Guida alla pesca del pesce siluro: esche, tecniche e consigli

Alzi la mano chi si ricorda l’epica e almeno un po’ onirica scena in cui, nel film Radiofreccia – l’esordio alla regia di Luciano Ligabue – il protagonista Freccia “pesca” a mani nude un enorme pesce siluro. Lasciando tutti a bocca aperta, un po’ per la tecnica usata, un po’ perché quella del siluro sembrava ormai essere una leggenda. E in effetti qualche scena prima Iena, uno della combriccola, diceva “I siluri non esistono, l’ho letto anche su un libro, sono tutte storie!”. Non stupisce: con le sue dimensioni spesso spropositate, con il suo aspetto tutt’altro che bello – “sembra un cinghiale con le branchie”, dicono sempre nel medesimo film – il pesce siluro è proprio il pesce adatto a diventare una leggenda tra i pescatori. Tra quelli che dicono di averne “visto” uno di 2 metri, e quelli che dicono di averne pescato uno da 100 chili. Ma quanto può essere grosso davvero un siluro? E quali sono le tecniche e le esche da usare per la pesca al siluro? Ecco una guida!

Il pesce siluro: caratteristiche di questo pesce d’acqua dolce

Prima di tutto, presentiamo questo enorme pesce d’acqua dolce. Che non è certo originario dei nostri fiumi: una volta nuotava solo nel Danubio. Poi è stato importato un po’ dappertutto, facendo spesso danni. Si tratta infatti di un predatore vorace, capace di catturare non solo ratti e piccioni, ma persino anatre e cigni. Da anni lo si trova nei bacini del Po e dell’Adige, nonché nel Tevere, nell’Adda e nell’Arno. Per il suo aspetto viene talvolta confuso con il pesce gatto: il corpo cilindrico si assottiglia verso la coda (da qui il nome), gli occhi sono piccoli, la bocca è adornata da tre paia di barbigli, due sulla mandibola e un paio sulla mascella. Non è ricoperto da squame, quanto invece da muco. Ma quanto può essere grande? Ebbene, è noto che il record italiano è quello di un pesce siluro trovato a livello del Delta del Po, un mostro di 2,78 metri e 144 chilogrammi.

Come pescare il pesce siluro: le tecniche

Viste le peculiarità di questo possente abitante delle acque dolci, vediamo quali sono le tecniche per pescare il pesce siluro. Bisogna prima di tutto sapere che questo predatore nei mesi freddi tende a starsene il più possibile immobile: per questo è bene darsi alla sua pesca tra marzo e fine novembre, e non oltre. Detto questo, è possibile insidiare questo pesce sia dalla riva che dalla barca, optando per la classica pesca a fondo o per la pesca a spinning: due approcci completamente differenti che però possono entrambi portare a risultati soddisfacenti.

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Attrezzatura ed esche per la pesca a fondo al siluro

In estrema sintesi, la pesca a fondo al siluro consiste nel lanciare l’esca – viva oppure morta – e farla arrivare al fondo, per mezzo di un piombo. Viste le qualità di questo predatore, non stupisce il fatto di doversi attrezzare con una canna da pesca capace di dominarlo: nel caso della pesca a fondo dalla barca si dovrà optare per una canna tra i 240 e i 270 centimetri, capace di lanciare minimo 200 grammi; nel caso di pesca dalla riva, invece, si potrà usare una canna da pesca fino ai 300 centimetri, capace di lanciare fino a 500 grammi. Tra le esche più efficaci con questa tecnica ci sono il calamaro atlantico, morto, oppure l’anguilla o il barbo, vivi. Ma come si può immaginare da quanto visto sopra, il siluro non è particolarmente schizzinoso: si riesce quindi ad attirare la sua attenzione anche con interiora di pollo, con vermi, con pezzi di cefalo, con pezzi di fegato di bovino, e via dicendo. 

Attrezzatura ed esche per la pesca al siluro a spinning

Altra tecnica con cui pescare il pesce siluro è lo spinning, con una canna potente, tra i 249 e i 300 centimetri, con un peso compreso tra i 100 e i 300 grammi. Il mulinello deve essere altrettanto robusto, con una bobina capace di contenere una buona quantità di lenza, dai 150 metri in su; visto il peso dei pesci siluro è bene prestare attenzione ai dettagli, come per esempio alla robustezza degli anelli (molto meglio in linea di massima quelli a doppio ponte) e a quella del porta mulinello. 

L’esca in questo caso sarà ovviamente di tipo artificiale. Come sceglierla? È noto che il siluro non ha una gran vista, ma che percepisce benissimo le vibrazioni. Ecco che allora i cucchiaini ondulanti e rotanti sono ottimi, insieme per esempio alle esche morbide. Da bravo predatore, il pesce siluro ha inoltre un gran naso: non è quindi sbagliato utilizzare eventualmente degli scent per rendere l’esca artificiale ancora più affascinante!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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