Come riscaldare gli interni della barca

Qual è il sistema di riscaldamento giusto per la barca d’inverno? Molti diportisti non si pongono nemmeno il problema, optando per un lungo rimessaggio invernale, e quindi posticipando l’utilizzo della barca alla primavera, se non all’estate fatta. Altri, invece, desiderano utilizzare la barca anche d’inverno, e magari, perché no, dormire in barca anche durante i mesi più freddi. In questi casi, ovviamente, è necessario dotare gli interni di un buon impianto di riscaldamento per barca, in grado di rendere vivibili le cuccette, e non solo quelle. Ma quali sono i fattori da tenere in considerazione per creare un po’ di calduccio a bordo? E quali sono i sistemi di riscaldamento per barca tra i quali scegliere?

Non solo una questione di temperatura: l’umidità a bordo

Partiamo da un presupposto fondamentale: per rendere un ambiente vivibile d’inverno non è sufficiente pensare alla sola temperatura. Anche l’umidità dell’aria, infatti, è un aspetto da tenere in considerazione. E in barca, si sa, il rischio è spesso quello di avere un eccesso di umidità, e quindi un alto tasso di acqua nell’aria che respiriamo, ancor più se, nelle giornate fredde, decidiamo di portare in cabina qualche vestito umido (cosa da evitare assolutamente). È indispensabile, quindi, predisporre laddove necessario degli aeratori, o comunque implementare un sistema che permetta una continua circolazione dell’aria, anche con climi che non permettono di spalancare gli oblò. Eventualmente, non serve sottolinearlo, un buon deumidificatore a bordo può fare la differenza.

Quale riscaldamento per barca: ad aria oppure ad acqua?

Quale impianto di riscaldamento scegliere per la barca? La prima scelta che si pone ai diportisti che si pongono alla ricerca di un impianto di riscaldamento per barca è quella tra aria e acqua. Esistono infatti degli impianti ad aria e degli impianti ad acqua: quali scegliere? Non esistono regole assolute, ma si può certamente affermare che i riscaldatori ad aria sono ottimi per gli ambienti piccoli o medi, laddove invece, per interni più ampi, come per esempio quelli di un catamarano, è talvolta meglio optare per degli impianti di riscaldamento ad acqua. Gli impianti ad aria calda permettono un rapido aumento delle temperature, e garantiscono un ricambio continuo dell’aria. Diverso il discorso per gli impianti di riscaldamento ad acqua, che di fatto funzionano come gli impianti di riscaldamento domestici: non sono particolarmente veloci, ma garantiscono un maggiore comfort, andando infatti a riscaldare anche l’acqua sanitaria. A farla breve, insomma, gli impianti ad aria sono l’ideale per chi d’inverno utilizza la barca in modo saltuaria, mentre gli impianti ad acqua sono l’ideale per chi decide di vivere a bordo.

Quale riscaldamento per barca: i sistemi più diffusi

Partiamo da uno dei sistemi di riscaldamento per barca più diffusi, i quali oltre che a bordo delle barche sono di frequente installati anche a bordo dei camper: parliamo ovviamente dei bruciatori a gasolio, e quindi di riscaldatori per barche che vanno a pescare il combustibile nel serbatoio della barca. Ne esistono, va sottolineato, sia ad aria che ad acqua, con le differenze che abbiamo visto sopra: è possibile utilizzare questi sistemi di riscaldamento – di potenze differenti – per barche di dimensioni diverse.

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La stufa elettrica è un altro sistema di riscaldamento per barca, utilizzato da chi usa saltuariamente la barca durante la stagione invernale e che desidera un aumento veloce delle temperature. Non si tratta però di una soluzione ideale sul lungo termine, per i consumi di elettricità, per il rumore della ventola nonché, infine, per l’effettiva pericolosità di mantenere acceso a lungo questo dispositivo, con la tipica resistenza elettrica incandescente.

Una tipologia di riscaldatori per barche piuttosto diffusa è quella dei riscaldatori che, per trasmettere il calore nella cabina della barca, vanno a sfruttare l’acqua di raffreddamento del motore, andando così a usare in modo intelligente il calore prodotto dal propulsore per avere una temperatura piacevole a bordo

Una soluzione particolare è poi costituita dai radiatori a olio, una speciale tipologia di termosifoni elettrici: il dispositivo va a scaldare l’olio al proprio interno (senza però superare delle temperature eccessive, per rendere il radiatore sicuro anche in caso di danni) il quale a sua volta riscalda il radiatore. Anche in questo caso, però, i consumi sono notevoli. Esistono anche delle stufe a legna da installare in barca, soluzione intrigante ma non particolarmente pratica, considerando anche la necessità di avere un camino per portare i fumi al di sopra della coperta.

Isolare la barca

Per riscaldare la barca d’inverno non basta avere un buon impianto di riscaldamento e tenere a bada l’umidità. É necessario anche fare in modo che il calduccio così creato resti all’interno della barca, partendo da un buon isolamento termico dell’ambiente. Il vantaggio è doppio, anzi, triplo: una barca con una buona coibentazione non è solamente più calda d’inverno, è anche più fresca d’estate, riducendo tra l’altro anche il tasso di umidità a livello delle pareti durante le fredde notti invernali. Ma come si isola una barca?

isolare e riscaldare una barca

Si deve partire ovviamente dal presupposto che esistono barche che escono dalla fabbrica già di per sé ben coibentate: si pensi ai modelli che presentano una parte della struttura in legno. Nel caso di molti cabinati in vetroresina invece si ha un isolamento minimo, avendo a che fare con degli strati di vetroresina effettivamente molto ridotti. Di sicuro per migliorare la situazione è possibile intervenire piazzando degli isolanti in pannelli, i quali possono essere di volta in volta in polistirene espanso o in sughero. Tutto dipende dal budget, dall’umidità presente e via dicendo. In ogni caso, ogni miglioria in fatto di coibentazione porterà a benefici concreti sia nella stagione calda che in quella fredda, con un maggiore benessere e una spesa minore per riscaldare (o raffreddare) la barca.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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