Come fare il nodo a cappio o a scorsoio

Imparare a fare dei buoni nodi, per un diportista, è assolutamente fondamentale. Per questo in passato avevamo già visto quali sono i 6 nodi marinari più utili per chi va in barca, presentando i nodi di arresto, i nodi di giunzione, i nodi a occhio, i nodi di accorciamento e i nodi di avvolgimento. Ognuna di queste categorie di nodi marinari risponde a delle esigenze diverse: il bravo navigante deve sapere di volta in volta quale nodo utilizzare, nonché conoscere i punti forti e i punti deboli di quella particolare tecnica. Indubbiamente, tra i nodi più famosi in generale, c’è il nodo a cappio, anche detto nodo scorsoio. Come vedremo qui sotto, non si tratta di un nodo particolarmente usato nel mondo della nautica, ma può sicuramente essere utile sapere come farlo, tanto più che si tratta di una tecnica piuttosto semplice. Vediamo quindi cos’è e come fare il nodo scorsoio!

Il nodo scorsoio: particolarità e quando usarlo

Prima di vedere come fare il nodo scorsoio, vediamo quali sono le sue peculiarità, per capire quindi quando deve essere utilizzato. Tutti i nodi scorsoio – ne esistono di differenti tipologie, dal quello semplice a quello a frizione – hanno la funzione di serrarsi nel momento in cui vengono messi in tensione. A partire da questa particolarità, si può capire che nel mondo della nautica non ci sono moltissimi utilizzi del nodo a cappio, il quale però può risultare molto utile, per esempio, per creare dei paranchi con le cime che abbiamo a bordo.

Va detto che la storia del nodo a cappio è molto lunga nel tempo: fin dall’antichità, infatti, questa particolare forma di annodamento è stata utilizzata per creare delle trappole per animali. Ma non è tutto qui: il nodo a cappio è tristemente famoso soprattutto per essere quello utilizzato durante le impiccagioni. Quello che ci interessa qui è capire come effettuare un buon nodo scorsoio per arricchire la nostra cultura marinara e, alla bisogna, per saper creare un paranco in modo veloce.

Va detto che un nodo di questo tipo potrebbe essere impiegato anche per sostituire, momentaneamente, una ben più diffusa e utile – in ambito marinaresco – gassa d’amante. Il nodo scorsoio ha infatti dalla sua il vantaggio di usare poca cima. Ha però anche degli svantaggi: certe volte si serra per sbaglio, altre volte ancora – se non fatto alla perfezione o se non trattato nel modo giusto – si disfa al momento sbagliato. E ancora, quando messo sotto grande tensione, il nodo a scorsoio può risultare difficile da sciogliere. Insomma, si tratta di un nodo da usare solo in situazioni specifiche e temporanee.

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nodo a cappio

Come fare il nodo scorsoio semplice

Vediamo quindi come fare un nodo scorsoio semplice, che vada a stringersi intorno all’oggetto voluto nel momento in cui si eserciterà della tensione, e che poi possa essere sciolto abbastanza facilmente al termine dell’utilizzo. Prendiamo la nostra cima, e formiamo un cappio, e quindi un anello, sovrapponendo la parte destra sopra a quella che si trova a sinistra (1). Ora possiamo prendere il corrente, ovvero la parte che abbiamo alla nostra destra, e procediamo con il farlo passare dietro al cappio, per poi far passare il corrente verso l’alto, restando sotto al cappio (2). Avremo così formato un cappio più piccolo, all’interno del quale faremo passare il nostro corrente (3). A questo punto non dovremo fare altro che tirare il corrente, per serrare il nodo (4):il nodo scorsoio semplice è così terminato e pronto per essere utilizzato (5).

Nodo Scorsoio Semplice

Come fare un nodo a cappio a frizione

Come abbiamo anticipato, esistono diversi tipologie di nodo scorsoio. In questa stessa categoria troviamo per esempio il nodo a cappio a frizione, il quale rispetto al modello semplice presenta il vantaggio di non allentarsi nel momento in cui viene meno il carico. Ecco che allora, usandolo sempre come paranco, avremo maggiore sicurezza nell’avere un cappio stretto anche quando smetteremo di tirare. Per allentare il nodo non dovremo fare altro che tirare in dietro il nodo stesso.

Come fare il nodo scorsoio a frizione? Le basi restano le medesime: formiamo il nostro cappio incrociando il corrente con il dormiente, come sopra (1). A questo punto, portiamo il corrente verso il basso, portandolo quindi all’interno del nostro cappio appena formato (2). Ripetiamo ora la stessa cosa, riportando ancora una volta il corrente verso il basso, sempre all’interno del cappio. A questo punto potremo portare il corrente al di sotto del cappio, incronciandolo con il dormiente (3), per poi portare in avanti il cappio stesso, passandolo attorno al nostro dormiente e imboccandolo verso il basso (4). Non resta da fare altro che serrare il nostro nodo (5), per poi mettere il tutto in tensione (6).

Nodo a Cappio a Frizione

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
    • Buongiorno Maurizio,
      grazie per averci scritto. Abbiamo provato a rendere le spiegazioni più facili con le immagini, le quali però di certo non riescono a essere efficaci quanto un video. Se vuoi vedere dei video sui nodi indispensabili per la barca, guarda qui cosa propone il nostro Fabio: https://www.youtube.com/watch?v=1vzVUZHzBN0

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