Pescare il tonno rosso: la guida definitiva e le tecniche per la cattura

Uno dei pesci più maestosi e belli dei nostri mari, il tonno rosso rappresenta sicuramente anche una delle prede più ambite dai pescatori più esperti e appassionati del cosiddetto “big game”. 

La pesca del tonno è senza dubbio impegnativa in termini di dispendio energetico e di attrezzatura, ma è senza dubbio capace di dare grandi soddisfazioni a chiunque abbia la pazienza di impratichirsi un minimo. A questo punto, però, quali sono le tecniche più efficaci per aumentare le possibilità di successo?

 Scopriamo insieme in questo approfondimento quali sono gli accorgimenti per migliorare gli esiti delle nostre battute di pesca al tonno rosso!

Pescare il tonno rosso: premessa sul periodo

La prima premessa che occorre fare riguarda il periodo per la pesca del tonno rosso. Posto che la miglior forbice temporale per insidiare questo pesce vada solitamente da giugno alla fine di ottobre, c’è da sottolineare come ogni anno il periodo in cui è consentito per legge pescare questo maestoso predatore sia soggetto a variazione. 

In ogni caso, anche la zona prescelta può presentare caratteristiche tali da rendere un momento dell’anno più o meno propizio: in Liguria, per esempio, la pesca al tonno rosso porta risultati migliori tra settembre e ottobre, mentre nell’Adriatico il mese di agosto si dimostra di solito più pescoso. 

Tecniche per la pesca al tonno rosso

Considerando l’abitudine del tonno di nuotare in acque (relativamente) profonde o comunque abbastanza lontane dalla riva, la premessa per ogni tecnica di pesca che si intenda usare è quella di dotarsi di una barca più o meno robusta a seconda delle condizioni del mare. In ogni caso, occorrerà che entrambe le murate siano equipaggiate con un porta canna adeguato a questo tipo di preda.

A questo punto, quali tecniche possiamo usare per pescare questo predatore? Ne esistono tre principali per i diportisti: 

  • Spinning: la regolamentare tecnica a spinning con cui non si sbaglia mai, richiede per sua natura attrezzatura molto robusta e resistente. La scelta della corretta esca artificiale diventa fondamentale per la buona riuscita della pesca in questo caso. Tra le esche siliconiche ne esistono sicuramente di adeguate.
  • Drifting: In questo caso, barca ed esche vengono portate alla deriva dalla corrente, come il verbo inglese suggerisce. Dopo aver individuato il punto adatto per insidiare la preda, occorrerà iniziare a pasturare con un composto a base di sardina (di cui il tonno è ghiotto) tenendo conto anche della direzione della corrente. Il momento migliore per la pasturazione è durante le prime ore del giorno, momento in cui i pesci sono maggiormente reattivi.
  • Traina: In questo caso, la barca procederà trainando dietro di sé a velocità costante una serie di esche per lo più artificiali, quasi alla maniera in cui farebbe un peschereccio. Si tratta probabilmente della tecnica più efficace per pescare gli esemplari di tonno più grandi. 
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Nel momento in cui i tonni abboccano, non bisogna farsi trovare impreparati. Questi pesci sono infatti molto forti e mettono regolarmente in scena combattimenti molto duri col pescatore: questo può essere molto divertente, ma al tempo stesso incredibilmente stancante se protratto a lungo durante la stessa battuta di pesca. 

Equipaggiamenti consigliati per la pesca del tonno

Vista la peculiare natura del tipo di preda insidiata, l’attività di pescare il tonno deve essere svolta scegliendo con particolare cura la propria attrezzatura da pesca.

Una piccola digressione a parte se la merita il mulinello per pescare il tonno. Si tratta solitamente di mulinelli con tamburo rotante e con freno a leva, dotati di bobine molto capienti per immagazzinare tutta la lenza necessaria per il combattimento con questi pesci, solitamente molto vivaci. 

Proprio per questo, la lenza da pesca deve essere molto resistente, idealmente di nylon e capace di sopportare carichi di rottura importanti, visto che gli esemplari più grossi di tonno raggiungono tranquillamente diverse centinaia di chilogrammi di peso.

In merito alla canna da pesca, la scelta cambierà in base al tipo di tecnica che si sceglierà di utilizzare. Nello specifico, per la pesca a spinning un jolly che può sempre andar bene è la Akami Toyama 2.55 MH, soprattutto per la sua resistenza in relazione a costo e struttura. Parlando invece della pesca a drifting, si può andare piuttosto sul sicuro con la Tubertini Vitality2 da 30/50 libbre, appositamente progettata per la pesca al tonno. Non possiamo concludere la rassegna senza un suggerimento per la canna da traina: in questo caso, la Shimano TLD Stand Up da 50 libbre è una scelta di sicuro affidamento.

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Scritto da
Luigi Oriani
Luigi Oriani
Nato a Milano nel 1992, la pianura che circonda la sua città non gli impedisce di sviluppare una grande passione per il mare. Chiedetegli di descrivere il suo momento ideale e vi parlerà di un tramonto in barca, sorseggiando un bicchiere di bianco nella baia di Corfù mentre il pesce sfrigola sulla griglia.

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