Quando cambiare le prese a mare

Quando si entra nel mondo della manutenzione delle barche, all’inizio sembra di inoltrarsi in un mondo senza confini, inesplorato e irto di ostacoli. Ogni quanto dare la vernice antivegetativa? Dove posizionare gli anodi sacrificali? Quando sostituire le sartie? Come lavare le vele? Quando cambiare i filtri del motore entrobordo o fuoribordo? Sì, dai i primi passi nel mondo del diporto è pieno zeppo di domande. Pian piano, però, si trovano le risposte cercate, rivolgendosi a dei professionisti, chiacchierano in banchina o leggendo i nostri pezzi how to dedicati alla manutenzione nella nautica. Qualche quesito di fondo, però, resta. Ci sono infatti delle domande intorno alle quali, in banchina, si continua a discutere, con il rischio di non venirne mai a capo. Una di queste è: quando cambiare le prese a mare? Vediamo quando, come e perché.

Le prese a mare, un’introduzione

Le prese a mare sono un elemento fondamentale delle nostre barche: si tratta infatti di dispositivi indispensabili nel momento in cui a bordo della barca si hanno motori, wc nautici oppure vasche del vivo. Di fatto, la presa a mare permette di far scorrere verso l’interno l’acqua quando necessario, e di bloccare perfettamente l’acqua all’esterno quando nessuno e niente la richiede. Si capisce quindi perché una presa a mare debba essere sempre in perfette condizioni: basterebbe infatti un piccolissimo danneggiamento per avere delle perdite d’acqua all’interno dello scafo, arrivando persino all’affondamento di una barca. E no, non stiamo esagerando. Si pensi a cosa può succedere a una presa a mare che cede in una barca non sorvegliata! Per questo motivo la manutenzione di questi oggetti è così importante. Va poi detto che quando si parla di prese a mare si pensa in realtà a più oggetti diversi. La presa a mare vera e propria è l’elemento con griglia e tubo passante da una parte all’altra dello scafo, ma al suo interno troviamo una saracinesca a sfera, un portagomma e quindi un tubo, più eventuali guarnizioni e via dicendo. Insomma, per capire quando cambiare le prese a mare è necessario prendere in considerazione diversi elementi, e individuare di volta in volta i punti deboli.

Cosa si dice in giro su valvole e prese

Abbiamo detto all’inizio che ci sono delle domande intorno alle quali si continua a discutere, senza arrivare a delle risposte certe durante le classiche “chiacchiere in banchina” o sui forum in rete. Tra queste c’è per l’appunto quella relativa alla tempistiche per la sostituzione delle prese a mare. E qui se ne dicono davvero di tutti i colori. C’è chi dice che le prese a mare debbano essere sostituite ogni 5 anni, chi invece pone la scadenza a 10 anni, chi dice che chi monta degli apparati in bronzo può stare tranquillo per decenni, e via dicendo. Poi ci sono metodi molto curiosi per testare la bontà delle prese a mare: alcuni periti nautici consigliano per esempio di mettersi di peso in piedi sul gruppo del rubinetto – quando la barca è fuori dall’acqua, s’intende – per testarne la tenuta. Questo perché durante i lavori si potrebbe finire per calpestare o urtare involontariamente le prese, così da comprometterne la tenuta: meglio testare il risultato in un luogo sicuro. C’è persino chi dice di sferrare un calcio ben assestato alla pressa, per garantirne la tenuta. Ma sono davvero questi i migliori metodi per capire quando cambiare le prese a mare?

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La manutenzione delle prese a mare

Partiamo con al normale manutenzione delle prese a mare: buona norma è chiudere sempre tutti i rubinetti quando la barca non è in utilizzo. Così facendo, si spaccasse un tubo, non ci sarebbero rischi di affondamento. Per controllare la salute delle prese a mare è bene prima di tutto aprirle e chiuderle: se il movimento non è fluido, se è ostacolato, è bene prepararsi per smontare la saracinesca nel momento in cui si potrà mettere la barca all’asciutto. Potrebbe trattarsi di un po’ di detriti a livello della sfera interna, o potrebbe essere in atto una corrosione della saracinesca, tale da richiederne la sostituzione.
Cos’altro controllare? È bene dare un’occhiata alle fascette che assicurano il tubo alla saracinesca della presa a mare, e controllare la bontà dei tubi stessi. E ancora, è bene ricordarsi che le prese a mare metalliche dovrebbero essere collegate alla messa a terra, per ridurre i rischi di soffrire di corrosione galvanica: vale quindi la pena controllare le giunzioni, i terminali e il filo stesso per assicurarsi che stia facendo il proprio lavoro.
All’esterno, poi, sarà bene controllare che la corrosione galvanica non stia facendo danni: una presa a mare che si presenta verde e friabile non è per nulla un buon segno.

Come e quando cambiare le prese a mare

Abbiamo visto quali sono i segnali che ci ci mostrano che è il giunto il momento di cambiare le prese a mare della barca. In quei casi è molto meglio non aspettare: di certo il problema di un tubo d’entrata rotto può esser risolto chiudendo la saracinesca della presa a mare, ma non sarà altrettanto facile fermare l’allagamento se a essere rotta sarà la presa a mare stessa, o la saracinesca! Ecco allora che conviene tirare a secco la barca e acquistare una buona presa a mare con un’altrettanto buona chiusura a sfera, e con un portagomma in grado di ospitare due fascette.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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