Quando sostituire gli anodi sacrificali? Ecco come capirlo

Tanti si ricorderanno quel professore delle scuole medie o superiori che, per spiegare il concetto di corrente elettrica, oppure per dimostrare come poteva essere realizzata una batteria rudimentale, partiva dal famoso esperimento del limone. Come funzionava? In modo estremamente semplice. Il professore prendeva in mano un limone, inseriva da una parte un metallo e dall’altra un altro tipo di metallo. Poi prendeva un tester, et voilà, dimostrava che all’interno del povero limone si era formata una sensibile tensione elettrica. Se questo esperimento è utile per capire il concetto di corrente elettrica, aiuta in realtà a capire anche quello di corrente galvanica, così da ricordare ai diportisti quanto sia importante ricordarsi di cambiare gli anodi sacrificali. Se consumati eccessivamente, infatti, questi possono mettere a rischio la salute dei vari elementi dell’imbarcazione immersi, dall’elica in poi. Vediamo quindi quando sostituire gli anodi sacrificali!

L’anodo in zinco (e non solo) spiegato

Abbiamo rivisto sopra il caro vecchio esperimento del limone. Ebbene, in acqua succede qualcosa di assimilabile. Nel momento in cui immergiamo due metalli diversi – e quindi con un differente potenziale elettrico – in acqua, ovvero in un liquido conduttore, questi due metalli di fatto entrano in contatto, proprio come accadeva nel caso del limone. Tra questi due metalli si genera un processo elettrochimico, che dà vita a della corrente elettrica. Fin qui non ci sarebbe niente di male, non fosse che questa corrente crea una corrosione in uno dei due metalli, e più precisamente sull’elettrodo meno nobile. Ecco a che cosa servono gli anodi sacrificali per barca: questi servono per avere la certezza di avere sempre degli elettrodi meno nobili che verranno sacrificati al posto di piede, elica e via dicendo. Si capisce quindi che installare dei blocchi di metallo nei punti critici dell’opera vita è una necessità da non trascurare.
L’importante è che si tratti di materiali meno resistenti, pronti quindi a “sacrificarsi” (da qui il nome di anodi sacrificali). Si parla dunque di anodi in zinco, ma anche di anodi in alluminio e in magnesio, di volta in volta con forme e dimensioni diverse, in base al punto in cui dovranno essere installati: conosciamo quindi anodi a rondella, ovali, tondi, a ogiva, a collare, a piastrine, a placche, a dado, a pinna e via dicendo. Vediamo quando sostituire gli anodi sacrificali.

Quando sostituire gli anodi sacrificali

Capire quando sostituire gli anodi sacrificali non è per nulla difficile. Prima di tutto, va detto che la regola generale di riferimento sarebbe quella di sostituire tutti gli anodi della barca ogni anno. Va però precisato che questa regola non vale per chi lascia la barca in acqua solo per alcuni fine settimana estivi, tirandola a secco tutte le volte, o quasi.
Detto questo, al di là delle regole generali che hanno ben poco a che fare con l’osservazione diretta degli zinchi e degli altri elementi di metallo, per capire quando sostituire gli anodi sacrificali è necessario controllarne l’effettivo consumo. Bisogna peraltro sapere che, più un anodo è sacrificato, più veloce sarà il suo successivo consumo, e minore sarà la sua capacità di sacrificarsi per proteggere la barca. Nel momento in cui lo stato di usura è al 75% o nelle sue prossimità, l’anodo va sempre sostituito. E no, non bisogna mai rischiare: chi posticipa in avanti la sostituzione dell’anodo per “risparmiare” qualcosa va infatti incontro a spese decisamente più alte per i danni causati dalla corrente galvanica!
Nel momenti in cui vengono sostituiti gli anodi connessi direttamente al motore è sempre buona norma misurare la resistenza tra anodo e polo negativo della batteria, per assicurarsi che questa sia inferiore a 1ω. Per sicurezza, diremo anche altre due cose, che a tanti potrebbero sembrare delle banalità. Prima di tutto, è assolutamente fondamentale ricordarsi di non verniciare mai gli anodi, per non comprometterne le funzionalità; in secondo luogo, è ben sapere che un anodo che non si consuma, e che quindi non mostra segni di corrosione, è con ogni probabilità un anodo che non sta proteggendo la nostra barca: è evidentemente stato fatto un errore!

Da non perdere:   Isola delle Rose. Quando accompagnavo le persone sull'Isola dell'Ingegnere. Il racconto di Nando Falcinelli

Quali anodi scegliere

Una volta capito quando sostituire gli anodi sacrificali è bene capire quali anodi scegliere per la propria barca. Come avrà notato anche il diportista neofita, all’interno del nostro e-commerce di articoli nautici si possono trovare decine e decine di anodi sacrificali differenti. Ce ne sono di tante forme particolari, determinate prima di tutto dalla necessità di installazione, in secondo luogo da esigenze idrodinamiche, per non causare resistenza all’incedere della barca. In base al tipo di elemento da proteggere e alla superficie da salvare dalla corrosione da corrente galvanica, quindi, è di volta in volta necessario scegliere degli anodi sacrificali differenti!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
    • Buongiorno Paolo, grazie del tuo commento. Non appena avremo l’opportunità di effettuare delle foto ad hoc, procederemo senz’altro!

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