Non serve essere dei lupi di mare per saperlo: una barca che imbarca acqua non piace a nessuno. Ma non si deve pensare che ritrovarsi con dell’acqua in entrata nella barca sia un fatto così remoto. Anzi: nelle barche in legno le infiltrazioni d’acqua sono quasi regolari, per via del contrarsi e del gonfiarsi del fasciame al mutare delle condizioni. Ci sono poi piccole perdite, spruzzi eccessivi, colature da condensa, e via dicendo. E dove va l’acqua, ogniqualvolta riesce a farsi strada a bordo? Ovviamente verso il punto più profondo, ovvero in sentina, ed è per questo che a bordo di ogni barca ci dovrebbe sempre essere una pompa di sentina pronta all’uso. Ma come funziona questo dispositivo? Quali sono i passaggi per la manutenzione delle pompe di sentina? Vediamolo!
Come funzionano le pompe di sentina
Sul mercato esistono diversi tipi di pompa di sentina. Ci sono le pompe di sentina manuali, che vengono quindi azionate solo e unicamente a mano; le pompe di sentina elettriche, le quali possono essere a immersione oppure autoadescanti; e infine ci sono i modelli automatici, pensati cioè per avviarsi autonomamente nel momento in cui viene rilevata la presenza d’acqua (queste pompe di sentina sono fondamentali per chi lascia a lungo la barca in porto senza custodirla e controllarla direttamente, e possono presentare a loro volta diversi tipi di sensore).
A cambiare tra le varie tipologie è quindi l’azionamento; per quanto riguarda il funzionamento di base, però, le pompe di sentina funzionano grossomodo tutte nello stesso modo. Di fatto si ha a che fare su un elemento denominato battitore, che, come visto, può essere azionato a mano oppure da un motore elettrico; questo va a comprimere un soffietto di gomma e a rilasciare la pressione, in modo continuo e regolare; così facendo, il soffietto va a creare “il vuoto”, il che permette di risucchiare l’acqua che si trova all’esterno all’interno di una valvola; nel momento in cui il soffietto viene nuovamente premuto dal battitore, si crea una situazione di sovrapressione. Grazie all’effetto della valvola, anziché tornare all’esterno, l’acqua risucchiata viene condotta verso il tubo d’uscita, per essere quindi dirottata in mare. Ovviamente in base al modello di pompa si moltiplicano i soffietti, e muta la frequenza dei “colpi” dei battitori, incrementando di conseguenza la capacità del dispositivo stesso. La semplice pompa di sentina Osculati Europump II 550 da 12 V, per esempio, riesce a estrarre 32 litri d’acqua al minuto; il modello G750 arriva invece a 48 litri al minuto; il modello A-1500, per fare un ulteriore esempio, arriva a 96 litri al minuto.
La manutenzione della pompa di sentina
Visto come funzionano le pompe di sentina, è bene passare alla loro manutenzione. Ebbene, va detto che per quanto riguarda le pompe ad azione manuale, l’unica attività di manutenzione richiesta è la loro pulizia dopo l’utilizzo, per evitare quindi che della sporcizia finisca per rallentare il loro funzionamento in vista del prossimo utilizzo. Guardando invece alle pompe di sentina elettriche, automatiche o meno, di fatto non è richiesta nessuna reale manutenzione, oltre al semplice controllo regolare nel tempo del loro funzionamento (nessuno vorrebbe lasciare in porto una barca “affidandola” a una pompa di sentina automatica che però, al momento del bisogno, si rivela rotta). L’unica reale attenzione sarebbe quella di controllare l’effettiva presenza ed efficacia del sistema di filtraggio in entrata: tipicamente le migliori pompe presentano già un filtro in ingresso, per evitare che i detriti più grossi raggiungano la pompa. Nel caso in cui questo sia assente, è senz’altro bene posizionarne uno di dimensioni opportune.
Perché è fondamentale
Partiamo da un presupposto: come è possibile verificare all’interno della lista delle dotazioni di sicurezza obbligatorie per una barca, la pompa di sentina – o un altro attrezzo di esaurimento – è considerata una dotazione obbligatoria per tutte le barche che navigano oltre i 300 metri dalla costa. Il perché è immediatamente comprensibile: le barche affondano perché l’acqua riesce a entrare al loro interno. Fino a quando una barca riesce a mantenere all’esterno l’acqua, non affonderà mai, restando perfettamente galleggiante. Ma cosa succede quando una barca ormeggiata in porto ha a che fare per mesi e mesi con una piccola ma continua infiltrazione? Se nessuno se ne accorge, in assenza di una pompa di sentina automatica, si potrebbe avere a che fare con un lento ma inesorabile affondamento. E se invece durante la navigazione si danneggiasse lo scafo, dando il via a un flusso importante d’acqua in entrata? In quel caso le pompe di sentina a bordo saranno fondamentali per mantenere a galla la barca, perlomeno fino all’arrivo dei soccorsi (con pompe più potenti) o fino all’arrivo in porto.
Non devi fare altro quindi che scegliere il tipo e il numero di pompe di sentina perfetti per la tua barca: qui abbiamo realizzato una guida all’acquisto della pompa di sentina!