Diamo un po’ di numeri: quante barche da diporto ci sono nel mondo? Le impressioni sul numero di imbarcazioni presenti nei nostri mari possono cambiare piuttosto in fretta. Chi ha la fortuna di gettare l’ancora in una rada deserta può avere l’impressione che ci siano pochissime barche da diporto, mentre lo stesso diportista che il giorno dopo si mette alla ricerca di un posto in un affollato porto turistico può cambiare diametralmente idea.
Di motivi per acquistare una barca, lo sappiamo, ne esistono tantissimi, dalla piacevolezza del navigare alla bellezza del tempo speso in mare, fino alla possibilità di effettuare stupende crociere con gli amici e con la famiglia e vivere la natura. Va però detto che acquistare una barca confortevole e performante significa anche fare un investimento importante iniziale, al quale seguono delle voci di spesa non indifferente per la gestione e la manutenzione. La barca richiede poi tempo, e non è sempre facile trovarne quanto si vorrebbe. Tirando le somme, in ogni caso, quello del diportismo è un mondo in crescita, che attira un numero sempre maggiore di persone.
Insomma, ci sono diversi fattori che fanno aumentare o ridurre il numero degli appassionati di nautica. Ma, partendo da questi presupposti, quante barche da diporto ci sono nel mondo?
Quante barche da diporto ci sono nel mondo?
Di certo non tutti possono mettersi a contare una per una tutte le barche presenti sul nostro globo. A fare una stima precisa a intervalli regolari è infatti l‘ICOMIA, l’associazione mondiale dei produttori nautici, che ha tutto l’interesse di sapere come sono distribuite le imbarcazioni da diporto nel mondo. Ebbene, stando ai numeri pubblicati nel 2020 da ICOMIA, nel mondo ci sono ben 33 milioni di barche. Non proprio poco, no? Va però detto che quasi 16 milioni di barche sono possedute dagli abitanti di un solo Paese: sì, stiamo ovviamente parlando degli Stati Uniti, che da soli si portando quindi via il 50% del mercato nautico globale. Subito dietro agli statunitensi ci sono i cugini canadesi, con 8 milioni e rotti di barche, seguiti dalla Finlandia, dall’Australia, dalla Norvegia, dalla Svezia, dalla Nuova Zelanda, dall’Italia (in ottava posizione) e quindi dalla Gran Bretagna e dall’Olanda. Questa è la top ten per il numero assoluto di barche possedute: se volessimo invece guardare i Paesi che hanno più barche rispetto al numero di abitanti, la vittoria andrebbe direttamente e senza dubbi proprio al Canada, dove ci sono ben 234 barche ogni 1.000 abitanti.
Quante barche da diporto ci sono in Italia?
Come abbiamo visto, l’Italia si posiziona all’ottavo posto mondiale per numero di barche possedute. Quanto a rapporto di barche per abitante, invece, siamo ben lontani dal Canada: se i cugini nordamericani possiedono come visto oltre 200 barche ogni 1.000 abitanti, in Italia – leggendario Paese di navigatori – ci fermiamo a 9 barche ogni 1.000 abitanti, per un totale di 577.513 per la nostra popolazione di oltre 60 milioni di persone. In effetti potrebbe davvero stupire il fatto che i Paesi Europei con un maggior numero di barche per ogni abitante non siano quelli bagnati dal Mediterraneo. Nossignore: i veri navigatori in Europa sono invece i nostri amici del nord, ovvero i Finlandesi (con 210 barche ogni 1.000 abitanti) i Norvegesi (151 barche ogni 1.000 abitanti) e gli Svedesi (75 barche ogni 1.000 abitanti). Gli Stati Uniti – per fare un raffronto – con il loro primato assoluto di barche possono invece vantare “solo” 48 barche ogni 1.00 abitanti.
I soldi spesi per la barca
Abbiamo quindi visto quante barche da diporto ci sono nel mondo e in Italia. Giacché stiamo dando i numeri, può essere interessante capire quanti soldi spendono gli italiani per le proprie barche. Per farlo possiamo appoggiarci questa volta ai numeri di Assonautica, in una recente ricerca che ci dice che il 70% dei diportisti italiani va in barca tra i 30 e i 60 giorni all’anno. Da questa ricerca si scopre che mediamente il possessore di una barca a vela spende 6.590 euro all’anno, laddove invece il possessore di una barca a motore spende in media 10.110 euro all’anno. Per arrivare a queste cifre Assonautica ha preso in considerazione i costi del posto barca, del carburante e del rimessaggio (comprensivo di spese per il rimessaggio invernale, di manutenzione, di antivegetativa, di ricambi articoli nautici e via dicendo). Ovviamente ad “alzare” la media, soprattutto nel caso delle barche a motore, sono le spese relative a yacht e barche di lusso, le quali richiedono ovviamente degli esborsi notevolmente maggiori
Ci sono più barche a vela o a motore?
Per chiudere questo articolo dedicato ai numeri della nautica possiamo vedere quante sono le barche a vela e quante sono le barche a motore. ICOMIA ci dice che le barche a motore vincono a mani basse, partendo dal presupposto che solamente l’8% del totale è costituito da barche a vela. Un’ultima interessante chicca: stando alla stima di ICOMIA, il 35% delle barche al mondo sarebbe spinto da motori fuoribordo.
Interessante articolo, ma il conteggio viene fatto sulle immatricolazioni?
Perché se così fosse va considerato che in Italia sotto i 10 metri le barche possono non essere immatricolate…
Buongiorno Vincenzo!
Il conteggio è una stima di ICOMIA l’associazione mondiale dei produttori nautici.
I numeri sono riferiti sulla produzione, non sulle immatricolazioni.
Un saluto Team HiNelson