I termosifoni sono già accesi praticamente in tutto il Paese, e nell’aria si sentono già risuonare, ahimè, motivetti natalizi. Per il diportista questo non è certo un momento particolarmente felice: nella maggior parte dei casi, infatti, corrisponde all’inizio del letargo invernale della barca. Molto probabilmente, a questo punto, hai già preparato il tuo mezzo per questo lungo sonno in attesa della bella stagione: hai fatto tutto a regola d’arte, così da poter guardare alla primavera con serenità? Se hai seguito la nostra guida per il rimessaggio della barca non ci dovrebbero essere particolari problemi. Le insidie, però, sono sempre dietro l’angolo, soprattutto per certi elementi che spesso vengono trascurati in questo passaggio delicato. Come hai preparato, per esempio, le batterie della barca in vista dell’inverno? Certo, come suggerisce la saggezza popolare il miglior rimessaggio invernale delle batterie della barca consisterebbe nel rimuoverle, nel pulirle e nel posizionarle in un luogo asciutto, magari in garage.
Ma non è sempre possibile togliere le batterie, soprattutto nel caso in cui la batteria in questione sia collegata alla pompa di sentina (qualche giorno fa abbiamo approfondito la questione dei diversi sensori per pompe di sentina automatica): questo sì che sarebbe un grande errore! Per questo motivo, oggi, vogliamo vedere insieme come affrontare nel modo corretto il rimessaggio invernale delle batterie della barca, cancellando ogni dubbio!
Batterie barche: le differenze tra batteria avviamento e batteria servizi
Partiamo da un presupposto fondamentale: non tutte le batterie che ci sono in barca sono uguali. Si parte da due gruppi generali, ovvero dalle batterie da avviamento e dalle batterie per i servizi. Le prime sono quelle dedicate all’avviamento del motore, e sono del tutto simili alle normali batterie per auto: il loro scopo è quello di fornire una potenza elevata per un lasso di tempo piuttosto breve. Le batterie per nautica sono invece dedicate interamente ai servizi della barca, e quindi sono la fonte che permette a pompe, luci, e altri dispositivi elettrici di funzionare in assenza di generatori, rete da terra o altre fonti di energia. Possiamo poi individuare diversi tipi di batteria per barca in base alla tecnologia usata, dalle batterie al piombo-acido alle batterie al gel o AGM, per arrivare alle costose batterie al litio.
Cosa succede alle batterie in inverno
Cosa accade alle batterie d’inverno? Per semplificare il discorso, pensiamo a una batteria completamente inattiva, e quindi non collegata, per esempio, a una pompa di sentina. Stiamo quindi parlando di una batteria per barca senza assorbimenti di corrente di nessun tipo, che non si scarica nel vero senso della parola. Allo stesso tempo, però, è anche una batteria che non conosce fonti di carica. In un mondo perfetto, non servirebbe mettere in campo nessun intervento specifico per il rimessaggio invernale delle batterie della barca. Non è così: le impurità normalmente presenti all’interno della batterie fanno infatti in modo che, anche in completa inattività, le batterie conoscano un lento processo di scaricamento, dettato da reazioni chimiche interne. Anche la temperatura, ovviamente, ha un ruolo importante nel velocizzare o rallentare questo processo.
Il rimessaggio invernale delle batterie della barca
Abbiamo visto che l’intervento ottimale per il rimessaggio invernale della batteria nautica sarebbe quello di rimuoverla e di portarla in un ambiente asciutto, a casa, ricordandosi magari di ricaricarla ogni 5 settimane circa. Non è sempre possibile fare così: in ogni caso, però, sarebbe bene non abbandonare completamente le batterie per tutto l’inverno, ricordandosi di passare a controllare di tanto in tanto la barca, ricaricandole ogni qualvolta (sarebbe bene farlo almeno ogni 90 giorni) Un ottimo compromesso, in tal senso, è quello di utilizzare un caricabatterie con ciclo di carica a 3 stadi e monitoraggio automatico, che quindi andrà a caricare quando necessario la batteria della barca. Non servirà fare altre che staccare tutte le utenze e attivare gli staccabatterie!
In ogni caso, va sottolineato, il rimessaggio invernale delle batterie della barca inizia con un’attento controllo di ogni singola batteria e dei relativi cablaggi, da effettuarsi durante una seduta di pulizia. Si dovranno rimuovere eventuali residui presenti sui terminali (risultato della corrosione) e procedere con l’eventuale sostituzione di elementi seriamente danneggiati, a partire dai morsetti, che possono essere acquistati con un esborso decisamente ridotto. Nei classici modelli di batteria ad acido è bene controllare il livello dell’elettrolita, armandosi eventualmente di acqua distillata per il rabbocco. Fatto questo bisogna caricare al 100% la batteria e quindi, se possibile, sconnetterla totalmente.
Quando sostituire le batterie della barca
Va sottolineato che le batterie non sono eterne: prima o poi, infatti, anche le batterie della barca arrivano alla fine del loro ciclo di vita. In linea di massima, si può affermare che una batteria nautica deve essere sostituita quando non supera il test di carico, così come consigliato dal produttore stesso. Armati di voltmetro, sarà necessario effettuare il test sollecitando in modo importante la batteria, verificando se durante questo stress la tensione si mantiene al di sopra di un limite prestabilito: in caso contrario, la batteria della barca va sostituita.
La batteria del fuoribordo elettrico
Tutto quello che è stato detto in questo articolo sul rimessaggio delle batterie della barca può valere in linea di massima anche per quanto riguarda le batterie dedite all’alimentazione dei motori fuoribordo elettrici, i quale come sappiamo, grazie a marchi come Torqeedo, stanno diventando sempre più diffusi e usati. In questo caso, visto il prezzo importante della batteria nautica, vale ovviamente la pena mostrare ancora più attenzione al momento del rimessaggio, per non rovinare accumulatori che possono costare anche diverse migliaia di euro.
Sun Odyssey 12.30 – collegato con presa a colonnina.
Dotazione: 2 batterie per i servizi e una per il motore. Carica batteria. Stacca batterie.
Per evitare continua sollecitazione al caricabatteria ho inserito un timer (vecchio tipo a orologio) che fa passare corrente settato a 3 ore al giorno. Quali rischi o inefficienze?
Grazie per prendere in considerazione questa mail e per l’eventuale risposta.
Francesco