Un sacco di diportisti in questi giorni ha iniziato all’improvvisto a interessarsi alla DCI, concetto e acronimo che fino all’altro ieri era sconosciuto ai più. Dietro a questo moto d’interesse ci sono loro, i tanto sospirati incentivi per l’acquisto di motori elettrici nel 2025: come meglio spiegheremo nel paragrafo successivo, infatti, i piccoli diportisti per accedere agli ecobonus abbisognano di questo documento. Senza DCI, come peraltro è stato ribadito da Invitalia – ovvero l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, incaricata dal governo di gestire il bonus per la nautica – per i possessori di natanti sarà impossibile accedere al fondo, senza se e senza ma.
Di certo questo è un ostacolo non da poco, che sta facendo arrabbiare parecchi piccoli diportisti. Tutto ciò sapendo, peraltro, che l’ecobonus è stato messo a punto proprio per favorire la transizione ecologica del diporto, e in particolar modo del piccolo diporto, campo in cui i motori marini elettrici attualmente possono dare il meglio di sé.
Ma cosa dice nello specifico la legge per quanto riguarda l’obbligo di presentare la DCI per ricevere gli incentivi nautici? E come richiedere la DCI online, per non vedere sfumare questa preziosa opportunità di installare sulla propria barca un propulsore elettrico e rottamare il vecchio motore endotermico? Ecco una guida completa.
Cosa dice la norma su incentivi per motori elettrici nautici e DCI
Cominciamo dalle basi: da pochi giorni, e più nello specifico dalle ore 12.00 dell’8 aprile 2025 – e fino all’8 maggio – è prenotabile il contributo economico che riguarda i fuoribordo, gli entrofuoribordo e gli entrobordo. Fare richiesta degli incentivi per motori elettrici è tutto sommato semplice, andando a presentare quanto dovuto sullo sportello dedicato, raggiungibile sul sito www.invitalia.it. Si è detto che lo sportello sarà aperto fino all’8 maggio – salvo proroghe. Ma va anche sottolineato il fatto che il fondo per la transizione ecologica del diporto conta in tutto 3 milioni di euro: in caso di esaurimento, dunque, lo sportello per l’elettrificazione delle barche da diporto chiuderà inevitabilmente prima. Per questo motivo non c’è troppo tempo per recuperare la DCI!
Ma cosa dice nel concreto la legge che regola gli incentivi sui motori elettrici per barche per quanto riguarda l’obbligo di presentare la DCI? Andiamo a scorrere il decreto 5 settembre 2024, fino all’articolo 7. Sui viene regolata la procedura di accesso al contributo, e si specifica che nell’istanza di agevolazione è necessario fornire tra le altre cose anche “gli estremi della licenza di navigazione per le imbarcazioni da diporto registrate nell’Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN), ovvero della DCI relativa al natante da diporto per il quale è destinato il propulsore elettrico, riportante l’indicazione della matricola del motore endotermico da rottamare”.
In parole povere, per ricevere l’incentivo per rottamare il vecchio motore di un natante e sostituirlo con un motore elettrico è necessario presentare la DCI. Un ostacolo insormontabile? Non proprio. Di certo però è meglio muoversi, sapendo che il tempo per presentare la propria richiesta di accedere agli incentivi per motori elettrici 2025 non è poi tantissimo.
Vediamo quindi come muoversi per fare richiesta della DCI.
Cosa è la DCI
Prima di tutto è necessario capire cos’è la DCI: si tratta della Dichiarazione di Costruzione o Importazione, ovvero di un documento che, per decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, viene rilasciato da Confindustria Nautica. Più nello specifico, si tratta di una Dichiarazione che permette di controllare la compatibilità dei dati delle unità immesse in commercio con quelli effettivamente a disposizione del proprietario del motore, e quindi della barca.
Se è vero che tanti diportisti sentono parlare di DCI per la prima volta oggi, per via dell’avvento dei contributi per l’acquisto di motori fuoribordo elettrici, è altrettanto vero che questo documento esiste da tempo. In generale, infatti, la DCI attualmente in Italia viene rilasciata in caso di:
- Per una nuova immatricolazione, per procedere poi al rilascio della licenza di navigazione;
- Per procedere con l’iscrizione all’Archivio telematico;
- Per immatricolare un natante che era già stato immatricolato in passato, per poi essere cancellato dal registro;
- Per rinnovare il certificato di idoneità al noleggio della barca;
- Per rinnovare il certificato di sicurezza;
- Per passare dal Registro cartaceo a quello telematico;
- Per modificare dei dati tecnici contenuti nella CI precedente;
- Per richiedere il rilascio di una targa di prova.

A cosa serve la DCI: prima degli incentivi per natanti
Come si è visto, dunque, la DCI è necessaria per poter eseguire qualsivoglia operazione all’interno del famigerato sportello telematico del diportista. Fino al 2022, per ottenere questa Dichiarazione, era necessario inviare un’email a un indirizzo apposito ed effettuare il pagamento di un bollettino postale: a partire dal 2023, invece, la procedura si fa interamente sulla piattaforma apposita messa a disposizione da Confindustria Nautica, senza la necessità di pagare con bollettino: si fa infatti tutto con carta di credito.
Va inoltre specificato che a partire dal 2024 è stato reso disponibile il nuovo modello DCI, il quale può essere prezioso per i natanti che navigano in acque straniere: questo documento in tale veste assume il ruolo di dichiarazione sostitutiva di atto notorio ai fini dell’attestazione del possesso e della nazionalità italiana dei natanti al di fuori delle acque nazionali, così da non rendere obbligatoria l’immatricolazione per navigare in acque croate, greche e slovene.
Come richiedere la DCI per l’ecobonus motori elettrici: si fa tutto online
Vediamo ora come fare richiesta della DCI, per poter poi procedere così alla richiesta dell’inventivo per il motore elettrico nautico.
I documenti da presentare per tutte le unità nuove o già registrate in Italia
Per fare richiesta online della Dichiarazione di Costruzione o Importazione presentare per tutte le unità nuove o già registrate in Italia è necessario essere in possesso di:
- dati anagrafici e codice fiscale della persona che effettua la richiesta, e quindi tendenzialmente del proprietario del natante; nel caso in cui il richiedente sia un’impresa, si inseriranno i dati del suo rappresentante legale;
- in caso di unità marcate CE, il Codice di identificazione dello scafo;
- in caso di Non unità marcate CE, il numero del Certificato di omologazione con dichiarazione di conformità del costruttore; nonché numero e data di rilascio dell’attestazione di idoneità rilasciata dall’Organismo tecnico;
- Per le unità non di prima immatricolazione, in caso di documentazione tecnica non disponibile, si rende necessaria l’autocertificazione (ai sensi del D.P.R. n. 445/2000) insieme alla licenza di navigazione.
I documenti da presentare per tutte le unità provenienti da registro UE o di nuova importazione da un Paese UE
dati anagrafici e codice fiscale della persona che effettua la richiesta, come sopra
- in caso di unità marcate CE, la dichiarazione di conformità
- in caso di Non unità marcate CE, l’estratto dal registro comunitario riportante i dati tecnici dell’unità indicata, nonché l’attestazione di idoneità, indicata con numero e data di rilascio.
- Per le unità non di prima immatricolazione, in caso di documentazione non disponibile, anche qui si rende necessaria un’autocertificazione, insieme ai documenti di navigazione o all’estratto del registro UE.
I documenti da presentare per tutte le unità extra UE o di nuova importazione da Paese Extra UE
- dati anagrafici e codice fiscale della persona che effettua la richiesta, come sopra
- in caso di unità marcate CE, la dichiarazione di conformità
- in caso di Non unità marcate CE, l’estratto dal registro comunitario in cui siano riportati i dati tecnici dell’unità, nonché l’attestazione di idoneità.
- Per le unità non di prima immatricolazione, nel caso di assenza della documentazione tecnica, sarà necessario allegare autocertificazione, documenti di navigazione o all’estratto del registro UE.
La richiesta del DCI: l’accesso al portale
Capito quali sono i documenti da presentare per fare richiesta del DCI e raccolti, il più è fatto. Ora non resta che fare accesso alla piattaforma online, disponibile all’indirizzo dci.confindustrianautica.net.
L’accesso – differente per privati, aziende e cantieri – avviene per mezzo di registrazione, con doppio codice di conferma che si riceverà al numero di telefono e all’indirizzo di posta elettronica indicati. Una volta ultimata la registrazione ed effettuato l’accesso, chi desidera richiedere una nuova DCI per il proprio natante dovrà cliccare sul relativo pulsante (“Nuova DCI senza immatricolazione”, al fianco dei pulsanti “Rinnovo DCI” e “Nuova DCI”). Da qui parte una procedura guidata, con indicazioni passo dopo passo dei documenti e delle informazioni da inserire.
Ecco, questo è l’iter per richiedere la DCI, obbligatoria per i proprietari di natanti che desiderano fare richiesta degli incentivi per la rottamazione dei motori endotermici e l’acquisto di un propulsore elettrico. Sì, siamo d’accordo: poteva essere più semplice, ma vale comunque la pena affrontare questi passaggi burocratici per avere il bonus!