Riflettore radar barca: a cosa serve?

Nel nostro e-commerce di accessori nautica, all’interno della sezione dedicata ai dispositivi di sicurezza per la barca, troviamo la categoria dedicata ai riflettore radar. Attorno a questo articolo nautico di solito ci sono sempre un sacco di domande: per questo oggi vogliamo spiegare qual è la natura di questo accessorio, spiegando il perché della sua esistenza e ricordando quali sono gli obblighi di utilizzo. Proprio così: va infatti sottolineato che il riflettore radar è obbligatorio per un gran numero di diportisti.

Il radar della barca

Partiamo da una velocissima spiegazione del funzionamento del radar in barca. Come abbiamo visto in un post di qualche tempo fa, il radar è un accessorio nautico che può certamente essere installato anche su barche di dimensioni ridotte. I vantaggi di avere a bordo un radar sono enormi in caso di navigazione con visibilità ridotta, per evitare pericoli urti con boe, scogli o altre imbarcazioni, nonché per individuare con certezza l’imboccatura di un porto. Va peraltro detto che spesso, anche in condizioni di visibilità sufficiente, non è facile valutare esattamente qual è la distanza di un’altra barca da diporto o di un peschereccio. Per tutti questi motivi acquistare radar per barca è sempre un ottimo consiglio. Ma cosa c’entra il riflettore radar?

Le onde elettromagnetiche: ecco perché serve un riflettore radar

Per capire perché un riflettore radar può essere molto prezioso è necessario partire dal funzionamento del radar nautico. Le antenne radar funzionano emettendo nello spazio un’onda elettromagnetica con una frequenza precisa. E cosa fa quest’onda? Semplice, continua ad avanzare nello spazio fino a quando non incontra un ostacolo, un qualcosa che interrompa il suo viaggio e che mandi in corto circuito il campo elettrico che la caratterizza, così da rimandarla indietro.

Di fatto, quindi, l’onda si ferma nel momento in cui trova una superficie “riflettente”, che la rimanda verso l’origine. Il problema, però, è che non tutte le superfici sono sufficientemente riflettenti. Anzi, si sono delle superfici che non lo sono quasi per nulla: tra queste troviamo le superfici in legno e in vetroresina, i quali guarda un po’ sono i materiali principali per la costruzione di barche da diporto. Cosa succede quando un’onda radar incontra materiali di questo tipo? Ebbene, semplificando un po’, vi passa attraverso, senza delle interferenze tali da generare un segnale chiaro agli occhi del radar di cui prima.

La situazione potrebbe quindi essere questa: un peschereccio avanza in situazione di visibilità ridotta e, non scorgendo sul radar delle barche o degli ostacoli per alcune miglia, naviga con una relativa tranquillità, per poi però ritrovarsi nelle immediate prossimità di una barca in vetroresina sulla propria rotta, non vista proprio per la mancanza di una buona superficie riflettente. Ebbene, quella superficie riflettente è invece offerta dai riflettori radar.

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Cosa è il riflettore radar

Abbiamo quindi visto per quale motivo è importante poter contare su un riflettore radar – lo avevamo già visto velocemente in un post dedicato alle regole di sicurezza in caso di navigazione nella nebbia. Il riflettore radar standard è uno strumento passivo, non elettrico, che non genera nessun segnale: tutto quello che fa è di fatto porgere una superficie riflettente per poter “bloccare” il segnale radar emesso da un’altra barca, per rendere la propria presenza evidente sullo schermo di chi si trova nei paraggi.

Essendo un dispositivo passivo e tutto sommato semplice, il normale riflettore radar è un accessorio nautico economico, che dalla sua ha inoltre una manutenzione nulla, nonché un ingombro ridotto. Sono molto diffusi i riflettori radar tubolari, sia per le barche a motore che per le barche a vela, i quali vanno installati in alto, sulla parte più alta dell’imbarcazione, per potenziarne l’effetto. Di fatto questi riflettori sono costituiti da un tubolare trasparente all’interno del quale sono posizionate della strisce metalliche, le quali hanno il compito preciso di riflettere il segnale radar.

L’obbligo di legge: quando non si può farne a meno?

Come spiegato più su, di fatto il riflettore radar potrebbe essere installato senza problemi in tutte le barche che vanno incontro a possibili navigazioni con visibilità ridotta. Come abbiamo ricordato nel nostro post dedicato alle dotazioni per barca obbligatorie, però, l’obbligo di utilizzo del riflettore radar è di fatto riservato alle sole barche che navigano oltre le 12 miglia dalla costa, come specificato all’articolo 21 del Regolamento di sicurezza per la navigazione di diporto, il quale al primo comma, alla lettera q (subito dopo degli estintori per barca e della cassetta per il pronto soccorso) indica proprio i riflettori radar. A rendere più chiare le caratteristiche del riflettore radar omologato è poi arrivato il Decreto ministeriale 29 settembre 1999, n. 386, nel quale si indicano i requisiti di questo accessorio nautico (che deve, tra le altre cose, “soddisfare ai requisiti minimi per tutte le frequenze comprese tra 9320 e 9500 Mhz” e avere “una sezione massima di riflessione di almeno 10 m”).

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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