Ottimizzare i consumi in barca: una guida

Ottimizzare i consumi in barca. Perché? Per risparmiare, ovviamente. Ma anche per aumentare l’autonomia di navigazione, considerando che il carburante oltre a costare, pesa e ingombra, e sarebbe quindi opportuno riuscire a navigare di più con meno carburante. Ottimizzare i consumi in barca è poi importante anche dal punto di vista ambientale, per ridurre al minimo le emissioni nocive. Ma come fare? Certo, il primo trucco sarebbe quello di navigare il più possibile a vela. Ma non sempre è possibile, e peraltro si stima che le barche a vela, a livello mondiale, costituiscano solamente l’8% del mercato(stando ai dati ICOMIA). In un mondo di barche a motore – e di barche a vela che usano di frequente la navigazione a motore – ottimizzare i consumi in barca è fondamentale: vediamo come fare!

Come ottimizzare i consumi in barca: i fattori principali

  • La potenza giusta: non di rado ci si imbatte in diportisti che, per risparmiare un po’, scelgono di acquistare un motore (fuoribordo, entrobordo o entrofuoribordo) non particolarmente potente, e anzi troppo debole per la propria barca. Il sotto-potenziamento del motore è però un risparmio illusorio, dal momento che i consumi non potranno che aumentare per via del lavoro a regimi più alti, per non parlare dell’usura maggiore di un propulsore sempre sotto sforzo. È sempre molto meglio quindi acquistare un motore per barca di potenza adeguata.
  • L’elica di dimensione esatta: un discorso simile si può fare anche a proposito dell’elica, incaricata di tradurre il lavoro del motore in propulsione per la barca. Ecco dunque che per ottimizzare i consumi in barca è bene assicurarsi di avere un’elica del diametro perfetto e del passo adeguato, per non sprecare nemmeno un po’ della potenza creata dal motore.
  • La manutenzione del propulsore: per mantenere bassi i consumi del carburante in barca è ovviamente necessario mantenere alla perfezione il motore e tutti i dispositivi che lo compongono. Parliamo quindi di candele, di pompe, di filtri, di condotti, di iniettori e via dicendo, tutto deve essere perfettamente mantenuto con tagliandi regolari nel tempo.
  • La pulizia della carena: avere un’opera viva in buone condizioni è fondamentale per ottimizzare i consumi in barca. Ecco dunque che scegliere la migliore antivegetativa per la propria barca è un vero e proprio investimento, per poter navigare di più – e più velocemente – a fronte di un consumo minore di carburante. Questo discorso va peraltro fatto anche per le appendici della carena, a partire dall’elica, che deve essere sempre pulita per essere efficiente.
  • La regolazione del trim: quando presente, il trim è un fattore importante per ridurre i consumi di carburante. Potere contare su un buon assetto significa infatti poter utilizzare al meglio l’elica, in modo da ridurre l’uso di carburante.
  • I carichi: per ottimizzare i consumi è bene pensare anche ai carichi presenti in barca, che vanno distribuiti in modo intelligente, sempre per avere l’assetto giusto per la navigazione.
  • La rotta: in tanti sono convinti che scegliere la rotta più breve sia sempre il miglior modo per far scendere di meno l’indicatore del livello del carburante. Non è così: bisogna scegliere le rotta più intelligente, anche a costo di dover fare più miglia. Pensiamo per esempio al mare mosso: nel caso in cui la rotta più breve si traduca in onde in prua, è senz’altro meglio – per ottimizzare i consumi e per aumentare il comfort di navigazione – allungare la rotta, oppure impostare una navigazione a zig-zag.
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Ridurre il consumo di carburante in navigazione: l’andatura

Altro fattore da tenere in considerazione per ottimizzare i consumi in barca è lo stile di navigazione, e più nello specifico l’andatura. Abbiamo deciso di trattare questo aspetto a parte, in quanto particolarmente trascurato. Qual è l’andatura perfetta? Ebbene, ogni scafo ha la sua. Pensiamo per esempio a uno scafo dislocante: qui la resistenza esercitata dell’acqua aumenta in proporzione alla velocità di navigazione, fino a un punto esatto, oltre il quale spingere ulteriormente sul motore diventa inutile. Sì, perché a quel punto i consumi aumentano in modo significativo, a fronte di una velocità che resta praticamente invariata: la velocità indicativa da non superare si ricava sommando tanti nodi quanto i sono i metri di lunghezza dello scafo alla linea di galleggiamento.

Per quanto riguarda gli scafi plananti, l’andatura più conveniente in fatto di consumi è quella che si raggiunge a una velocità leggermente superiore a quella di planata, che possiamo chiamare quindi “velocità minima di planata”. Nel momento in cui per motivi vari non ci si può permettere la planata, avanzando quindi in dislocamento, è bene mantenersi molto distanti dalla velocità di planata, per ridurre al minimo la resistenza esercitata dall’acqua.

Tenere sempre d’occhio il livello di carburante

Per rendersi conto di quelli che sono i consumi della barca è bene avere sempre sott’occhio l’indicatore del livello del carburante. I serbatoi carburante che non ne prevedono uno, va sottolineato, possono essere resi “intelligenti” con gli appositi kit carburante, i quali comprendono sia il galleggiante da inserire all’interno del contenitore, sia l’indicatore del carburante da installare in bella vista.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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