implica maggiore durata del propulsore e intervalli di manutenzione più distanti l’uno dall’altro.

Anche il DPI presenta cambiamenti che non devono essere trascurati, primo su tutti quello che prevede la possibilità di utilizzo immediato fin dalla consegna per le installazione a motore singolo ma anche per quelle a doppio motore. La nuova frizione idraulica, inoltre, ammorbidisce i passaggi tra le marce e li rende più silenziosi, oltre a consentire una migliore gestione a bassi regimi con una conseguente manovrabilità migliorata in ogni situazione.

La stessa frizione idraulica, comunque, lavora in maniera eccellente in squadra con l’ormai diffusissimo sistema steer-by-wire, consentendo un attracco tramite joystick fluido e semplice da mettere in pratica.

A completare il quadro per il DPI troviamo anche un sistema di posizionamento dinamico (Dynamic Positioning System), in grado di compensare correnti marine o vento forte e mantenere la rotta dell’ imbarcazione senza che particolari sforzi siano necessari da parte del pilota.

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Scritto da
Luigi Oriani
Luigi Oriani
Nato a Milano nel 1992, la pianura che circonda la sua città non gli impedisce di sviluppare una grande passione per il mare. Chiedetegli di descrivere il suo momento ideale e vi parlerà di un tramonto in barca, sorseggiando un bicchiere di bianco nella baia di Corfù mentre il pesce sfrigola sulla griglia.

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