Rimessaggio e manutenzione del fuoribordo

Ce ne sono di potentissimi e di debolucci, di grandi e di piccoli, di leggeri e di pesanti, a 2 e a 4 tempi, a benzina, a diesel, a gpl e persino elettrici, da montare singoli o doppi: di motori fuoribordo per la tua barca ce ne sono davvero di tutti i tipi. Per godere al massimo delle uscite brevi o lunghe, dunque, è necessario scegliere il motore fuoribordo migliore per la propria imbarcazione, ma non è tutto qui: non basta acquistare un mezzo per la propulsione marina, montarlo a poppa e dimenticarsene per gli anni a venire. Nossignore: la manutenzione del fuoribordo deve essere fatta regolarmente e a regola d’arte, per poter far resistere il motore a lungo e con performance soddisfacenti. In questa lunga guida, dunque, ci dedicheremo completamente alla manutenzione del fuoribordo, partendo dalla manutenzione ordinaria per arrivare a quella straordinaria, da effettuarsi in occasione del rimessaggio invernale.

Vuoi essere certo di trattare il tuo motore marino nel modo corretto? Vuoi prolungare al massimo la vita del tuo fuoribordo? Leggi fino in fondo questo articolo: il tuo motore te ne sarà grato, così come il tuo portafoglio!

La manutenzione ordinaria del fuoribordo

Il motore fuoribordo di una barca non è paragonabile a quello delle nostre automobili. Di certo, ogni volta che rimettiamo l’auto in garage – tendenzialmente ogni sera, quando torniamo a casa dal lavoro – non apriamo il cofano per mettere le mani qui e lì. Questo perché, eccezion fatta per qualche piccolo intervento eccezionale, la manutenzione del motore di una macchina viene fatta solo al momento del tagliando, e quindi ogni 20.000 chilometri circa. Nel periodo tra un tagliando e l’altro, in linea di massima, il motore dell’automobile non abbisogna di cure particolari, se non, tuttalpiù, di una controllata all’olio e al liquido refrigerante.
Il discorso è tutto diverso per la manutenzione del fuoribordo: questo ha infatti bisogno di una cura specifica a ogni utilizzo. Non si può, dunque, accendere il motore, partirsene per una lunga uscita, tornare e spegnerlo, per poi non curarlo più fino all’uscita successiva qualche settimana dopo. Questo comportamento, infatti, non potrebbe che portare a una significativa riduzione della vita del motore, nonché all’insorgere di problemi importanti.

Ecco perché, dopo ogni uscita, sarebbe sempre il caso di dedicarsi alla veloce e ordinaria manutenzione del fuoribordo. La prima ed essenziale fase consiste nel lavaggio del motore, e quindi nella sua desalinizzazione. É proprio questa, infatti, la prima differenza tra il motore di un’automobile e quello di una barca: quest’ultimo, infatti, si trova a lavorare in un ambiente non solo umido, ma anche ricco di elementi salini, che alla lunga possono corrodere e bloccare il motore. Da qui, dunque, l’esigenza di lavare dopo ogni utilizzo il motore fuoribordo, pur senza rimuovere la calotta del motore. Dopo aver dato una sciacquata complessiva e veloce con dell’acqua dolce, è il momento di risciacquare per bene il motore in sé. In questo caso ci sono due possibilità, anche in relazione alla dimensione del motore: è possibile immergere il gruppo poppiero in acqua dolce oppure, in alternativa, utilizzare un apposito kit per il risciacquo.

manutenzione ordinaria motore fuoribordo

Per risciacquare il motore si rende necessario accenderlo e lasciarlo girare per circa 10-15 minuti, così da eliminare il sale. Fatto questo – dopo aver controllato il funzionamento della pompa – è possibile terminare il lavaggio, avendo però l’accortezza di non spegnere semplicemente il motore. É molto meglio scollegare il tubo dell’alimentazione e lasciare che il fuoribordo consumi completamente il combustibile, così da svuotarsi completamente ed eliminare eventuali rimasugli e depositi. A questo punto, la manutenzione ordinaria del fuoribordo è praticamente terminata: è sufficiente staccare i contatti e, per maggiore sicurezza, dare un’occhiata a eventuali perdite, scoperchiando la calotta.

Di tanto in tanto va controllato anche il livello dell’olio, il quale – va sottolineato – dovrebbe essere sostituito completamente dopo le prime ore di utilizzo di un motore fuoribordo nuovo. In genere le case consigliano la sostituzione totale dell’olio già dopo le prime 20 ore di utilizzo, così da eliminare tutti gli eventuali residui della lavorazione.

La manutenzione del fuoribordo elettrico

Non tutti i fuoribordo, va detto, sono endotermici, e dunque a carburante. Anzi: sul mercato compaiono di anno in anno sempre più motori fuoribordo elettrici, che presentano tanti vantaggi rispetto ai colleghi “classici”: parliamo di motori fuoribordo silenziosi, leggeri, non inquinanti, con consumi bassi. Certo, i motori elettrici per ora hanno degli svantaggi concreti per quanto riguarda potenza e autonomia, e costano spesso più dei corrispettivi motori a carburante. Ma, giacché oggi stiamo parlando di manutenzione dei motori fuorbordo, è ben sottolineare che i motori fuoribordo elettrici presentano un livello di manutenzione necessaria significativamente minore rispetti ai colleghi: è possibile persino arrivare a dire che, in confronto, i motori fuoribordo elettrici non presentano affatto delle spese di manutenzione. Tutto l’impegno del diportista, in questo senso, dovrebbe essere rivolto verso la manutenzione delle batterie, e a dare regolarmente una sciacquata al motore con dell’acqua dolce. Proprio per questo motivo, per la quasi totale assenza di manutenzione, il motore fuoribordo elettrico è perfetto per chi non vuole complicazioni, facendo un uso sporadico della barca.

Scegliere il motore fuoribordo elettrico

La manutenzione del fuoribordo: il rimessaggio invernale

Come sempre, quando si parla di manutenzione della barca, si arriva prima o dopo a parlare di quello che è, senza ombra di dubbio, il momento clou: parliamo, ovviamente, del rimessaggio invernale, momento in cui si concentrano tutti i maggiori interventi per il benessere della barca. Dallo scafo al teak, dalle vele agli impianti idraulici ed elettrici, il momento in cui la barca viene messa in letargo invernale è certamente quello ideale per la manutenzione straordinaria. Questo vale, ovviamente, anche per la manutenzione del fuoribordo, sia per i motori piccoli che vengono smontati e caricati nel baule dell’automobile, sia per quelli più grandi, che se ne restano attaccati alla barca e condividono con questa il lungo inverno.

Ma quali interventi particolari è necessario apportare al momento del rimessaggio invernale? In cosa consiste, insomma, la manutenzione straordinaria del motore marino fuoribordo? Vediamo un passaggio dopo l’altro, da effettuarsi utilizzando un cavalletto dotato di apposito supporto motore fuoribordo.

fare manutenzione fuoribordo

Il risciacquo esterno del fuoribordo

Per prima cosa, va ‘lavato’ il motore: ci servirà dunque una presa di acqua dolce per andare a risciacquare l’esterno del fuoribordo, rimuovendo così non solo i depositi salini e le incrostazioni, ma anche ovviamente le alghe che si sono avvinghiate attorno al piede poppiero. Come sempre quando si parla di barche, il momento della pulizia va anche sfruttato per monitorare le condizioni del motore, individuando eventuali allentamenti, segni o rotture (è questo per esempio il momento opportuno per verificare la presenza di danni provocati dalle correnti galvaniche).

Il lavaggio del sistema di raffreddamento del fuoribordo

Questo è un intervento che rientra nella manutenzione ordinaria del fuoribordo, e in quanto tale l’abbiamo già descritta del passaggio precedente. Chi non effettua questa operazione prima del rimessaggio invernale, di fatto, rischia seriamente di ritrovarsi tra le mani – all’inizio delle nuova stagione – un fuoribordo inservibile, vittima di incrostazioni e di corrosioni, tanto da renderne impossibile perfino l’avviamento. Molto meglio, dunque, far girare in acqua dolce il motore per almeno una ventina di minuti, utilizzando eventualmente le apposite cuffie per lavaggio fuoribordo: alla fine del trattamento, il motore dovrà risultare del tutto pulito da impurità, come sale e sabbia.

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L’ingrassaggio del motore fuoribordo

Altro passaggio fondamentale della manutenzione del motore marino, da fare mentre questo è saldamente agganciato a un comodo supporto per motore fuoribordo, è l’ingrassaggio. Questa operazione non deve mai essere trascurata. Ma quali sono gli elementi che devono essere ingrassati? Semplice: tutte le parti che devono muoversi devono essere trattate con del apposito grasso marino: parliamo dunque degli snodi, del mozzo dell’elica, dei pistoni del trim, della timoneria, e anche dei connettori.

La verifica degli anodi del motore

Mai aspettare troppo per la sostituzione degli anodi del nostro motore fuoribordo: arrivare al termine del materiale sacrificale, concepito dunque per essere sacrificato, significa infatti rischiare di intaccare le parti in alluminio del motore, le quali finirebbero per forza di cose sotto l’attacco delle correnti. La corrosione deve assolutamente essere presente su un anodo, ma deve essere controllata per arrivare, al momento giusto, alla sostituzione degli anodi più vecchi.

La sostituzione dell’olio e dei filtri

Il momento del rimessaggio invernale è quello, in genere, in cui si pianifica anche la sostituzione dell’olio piede, la quale in ogni caso va fatta seguendo le indicazioni del produttore (il quale indica solitamente un monte di ore piuttosto preciso entro il quale sostituire il lubrificante). Questa va effettuata con il motore perfettamente verticale, agganciato dunque a un supporto per motore fuoribordo, così da permettere lo svuotamento completo dell’olio esausto.

Cambiare l’olio motore di un fuoribordo non è difficile, è sufficiente effettuare tutti i passaggi necessari. Per prima cosa è necessario estrarre l’astina per il controllo del livello, così da permettere un afflusso d’aria dall’alto e garantire un deflusso del lubrificante. Dopo una decina di minuti, in questo modo, il serbatoio dell’olio motore sarà completamente vuoto (l’olio esausto va consegnato agli appositi centri di raccolta!). A questo punto sarà possibile sostituire il filtro dell’olio e poi procedere con il riempimento del serbatoio, controllando con l’astina il momento in cui si raggiungerà il livello massimo.

La verifica della girante del motore fuoribordo

In realtà questo intervento di manutenzione del fuoribordo non dovrebbe essere effettuato prima del rimessaggio invernale, quanto invece alla fine, prima di rimettere il motore marino in funzione. Questo perché, se sostituita prima del letargo, la nuova girante potrebbe finire per deteriorarsi o per aderire alla pompa, proprio a causa del lungo riposo. Individuare una girante da sostituire non è difficile: il consumo delle sue pale è infatti ben visibile, e non è tutto qui: è normale trovare la girante deformata, ma è anche vero che, una volta smontata, dovrebbe riprendere immediatamente al sua forma originale. Una girante troppo vecchia, invece, non riesce più a riacquistare la compostezza delle pale, compromettendo così il funzionamento. Molte persone, per evitare grane, sostituiscono automaticamente la girante ogni anno, alla fine del rimessaggio invernale.

Il carburatore del motore fuoribordo

Qui, effettivamente, si va sul difficile: questo passaggio, per chi non ha una certa dimestichezza con i motori, potrebbe essere affidato a un professionista, magari in occasione di un check-up completo del motore fuoribordo. Chi invece ha una certa esperienza in questo campo può occuparsi anche del carburatore, il quale, se necessario, deve essere smontato e pulito. Per fare questo è obbligatorio staccare l’alimentazione e smontare la pompa di accelerazione, il galleggiante, il leveraggio e via dicendo, per poi darsi alla pulizia degli eventuali depositi, i quali potrebbero compromettere la la tenuta del minimo.

pulire motore fuoribordo

Il motore di fuoribordo e il rimessaggio invernale in acqua

Alcuni motori fuoribordo vengono regolarmente smontati dalla poppa dopo ogni utilizzo e portati nel garage di casa, così da restarsene lontani dalle minacce meteorologiche nonché da eventuali mani lunghe. Altri, invece, vengono smontati solo al momento del rimessaggio invernale, mentre altri ancora seguono la poppa – e la barca – all’interno di rimesse protette. Più infrequente, ma non certo raro, è il caso del motore fuoribordo che trascorre l’inverno attaccato alla barca in acqua. Come si può procedere in questo caso? Ebbene, ovviamente anche questo fuoribordo abbisogna di tutte le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria che abbiamo visto sopra (anche quando il mancato rimessaggio interno invernale è dovuto a un frequente utilizzo della barca durante le giornate invernali di sole). Ma non è tutto qui: è necessario sollevare il motore dall’acqua, di modo che il particolare ambiente marino non intacchi il fuoribordo, ed è assolutamente obbligatorio coprire il motore con un apposito telo di copertura per fuoribordo. Questo, del resto, è un consiglio valido sempre e comunque: qualsiasi motore fuoribordo, sia d’estate che d’inverno, andrebbe coperto con un apposito telo di coprimotore fuoribordo. Questi teli permettono di proteggere il fuoribordo da pioggia e da raggi ultravioletti, ma anche dalla polvere, dagli animali e da occhi indiscreti.

La manutenzione del motore fuoribordo durante l’utilizzo

La manutenzione del fuoribordo non si esaurisce durante le sedute di manutenzione ordinaria e straordinaria. Per avere un motore in salute e sempre reattivo è infatti necessario trattarlo correttamente anche durante l’utilizzo: ecco dunque che diventa fondamentale, per esempio, usare la miscela corretta, realizzata con un olio apposito e e di qualità, nel pieno rispetto delle proporzioni indicate dal costruttore. Una quantità minore di olio potrebbe portare a danni seri, mentre una dose eccessiva potrebbe ungere la candela, così da rendere il fuoribordo inutilizzabile. La miscela, va detto, dovrebbe essere realizzata sul momento, mescolando eventualmente la miscela vecchia prima di utilizzarla.

Ogni fuoribordo, inoltre, va acceso come da manuale: lasciando da parte i casi particolari come i motori elettrici e più grandi e rivolgendoci ai fuoribordo più diffusi, è dunque da ricordare che prima dell’accensione necessario attaccare il tubo del carburante (che abbiamo staccato la volta precedente) e pompare, per poi aprire lo sfiato e assicurarsi di essere in folle e di aver bloccato il sistema di ribaltamento. A questo punto, dopo aver tirato l’aria e messo l’acceleratore in posizione (tendenzialmente al minimo) è consigliabile dare compressione per tre volte, con movimenti brevi. A questo punto è possibile dare lo strappo d’accensione, per poi ricordarsi di mantenersi al minimo per una manciata di minuti prima di spingere.

Ora sai tutto quello che serve per la manutenzione corretta del tuo prezioso fuoribordo!

Guarda il nostro video sulla Manutenzione Fuoribordo

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
    • Caro Francesco, la risposta sarebbe davvero molto lunga: cercheremo di dedicare un articolo a un caso simile il prima possibile!

  1. Salve, per un motore fuoribordo di 175cv, installato su una barca di 6.5 metri che resta tutto l’anno in acqua, è necessario portare la barca in secca per la sostituzione di olio, anodi, olio del piede e girante…?
    Oppure so può fare il lavoro in acqua.
    Grazie!

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