Forlì è la nuova destinazione di Onde, la web serie di HiNelson, che vuole raccontare tutte quelle emozioni che si vivono ogni volta che si mollano gli ormeggi.
Il cantiere è deserto, visto che è domenica, ma non appena arriva Michele Zambelli il rumore del mare e dell’Oceano si percepisce, come un eco perenne, una marea, che continua a seguirlo.
Soprattutto oggi che quel mare lo vive in modo diverso.
Michele Zambelli, promessa della vela oceanica del mondo dei navigatori italiani, ha tenuto tutti svegli ed incollati al tracking durante le sue campagne Mini Transat, 2013 e 2015, che lo hanno visto anche sul podio.
Aveva chiamato quell’esperienza come l’”università della vela” ed era il suo modo per vivere una passione che lo ha travolto fin da piccolo, tanto da considerarla come la strada da seguire per il suo futuro.
L’Oceano era un richiamo sempre troppo forte per Michele che vide nell’Ostar, la regata che dall’Inghilterra arriva a New York, in una rotta contro vento e contro le correnti del nord atlantico, un passaggio importante per mettere un nuovo tassello nella sua carriera.
Durante la regata la maestosità dell’Oceano si fa sentire e la flotta si trova ad affrontare una vera e propria tempesta. Michele si trova in buona posizione e riesce a gestire la situazione sentendosi finalmente nel posto dove vuole essere.
Sarà invece la perdita del bulbo, sopra i banchi di terranova con gli iceberg vicini, a porlo davanti ad una nuova prospettiva.
Il suo salvataggio, il più lontano effettuato dalla guardia costiera canadese, diventa un modo per cambiare quella rotta che Michele pensava unica.
Oggi è imprenditore, marito e padre di una bimba bellissima ed il mare lo vuole trasmettere ai giovani con un progetto, Navigare a Vita, che attraverso la ristrutturazione di una barca avvicinerà i ragazzi ad una professione legata al settore nautico.
La barca realizzata tornerà in Oceano.
Perché il valore delle piccole cose è proprio lui, il mare, ad insegnarlo.