Pasture e additivi: come pescare con maggiore efficacia

Quello della pasturazione durante la pesca è un tema che abbiamo già trattato nella nostra guida completa per la pasturazione

Questa pratica, tramite l’uso di sostanze specifiche come preparati e additivi, è in grado di attirare verso la nostra esca un numero maggiore di pesci sia in acqua dolce che in acqua salata, facilitando di fatto l’attività di ricerca e cattura della preda. 

Indipendentemente dal prodotto che si sceglie di utilizzare, l’attività di spargimento volta ad attirare i pesci viene conosciuta anche come brumeggio, visto il risultato finale di creare una sorta di “banco di nebbia alimentare” in cui, se ben bilanciato nella composizione, avremo più possibilità di catturare i pesci.

Ma è davvero tutto oro quello che luccica? In questo approfondimento, cercheremo davvero di capire se le pasture e gli additivi siano l’unico modo di pescare con maggiore efficacia e di come il loro utilizzo debba essere ragionato per arrivare a questo scopo.

Qual è lo scopo primario della pasturazione? 

Può sembrare totalmente scontato, ma per completezza è giusto dilungarsi in una breve introduzione di qualche istante. L’obiettivo principale dell’attività di pasturazione è quello di spargere composti di varia natura in acqua, sia dalla barca che dalla riva, affinché i pesci siano più propensi ad avvicinarsi alla zona che abbiamo scelto come “terreno di caccia”. L’idea è di attivare una sorta di “frenesia alimentare” delle nostre prede e renderle più propense ad avventarsi sull’esca scelta come terminazione della nostra lenza.

Le antiche pasture consistevano soprattutto di pane, formaggio e pesci sminuzzati come la sardina: questi ingredienti non hanno chiaramente la composizione chimica “ottimizzata” dei moderni composti, ma continuano a essere efficaci in buona parte dei casi.

Vediamo però qual è il “segreto” che consente agli additivi più popolari sul mercato di svolgere il loro compito con risultati eccellenti e universalmente riconosciuti.

Pasture e additivi: il segreto è il glutammato

La premessa che occorre fare riguarda la composizione chimica di queste speciali categorie di prodotti. Qualunque sia il tipo di articolo che stiamo considerando (pastura per cefali, pastura per occhiate, pastura per orate e quant’altro), il bilanciamento degli ingredienti è studiato appositamente per attirare la specie di pesce obiettivo in base alle sue abitudini e alla sua biologia.

C’è però un elemento comune a tutti i prodotti chimici usati per pasturare? La risposta è sì. Si tratta infatti del glutammato, scoperto nel 1908 presso l’università di Tokyo e responsabile del conferimento a ciascun sapore della sua “deliziosità”. Sia le papille gustative dei peschi che quelle degli esseri umani lo percepiscono, e questa è la ragione per cui anche la carpa, i bigattini e il cefalo sono attratti da sapori universalmente buoni come quello del parmigiano stagionato!

Considerando quanto appena detto, risulta naturale che il glutammato sintetizzato con appositi processi chimici risulti essere uno degli elementi alla base del bilanciamento di ciascun composto acquistabili sul mercato.

Altri elementi utili per pasturare

Le pasture e gli additivi reperibili in commercio, chiaramente, non annoverano solo ed esclusivamente il glutammato nella lista dei loro ingredienti. Altre componenti fondamentali, infatti, risiedono in tutte quelle sostanze che contribuiscono a eccitare i recettori chimici dei pesci.

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Parliamo per esempio dei carboidrati, degli oli pesanti di origine vegetale e di sostanze chimiche attiranti che solitamente ritroviamo anche nei cibi che fanno venire l’acquolina in bocca a noi.

A questo proposito, può capitare che la pesca assidua sempre nello stesso luogo porti ciascun appassionato a osservare comportamenti particolari dei pesci e a costruire un personale bagaglio di esperienza su quali siano gli specifici “gusti” di ciascuna specie di preda. Per la pesca al cefalo, per esempio, ci risulta che il pane in cassetta faccia miracoli.

Quanto i nostri esperti hanno raccolto durante gli anni basandosi sulla loro esperienza ci ha portati a stilare una breve lista di quei prodotti che, essendo facilmente reperibili anche al supermercato, possono essere aggiunti ai composti specifici per la pesca allo scopo di conferire loro “una marcia in più” in termini di attrattività. nello specifico, parliamo di: 

  • Latte in polvere
  • Cacao in polvere
  • Semolino 
  • Farina di mais

Tutti questi ingredienti contribuiscono a dare maggior volume al nostro brumeggio, e la loro composizione chimica “pesante” a livello nutritivo è quasi una garanzia nel catalizzare gli enzimi già presenti nei composti chimici dei prodotti appositi per la pesca. Esistono tuttavia almeno un paio di avvertenze da tenere a mente.

Pesca con pasture: alcune avvertenze

L’esperienza è sempre la guida numero uno in questi casi, e gli anni di pesca che i nostri esperti hanno alle spalle possono essere condensati in tre suggerimenti da tenere a mente. 

  1. La pastura deve essere in grado di attirare con velocità i pesci. Se i risultati lasciano a desiderare, può valer la pena aggiungere qualcuno degli elementi che abbiamo menzionato prima.
  2. Il composto deve mantenere le nostre prede in costante frenesia alimentare…ma non deve saziarle! Va da sé che una miscela troppo densa finirà per complicarci la vita in questo senso, visto che i pesci se ne andranno una volta riempito il loro stomaco ed eviteranno di abboccare.
  3. Occorre avere pazienza. Il bilanciamento perfetto, infatti, può variare in base alla specie di cui ci mettiamo a caccia e allo specifico luogo. Oltre a questo, pensare di ottenere risultati strabilianti al primo colpo è generalmente una chimera: occorrono tante, tante, tante prove sul campo!

Risulta quindi indubbio che le pasture e gli additivi rappresentino un espediente incredibilmente efficace per facilitare le nostra battute di pesca, ma agli ingredienti chimici e naturali occorre sempre aggiungere una buona dose di buonsenso affinché la formula sia correttamente bilanciata. 

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Scritto da
Luigi Oriani
Luigi Oriani
Nato a Milano nel 1992, la pianura che circonda la sua città non gli impedisce di sviluppare una grande passione per il mare. Chiedetegli di descrivere il suo momento ideale e vi parlerà di un tramonto in barca, sorseggiando un bicchiere di bianco nella baia di Corfù mentre il pesce sfrigola sulla griglia.

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