Sulla barca ci sono un sacco di accessori e dispositivi indispensabili per una navigazione sicura: si parla delle dotazioni di sicurezza obbligatorie propriamente dette, ma anche di altri strumenti che concorrono a ridurre al minimo il rischio di problemi durante la navigazione (e non solo). Tra questi c’è senz’altro la pompa di sentina, dispositivo intorno al quale abbiamo già realizzato, qualche tempo fa, una approfondita guida per l’acquisto. Di tipologie di pompa di sentina, come è noto, ne esistono tante: ti basti pensare che sul nostro e-commerce di accessori per la nautica, nella sezione dedicata alle pompe di sentina, contiamo in tutto circa 115 differenti prodotti. Per aiutarti nella scelta e nell’individuazione del prodotto perfetto per te abbiamo introdotto dei comodi filtri, che ti permettono di scegliere tra tipo di alimentazione (elettrica o manuale) tra tipo di avviamento (e quindi tra pompa di sentina automatica o manuale) tra pompe a immersione o meno, in base alla portata, alla tensione di alimentazione e ovviamente al brand (TMC, Ancor, Ferrari Group, Plastimo, Marco, Osculati, Whale e via dicendo). Oggi, in questo articolo, ci dedicheremo alla scelta della pompa di sentina automatica in base alla tipologia di sensore. Buona lettura!
L’obbligo della pompa di sentina
Vale la pena sottolineare, per evitare facili confusioni, che la pompa di sentina è in effetti una dotazione di sicurezza obbligatoria. Quando si pensa alle dotazioni che devono essere sempre presenti a bordo si pensa solitamente a giubbotti salvagente e a zattere di salvataggio, senza pensare che tra gli attrezzi più importanti per evitare tragedie a largo c’è proprio la pompa di sentina. Questa, per l’appunto, è stata resa obbligatoria per ogni unità che naviga a oltre 300 metri dalla costa dal Decreto del Presidente della Repubblica dell’8 novembre 1991, n.435, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 22 gennaio del 1992, attraverso il quale si descrivono gli obblighi per quanto riguarda gli impianti di esaurimento delle sentine.
Perché una pompa di sentina automatica?
Prima di concentrarci sulla scoperta dei vari tipi di sensori per una sentina automatica, vale la pena sottolineare quali sono i vantaggi dell’installare un sistema automatico per mantenere all’asciutto le sentine delle nostre barche. In questi antri, come è noto, si raccolgono parecchi liquidi differenti: si parla di acqua marina, di acqua piovana, ma anche di olio, di carburante, di detersivi e via dicendo. Una sentina umida, bagnata, è una sentina che provoca cattivi odori, che incentiva l’osmosi, che rovina lo scafo, che rallenta la barca e che, in alcuni casi, può portare persino a problemi con l’impianto elettrico. Al di là della periodica pulizia della sentina, per avere una barca in forma e sicura è necessario affidarsi a una pompa, tanto meglio se a una pompa di sentina automatica, e che quindi si avvia autonomamente in caso di bisogno. Pensa, per esempio, a quanto può essere inutile una semplice pompa di sentina a mano in una barca ormeggiata in porto e trascurata per un certo periodo: chi accorrerà in caso di bisogno ad attivare quella pompa? Molto meglio poter contare su una pompa con sensore automatico e relativo interruttore, integrato o non.
Il sensore meccanico per la pompa di sentina
Partiamo dal presupposto fondamentale per cui, quando si parla di una potenziale pompa di sentina automatica, si può parlare in realtà di due mondi differenti: da una parte ci sono le pompe di sentina automatiche vere e proprie, dotate cioè di sensore integrato; dall’altra parte ci sono gli impianti automatici, che sono quindi costituiti da una normale pompa di sentina elettrica e da un interruttore pompa di sentina disgiunto. Ebbene, si dà il caso che esistono tre grandi tipologie di sensori e quindi di interruttori per pompe di sentina: ci sono infatti i sensori meccanici, i sensori a pressione e i sensori elettronici.
Partiamo dai primi. I sensori meccanici sono dei dispositivi che, per mezzo di un galleggiante, riescono a capire quando c’è dell’acqua all’interno della sentina, dando così il necessario impulso alla pompa di sentina automatica (integrata o non) affinché possa iniziare a pompare l’acqua all’esterno del pozzo. Si tratta di un dispositivo di per sé semplice, con un galleggiante che, spinto dall’acqua stessa, si alza verso l’alto, dando il via all’interruttore. Esistono dei sensori meccanici con un galleggiante a braccio oscillante oppure dei galleggianti verticali: il principio di funzionamento è comunque sempre il medesimo. È proprio l’estrema semplicità del tipico sensore meccanico a renderlo anche suscettibile a dei malfunzionamenti: un detrito posizionato nel posto sbagliato, infatti, può determinare il blocco del galleggiante che, pur spinto dall’acqua, può non riuscire ad alzarsi a sufficienza per attivare la pompa di sentina. Dei sensori meccanici di qualità bassa, poi, potrebbero finire per attivarsi quando non dovuto, per esempio al beccheggiare della barca.
I sensori a pressione
Altra tipologia di sensori per pompe di sentina automatiche sono gli interruttori a pressione: in questo caso ci si affida a un particolare contenitore contenente dell’aria. All’aumentare dell’acqua all’interno della sentina la pressione all’interno di questo contenitore aumenta, portando al gonfiarsi di un diaframma che avvia a sua volta l’interruttore. Questa tipologia di interruttore automatico per pompe di sentina, però, è poco diffusa.
I sensori elettronici per pompe di sentina automatiche
Ci sono infine i sensori per pompe di sentina più moderni, ovvero quelli propriamente elettronici. Si parla in questo caso di interruttori costituiti da un doppio disco di acciaio inossidabile senza contatti: quando l’acqua si insinua tra di loro, le piastre creano un contatto, chiudendo così un circuito elettrico che attiva la pompa di sentina automatica. Indubbiamente, grazie all’impossibilità di essere bloccati da detriti, questi sensori presentano dei notevoli vantaggi rispetto ai colleghi meccanici.