Abbiamo visto quali sono gli step della manutenzione della barca a vela, abbiamo visto come affrontare la manutenzione della barca in legno, e abbiamo visto come prenderci cura anche della barca a motore, dalla manutenzione dell’elica in poi. Ma non è tutto qui: abbiamo provato anche a fare un po’ di conti, per cercare di capire, in media, quanto costa mantenere una barca a vela, calcolando il costo del carburante, il costo dell’ormeggio, quello dell’assicurazione della barca, quello del rimessaggio invernale, le spese per le dotazioni di sicurezza nonché quelle per la manutenzione regolare e straordinaria della barca. La conclusione, ovviamente, non è stata netta, con un costo annuo per la manutenzione e la gestione della barca che si aggirava tra i 1.500 e cifre decisamente più alte. A partire da queste basi, oggi vogliamo rivolgerci ai tanti che desiderano ridurre i costi di manutenzione della barca, guardando insieme quelli che sono i trucchi e gli accorgimenti per risparmiare un po’ nella gestione della propria imbarcazione.
Ridurre i costi della manutenzione della barca, come vedremo, non è impossibile, né particolarmente difficile. É necessario però dedicare un po’ di tempo in più alla cura della barca, e seguire i consigli giusti!
- Puntare su una barca piccola
- Fai da te e olio di gomito
- Ormeggi più economici
- Conoscere il motore e mantenerlo efficiente
- Pulire le vele
- Non risparmiare sulle dotazioni di sicurezza, ma programmale
- Noleggia la tua barca
- Occhio agli sconti
Puntare su una barca piccola
Il primo consiglio è sicuramente banale, ma non possiamo fare a meno di presentarlo: chi si prefigge di ridurre i costi della manutenzione della barca, di fronte a una scelta tra un’imbarcazione grande e un’imbarcazione più piccola, dovrà per forza di cose privilegiare la seconda. Il motivo è semplice: in linea generale, la maggior parte dei costi di gestione e di manutenzione della barca aumentano insieme all’aumentare della stazza del mezzo, seppur non sempre in modo proporzionale.E parliamo di una ampia gamma di costi, dalla vernice antivegetativa al costo dell’ormeggio, dall’assicurazione della barca ai consumi del motore, fino ad arrivare, per assurdo, alla manutenzione del teak della barca. Economicamente parlando, insomma, la barca più piccola è sempre la scelta giusta!
Fai da te e olio di gomito
Non ci sono dubbi: la manutenzione fai da te della barca è assolutamente conveniente. Questo perché le ore dedicate alla pulizia e alla cura dell’imbarcazione risultano “gratuite”, se così si può dire. Ma attenzione: in base alle proprie capacità, alla propria esperienza e agli accessori che si possiedono, è bene porre un limite ben chiaro tra le attività di manutenzione della barca che è possibile fare con le proprie mani e quelle, invece, che devono essere fatte da professionisti.
Ormeggi più economici
Indubbiamente una voce di costo importante per quanto riguarda la gestione regolare della barca è quella legata agli ormeggi. Sacrificando un po’ di comodità, per ridurre i costi di gestione e manutenzione della barca è quindi bene scegliere gli ormeggi più economici, evitando quando possibile i porti turistici e, d’inverno, preferendo il rimessaggio a secco oppure, eventualmente, un porto meno comodo, meno conosciuto, più remoto, e quindi più economico.
Conoscere il motore e mantenerlo efficiente
Altro costo importante per il diportista è quello relativo al carburante. Se per i velisti il modo principale per risparmiare carburante è ovvio, per chi si muove con una barca a motore la faccenda è leggermente più complessa. É fondamentale in questo caso conoscere bene il proprio motore, per sapere quali sono le condizioni di utilizzo ottimali in crociera per tenere sotto controllo i consumi. Ma non è tutto qui: è necessario ovviamente procedere in modo regolare con un’attenta manutenzione del motore della barca, sia questo fuoribordo o entrobordo. Solo con degli interventi regolari nel tempo, infatti, si potrà avere un motore in salute!
Pulire le vele
Se i diportisti motorizzati devono concentrarsi sul motore, i velisti, oltre a dedicare di tanto in tanto qualche ora al propulsore, devono alzare lo sguardo verso l’albero, per pianificare le necessarie operazioni di pulizia e di manutenzione delle vele, per avere una barca più veloce e più scattante, nonché per evitare di dover sostituire le vele troppo spesso.
Non risparmiare sulle dotazioni di sicurezza, ma programmale
Indubbiamente chi vuole ridurre i costi dei manutenzione della barca non deve risparmiare sulle dotazioni di sicurezza, che devono essere revisionate e sostituite seguendo le normative. Per risparmiare, però, è possibile pianificare in tempo le sostituzioni, così da non ritrovarsi all’ultimo momento a dover acquistare di fretta estintori nautici, giubbotti di salvataggio o fuochi a mano.
Noleggia la tua barca
Inseriamo anche questa voce, pur sapendo che molti diportisti sono fin troppo legati alla propria barca per noleggiarla a qualcun altro. Eppure non ci sono dubbi: un buon modo per ridurre i costi di gestione della barca, o meglio, per rientrare delle spese di manutenzione e di acquisto, è senz’altro quello di noleggiare ad altri la propria imbarcazione, per periodi più o meno lunghi.
Occhio agli sconti
Infine, l’ultimo – ma non per importanza – suggerimento per ridurre i costi della manutenzione della barca è quello di tenere sempre sott’occhio gli sconti sul nostro portale. Sul nostro e-commerce di di accessori per la nautica ci sono infatti sempre tante promozioni a tempo limitato da non lasciarsi scappare!
Ridurre i costi di manutenzione della barca: fare scelte di acquisto oculate
Potrebbe sembrare ovvio, ma per risparmiare nella gestione della barca le scelte di acquisto che si fanno possono fare una grande differenza. Pensiamo per esempio al proprietario di una barca a vela alla ricerca di un motore fuoribordo. La tentazione potrebbe essere quella di prendere un propulsore potente, spinti dalla volontà di “avere più cavalli”. Ma pur sempre di una barca a vela si sta parlando, ovvero di un’imbarcazione pensata prima di tutto per essere spinta dal vento, il cui primo e insuperabile limite di velocità è dato dallo scafo stesso: un motore più potente del necessario (solitamente è sufficiente 1 cavallo di potenza per ogni 250 chilogrammi di dislocamento) sarebbe una spesa in parte inutile. E non è tutto qui, in quanto un motore troppo potente non riuscirebbe mai a lavorare ai giri ottimali, andando quindi a generare consumi maggiori nonché ad avere eventualmente problemi di raffreddamento. E questo è solo uno dei mille problemi possibili legati a un acquisto sbagliato: una vernice antivegetativa di qualità scarsa può assicurare dapprima un risparmio all’acquisto, ma portare poi a costi maggiori per i consumi e per la manutenzione dello scafo; acquistare una cima d’ormeggio in nylon in luogo di una cima in poliestere si traduce in una durata minore della cima stessa, a fronte magari di un prezzo di acquisto maggiore, e vai dicendo.