Migliori pinne da apnea per sub: consigli e guida all’acquisto

Come scegliere le migliori pinne da apnea per sub? Strumenti indispensabili per praticare immersioni, le pinne sono pensate e realizzate per rendere più veloci e facili i movimenti sott’acqua, per poter così avere una discesa in profondità il più possibile efficace e rapida. Ogni paio di pinne da sub presenta però delle caratteristiche differenti: per questo, prima di procedere all’acquisto di questi strumenti per l’apnea e per la pesca subacquea, è molto utile prendere in considerazione diversi fattori. Solo in questo modo si potrà avere la certezza di portare a casa le pinne da apnea più adatte ai propri utilizzi, al miglior prezzo.

Breve storia delle pinne da apnea

Oggi chi pratica apnea può fare affidamento su un’ampia gamma di strumenti, dalle mute da sub fino ai boccagli e agli occhialini. Tutti attrezzi che, per arrivare così come sono tra le nostre mani, hanno dovuto seguire un lunghissimo periodo di sviluppo nel corso dei secoli. Pensiamo proprio alle nostre pinne da apnea: a quanto pare il primo a mettere su carta questo concetto fu Leonardo da Vinci, il quale nei suoi appunti disegnò un uomo acquatico dotato non solo di pinne, ma anche di guanti palmati e di tubo respiratore. Nel 1769, e quindi alcuni secoli dopo, l’idea fu ripresa da Padre Giovanni Alfonso Borelli, che ipotizzò una muta da sub in pelle di capra con tanto di otre pieno d’aria compressa, nonché di pinne, con le quali muoversi in acqua “col remigare delle palme delle mani e dei piedi” alla “maniera delle rane”. Per arrivare ai prototipi concreti delle pinne da sub è però necessario aspettare fino a Benjamin Franklin, che da giovane ne costruì un paio con delle tavole di legno; l’idea fu ripresa agli inizi del Novecento da Louis de Corlieu, un capitano di corvetta della marina francese, che si ispirò probabilmente anche alle pinne di “foglie” usate dai pescatori della Polinesia. Lasciato il servizio, nel 1933 brevettò delle pinne da sub per piedi e mani, realizzate dapprima in caucciù. Sul finire degli anni Trenta, Corlieu vendette la licenza all’ameriano Owen Churchill, che avviò la prima produzione su scala industriale di “swimfin”. Tra i primi clienti vi fu la marina statunitense, per equipaggiare SEAL e unità di demolizione di combattimento navale. Proprio le pinne da sub Churchill furono fondamentali per agevolare le pericolose attività di bonifica delle mine tedesche in vista dello sbarco in Normandia. Nei decenni successivi, le pinne da sub uscirono dal puro mondo militaresco, per entrare anche in quello dello sport e dell’apnea.

pinne per immersioni

Acquistare le pinne per sub: i fattori da prendere in considerazione

Quali sono i fattori da considerare per scegliere le migliori pinne da apnea? Chi non ha mai effettuato un acquisto di questo tipo potrebbe sentirsi un po’ disorientato: ecco quindi qualche consiglio per pensare agli elementi giusti.

La calzata, a scarpetta o regolabile

Non tutte le pinne da sub presentano lo stesso tipo di calzata. I più diffusi sono i modelli a scarpetta, da acquistare quindi in base alla misura del proprio piede, come si farebbe con una scarpa. Ma ci sono anche i modelli regolabili, che in luogo di una scarpetta presentano una cinghia regolabile. In linea di massima, i modelli a scarpetta sono più semplici, più leggeri, e non a caso oltre che per l’apnea vengono usate anche per lo snorkeling. Chi opta per le pinne a scarpetta deve assicurarsi di scegliere la taglia giusta, restando eventualmente generosi, per evitare gonfiori ai piedi o crampi.

La lunghezza delle pinne da apnea

Chi ha già dato un’occhiata alla categoria del nostro e-commerce dedicata all’attrezzatura per apnea si sarà accorto che le pinne da sub si presentano in diverse lunghezze. Come scegliere quella più adatta? In linea generale, è possibile dire che maggiore è la lunghezza, maggiore sarà la spinta propulsiva: non a caso le pinne da nuoto sono sempre molto più corte rispetto a quelle usate per le imersioni. Va però da sé che le pinne più lunghe tendono a essere più pesanti e meno pratiche.

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Il peso

Il peso delle pinne varia in relazione alla loro tipologia, ai materiali usati e alla lunghezza. Dovrebbe fare particolare attenzione al peso delle pinne ci ha in mente di trasportarle a mano per lunghi tragitti, o magari chi ha intenzione di portarle in aereo in vista di immersioni in stupendi paradisi tropicali.

Il design delle pinne per immersione

Siamo lontani anni luce dalla tavolette di legno indossate ai piedi da Benjamin Franklin. Le migliori pinne da apnea presentano delle forme, dei tagli e delle linee pensati appositamente per garantire il massimo dell’efficienza, andando a far defluire l’acqua e a rendere fluido il movimento del sub. In questo modo è possibile rendere l’immersione più semplice a fronte di uno sforzo minore.

Il materiale

Abbiamo visto che in passato le pinne da sub sono state realizzate in legno oppure in caucciù. E oggi? Oggi i materiali utilizzati sono i più diversi, per garantire leggerezza, agilità e pinneggiate poco stancanti ma allo stesso tempo efficaci: si parla quindi di plastica, di fibra di carbonio, di gomma morbida e dura, di polipropilene e via dicendo.

pinne da sub

Le migliori pinne da apnea per sub

Passiamo ora più nel concreto alla visione di alcune delle migliori pinne da apnea per sub, presentando alcuni dei modelli più interessanti presenti nel nostro e-commerce di prodotti per le immersioni.

Pinne a scarpetta Rondinella – Cressi

Iniziamo con le classiche pinne a scarpetta Rondinella di Cressi. Si tratta di pinne adatte a chi pratica snorkeling, apnea e nuotate lunghe in acque libere. Facili da utilizzare, sono disponibili per tutte le taglie, con una lunghezza totale che – in base alla taglia della scarpetta – varia tra i 41 e i 63 centimetri.

Pinne a scarpetta Clio – Cressi

La semplicità fatta pinna. Parliamo di pinne da apnea – ma anche e spratuttto da snorkeling e da nuoto – estremamente leggere ed economiche. Ma si parla pur sempre di pinne firmate Cressi, con materiali resistenti e forme ergonomiche.

Pinne a scarpetta Pluma – Cressi

Con queste pinne Cressi ha voluto concentrare in un paio di pinne leggere tutta la tecnologia costruttiva messa a punto per gli anni per i modelli più tecnici. Ecco allora che abbiamo a che fare con delle pinne di alta qualità pensate per lo snorkeling, per il nuovo e per l’apnea a profondità ridotte. Possono rientrare nella categoria delle pinne a scarpetta corte, con scarpetta morbida e pala in triplo materiale, per avere una grande reattività.

Pinne regolabili Pro Light – Cressi

Con queste pinne facciamo un salto in avanti in termini di qualità. Parliamo infatti di un progetto estremamente moderno, che permette di raggiungere performance di alto livello a fronte di una fatica limitata. Qui non abbiamo a che fare con una pinna a scarpetta, quanto invece con un modello regolabile, utilizzato tanto dai professionisti quanto dai principianti. Grazie alla presenzza dei lunghi longheroni laterali e delle piccole derive presenti nella parte teminale, queste pale sono particolarmente direzionali.

Pinne a scarpetta Gara 3000 LD – Cressi

Delle pinne per chi desidera la massima velocità, per nuotare a lungo riducendo l’impegno muscolare. Insomma, delle pinne da sub davvero potenti, realizzate con del polipropilene e con del caucciù termoplastico.

Pinne a scarpetta Reaction Pro – Cressi

Delle pinne create squisitamente per l’apnea, che permettono di avere una grande spinta propulsiva pur non presentando un’estensione eccessiva, così come accade talvolta con le pinne che guardano al mondo dell’agonismo.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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