Il nome è un po’ esotico, e in effetti parliamo di qualcosa che arriva dall’estremo oriente, ovvero da quel Giappone che è sempre un punto di riferimento da non trascurare quando si parla di pesca. Ma se il nome è stravagante, si riferisce però a un calamento che ormai è presente nella maggior parte delle cassette da pesca di chi ama pescare in barca, anche e soprattutto in compagnia. Anzi, si tratta di qualcosa talmente comune che ormai si parla tranquillamente di pesca a sabiki, o persino di pesca sabiki, come se si stesse parlando di una vera e propria tecnica a sé. E certo, la pesca con sabiki ha una lunga serie di accortezze, di strategie e di regole da seguire, ma in realtà, quando si usa il termine sabiki, a essere pignoli si indica uno strumento, una montatura. Questa può essere usata per tante tecnice diverse, dal bolentino fino ad arrivare persino alla pesca a traina, seppur facendo un uso un po’ improprio di questo peculiare dispositivo orientale. In ogni caso, oggi vediamo cos’è il sabiki e come approcciare la pesca con sabiki: buona lettura!
Cos’è il sabiki
Partiamo con il vedere cosa è il sabiki. Come abbiamo detto, ancora prima di parlare di tecnica, è giusto parlare di un calamento, di una montatura, e quindi di fatto di uno strumento. Il nome originale è sabiki, ma in Italia chiamiamo questa successione di piccoli ami anche mitraglietta, a indicare per l’appunto la presenza di più “possibilità” a nostra disposizione. Si tratta di fatto di una montatura in sequenza verticale di più ami, tendenzialmente con piombo finale: il numero degli ami può essere variabile, con i vari produttori che mettono sul mercato modelli da 4, da 5 o da 6 ami. 6, in ogni caso, è il numero massimo di ami che è possibile avere su una montatura.
Va sottolineato che gli ami, per come sono dressati e decorati, sono le nostre esche. É quindi giusto guardare al sabiki come a un artificiale, perché è così che viene pensato da chi lo produce, da usare tutt’al più insieme a della pastura. Certo, nessuno proibisce – in determinate occasioni – di innestare altre esche naturali su questi ami, per rendere il tutto ancora più attrattivo; è però un uso quantomeno improprio di questo strumento.
Ecco allora che, apprendo una confezione di un normale sabiki, avremo l’attacco per la lenza madre, la successione di ami – che possono essere di diverse misure e spessori, con dressature di volta in volta differenti, con piumette e perline – e in fondo l’attacco per il piombo. Semplice, no?
Le tipologie di mitraglietta
Abbiamo detto che esistono tante diverse tipologie di sabiki; del resto sul mercato esistono tanti produttori differenti, da Tubertini in poi. Ogni modello viene pensato per una pesca differente, dallo sgombro ai sugarelli, dal pesce azzurro alla lampuga, con o senza piumette, con o senza la caratteristica pelle di pesce sul gambo, e via dicendo, e ovviamente di misure diverse. Non si deve fare altro che affidarsi alle descrizioni del produttore e confrontarle con le proprie esigenze: dopo alcune uscite non sarà difficile trovare il sabiki ideale in base a quello che si vuole fare.
L’attrezzatura per la pesca con sabiki
Per la pesca con sabiki non servono attrezzature particolari o stravaganti. Certo, in Giappone vengono vendute delle canne da pesca apposite, ma è vero anche che mediamente, per una pesca “tradizionale” con sabiki sarà possibile avere soddisfazioni con una canna da pesca medio corta e con azione sufficientemente morbida. Perché si cerca qualcosa di morbido? È subito detto: con il sabiki è ideale usare una treccia poco elastica, e per questo motivo sarà bene avere una canna in grado di ammortizzare. Non è affatto raro infatti ritrovarsi ad avere delle prede piuttosto grosse che decidono di attaccare il sabiki – pensato magari per prede molto più leggere – ed avere quindi la necessità di non compromettere il tutto. Servirà inoltre un mulinello da pesca basico, da scegliere in base alla treccia usata, una gamma di piombini e in caso la pastura adatta. In generale, è bene non caricare troppo la montatura, optando per piombini leggeri; se si volesse andare a pescare in profondità, per esempio a 100 metri (cosa che è assolutamente contemplata nella pesca con sabiki) si potrà però optare per piombi da 500 o più grammi.
Come usare la montatura sabiki
Nella pesca con sabiki è fondamentale trattare bene la montatura: la si deve montare nel verso giusto sulla canna da pesca, per non avere una piegatura degli ami poco efficiente, e una volta usata la si deve arrotolare con cura, appuntando ogni singolo ametto (per questo è utile raccogliere il sabiki intorno a un sughero). Detto questo, la classica azione di pesca con sabiki prevede delle jerkate frequenti e brevi, per dare vita alle piumette e agli ami dressati. Da evitare, invece, la pesca sul fondo con successivo potenziale trascinamento, per non ritrovarsi con delle montature rovinate o ingarbugliate.