Chiunque possieda una barca di qualsiasi tipo sa quanto importante sia proteggere il motore affinché questo possa rendere in maniera ottimale.
Da quanto il livello di zolfo nel gasolio utilizzato per la nautica è stato ridotto per legge dando vita al cosiddetto biodiesel, problemi come corrosione e contaminazione del motore fuoribordo sono aumentati sensibilmente per tutti gli appassionati e i diportisti.
In questo articolo diamo un’occhiata a come tenere sotto controllo le condizioni del motore della propria imbarcazione e a come gestire il carburante a dovere per ridurre l’incidenza di questi problemi.
Corrosione e contaminazione del motore: cosa sono e quando insorgono
La maggior parte dei problemi legati ai motori diesel è legata alla necessità di ripristinare la viscosità ottimale del carburante diesel in seguito alla decisione di ridurre il quantitativo di zolfo nel carburante. Molti produttori di combustibili, infatti, hanno dovuto aggiungere i famosi esteri metilidi di acidi grassi per evitare che il diesel privato di buona parte dello zolfo danneggiasse nel lungo periodo iniettori e pompe di iniezione dei motori.
Questa componente, che costituisce circa il 7% del gasolio disponibile in ogni marina o stazione di servizio, è alla base dei problemi di contaminazione del motore e delle sue componenti. Essendo idrosolubile, può infatti mescolarsi con l’acqua e legare con l’umidità nel serbatoio. La combinazione tra acqua e biodiesel finisce per produrre le condizioni ideali per la diffusione degli acidi grassi liberi, che sono causa della corrosione e della ruggine in motori, serbatoi e tubi del carburante.
Nel serbatoio carburante barca, l’acqua si condensa soprattutto sulle pareti del contenitore ed è praticamente impossibile da evitare. In questo fluido combinato di biodiesel e acqua è estremamente probabile che si formino batteri, muffe e funghi. Nel momento in cui questi microorganismi si depositano, una densa massa di detriti e batteri si forma, causando il blocco di filtri diesel e iniettori. La frequenza di questo fenomeno è tanto più alta quanto più il gasolio ristagna in un serbatoio durante un lungo periodo di tempo; per ovvi motivi, questa situazione è molto comune a bordo delle barche a vela. In questa situazione, il flusso del carburante viene ostacolato, impedendo al motore di ricevere sufficiente carburante. Questo fa si che il motore cominci in primo luogo a “balbettare“, per poi non accendersi più nel momento in cui si intasa del tutto. Qualcuno chiama questo fenomeno “peste del diesel“, ma per fortuna utilizzare qualche semplice additivo può prevenire la situazione in maniera efficace.
Un avvertimento va comunque dato: l’operazione di prevenzione di questo problema non è l’unica che deve essere condotta periodicamente per assicurarsi che la propria barca sia efficiente. Una guida completa al rimessaggio è sempre un utile compagno di lavoro, soprattutto se è possibile trarre qualche consiglio per risparmiare sui costi di manutenzione.
Manutenzione del fuoribordo: come proteggere il motore concretamente
Per evitare brutte sorprese in mare e navigare in tutta tranquillità, la manutenzione durante il rimessaggio e non solo è fondamentale.
Come accennavamo prima, gli additivi per diesel sono fondamentali per evitare che gli agglomerati di batteri e muffe intasino il motore o ne riducano comunque la prestazione. Esistono diversi marchi di prodotti di alta qualità che possono mettere al sicuro il proprio motore:
Sicuramente l’azienda tedesca Liqui Moly ne rappresenta il punto di riferimento sul mercato, grazie ai laboratori interni in cui vengono sviluppati in house questi additivi con formule brevettate e uniche sul mercato, pensate specificatamente per il settore marino.
Per utilizzare efficacemente questi additivi, è sufficiente attenersi alle istruzioni che ogni produttore è solito consigliare sulle etichette dei propri prodotti. E’ buona regola verificare periodicamente la situazione del carburante nel proprio serbatoio e integrarlo con questi composti per poter condurre la navigazione in tutta tranquillità.