Come affrontare la navigazione notturna? Come navigare di notte in modo sicuro e riducendo al minimo, oltre ai rischi, anche il nervosismo? La barca è sempre la stessa, il mare è sempre il medesimo, eppure di notte le difficoltà aumentano: chi ha già sperimentato la navigazione notturna lo sa molto bene! Chi è abituato a muoversi solamente sulla terraferma non fa tanto caso al mutare delle condizioni tra notte e giorno, tanto più che le strade urbane – e non solo – sono in molti casi perfettamente illuminate. Quando si naviga di notte, però, non ci sono lampioni, non ci sono guardrail con elementi catarifrangenti: tutt’al più c’è la luna, accompagnata magari in lontananza dalle luci dei fari o dei centri abitati lungo la costa. Ecco che allora per navigare di notte in sicurezza è necessario poter contare sull’equipaggiamento giusto, nonché su tecniche peculiari e approcci ad hoc. Oggi vedremo quindi come affrontare la navigazione notturna nel modo corretto, a livello di norme, di equipaggiamento e di organizzazione, per vedere infine alcuni trucchi particolarmente utili. Buona lettura!
Le regole per navigare di notte sono quelle speciali norme che il diportista deve rispettare per spostarsi con la barca dal tramonto all’alba, a prescindere dalle condizioni meteorologica. Quali sono le regole da rispettare? Prima di tutto, con il calar del buio è necessario ridurre la velocità e parallelamente aumentare il livello di attenzione. Le regole vere e proprie per la navigazione notturna sono però quelle relative alle luci: in un mare di oscurità, infatti, la barca deve rendersi visibile agli altri naviganti. Ancor prima di concentrarsi sulle luci di via, però, il diportista dovrebbe assicurarsi che sulla propria barca, durante la navigazione, non ci siano altre luci che possano trarre in inganno gli altri naviganti: parliamo delle luci delle cuccette o di altre luci pensate per illuminare magari il ponte.
È bene sapere a questo punto che l’utilizzo delle luci di via è regolato dal COLREG 72 IMO, ovvero dal regolamento per prevenire gli abbordi in mare, il quale presenta una serie di commi dedicati proprio a “Fanali e Segnali”. Qui si parla quindi delle diverse tipologie di luci di via e dei relativi obblighi, spaziando tra fanali laterali e di poppa, tra fanali combinati tricolore, tra luci in testa d’albero e via dicendo: è bene sottolineare a questo punto che abbiamo realizzato di recente una sintesi del regolamento sulle luci di via per la navigazione in sicurezza.
Seguire le regole relative alle luci di via è un primo fondamentale passaggio per navigare di notte con maggiore sicurezza; come vedremo tra poco, inoltre, grazie ai moderni dispositivi elettronici per la nautica la navigazione notturna è diventata più sicura. Di certo però chi sa che si troverà a navigare di notte deve alzare il livello di sicurezza a bordo, controllando ben prima del tramonto – e prima di salpare – che tutto sia in ordine e pronto per essere utilizzato.
Sicuramente chi si trova a navigare di notte dovrebbe agganciarsi alla lifeline, sapendo che con la combinazione imbracatura e cavo si sarà al sicuro da drammatiche cadute in mare, che di notte oltre a essere più probabili sono anche molto più rischiose. E ancora, è altamente consigliabile indossare un giubbotto di salvataggio, meglio ancora se un giubbotto di salvataggio a gonfiaggio automatico, così da navigare in sicurezza anche di notte, senza però ridurre la capacità di movimento.
È inoltre fondamentale che tutte le persone a bordo siano istruite sui sistemi di sicurezza presenti a bordo e sulle azioni fondamentali da compiere in caso di emergenza: ecco che allora tutti devono sapere dove si trova la zattera di salvataggio e come metterla in mare, nonché dove sono le dotazioni di sicurezza. A questo proposito, prima di avventurarsi in una navigazione notturna sarà bene accertarsi che tutto sia in ordine, revisionato, funzionante e non scaduto (pensiamo per esempio ai razzi di segnalazione).
Sempre in tema di sicurezza, è bene ricordarsi di controllare le previsioni meteorologiche prima di salpare: in caso di previsioni non favorevoli, meglio evitare di trovarsi a navigare di notte.
Non ci sono dubbi nell’affermare che la navigazione notturna è diventata più semplice e più sicura grazie ai tanti dispositivi elettronici di bordo sul quale il diportista può contare; va peraltro aggiunto che oggi giorno anche il navigante “della domenica” può avere a bordo della propria barca un ottimo equipaggiamento per la navigazione notturna, laddove fino a non molti decenni fa ci si doveva limitare alla classica carta nautica cartacea, e poco più. Pensiamo al GPS cartografico, al chartplotter, nonché ovviamente ai radar, per non parlare della possibilità di poter comunicare comodamente utilizzando la radio VHF di bordo. Grazie a questi accessori non si naviga mai nell’oscurità completa, potendo contare su ottimi alleati per capire cosa c’è intorno alla nostra barca, sotto di essa e sulla nostra rotta.
Non è poi da dimenticare, per chi naviga di frequente dopo il tramonto, la possibilità di usare dei binocoli per la navigazione di notte, ovvero dei visori notturni.
Se è vero che i dispositivi elettronici per la nautica sono dei grandissimi alleati, è vero anche che nulla può sostituire i nostri occhi. Tenere gli occhi ben aperti e rallentare sono regole “antiche” ma assolutamente fondamentali. Certo, è vero che mantenere altissimo il livello di attenzione per tutte diverse ore non è facile, e che anzi dopo il tramonto questo è ancora più difficile. Il consiglio quindi, quando possibile, è quello di organizzare dei turni, che dovrebbero avere una durata breve, e in ogni caso proporzionale al numero di “piloti”: se a bordo ci sono solamente due persone in grado di portare la barca, il consiglio è comunque quello di pianificare turni al massimo di tre ore. Anche persone senza grossa esperienza e senza patente nautica possono però essere utili come vedetta: nella navigazione notturna come in ogni altro contesto, quattro occhi sono sempre meglio di due. A questo proposito è bene inoltre ricordare che, al momento della pianificazione dei turni, sarà bene organizzare bene anche la cena, che dovrebbe essere fatta prima dell’arrivo dell’oscurità, con alimenti leggeri (per ridurre la sonnolenza) e senza alcolici (poiché la navigazione notturna moltiplica già di per sé le difficoltà e i rischi).
Abbiamo visto le regole e i principali consigli per navigare di notte in sicurezza. Vediamo ora qualche ulteriore trucco per la navigazione notturna, per essere dei veri pro al timone dopo il tramonto!
- Vuoi provare a navigare di notte la prima volta? Meglio iniziare con una notte di luna piena e cielo terso!
- Prima di mollare l’ancora, è d’uopo studiare la rotta e prestare attenzione ai punti di riferimento che si vedranno anche con l’oscurità, nonché memorizzare eventuali punti di pericolo, come scogli o relitti affioranti.
- Preparare cibo e bevande in posizioni comode e a portata di mano, per non restare a digiuno durante il proprio turno;
- Bisogna ricordarsi di dare tempo agli occhi, sapendo che possono impiegare tra i 15 e i 30 minuti per abituarsi all’oscurità; durante i primissimi minuti, dunque, si vedrà poco o nulla; per non “disabituare” gli occhi sarà bene ridurre al minimo le luci a bordo;
- Sempre per aumentare la capacità degli occhi di vedere al buio, sarebbe bene continuare a guardare punti diversi, tenendoli per bene in movimento.