Il rollafiocco, detto anche avvolgifiocco, è un’attrezzatura che permette al fiocco (o genoa) di essere avvolto attorno allo strallo. E’ costruito da un tamburo collegato ad uno strallo cavo, che permette all’inferitura della vela di ruotare su se stessa e di avvolgersi. L’avvolgifiocco permette in sostanza di aprire, chiudere e ridurre velocemente il genoa dal proprio pozzetto.
Quasi irrinunciabile per comodità e praticità, è ormai di serie sulla maggior parte delle barche a vela. In questa guida capiremo cosa sono questi dispositivi, le principali differenze, caratteristiche e vantaggi, quali scegliere, come funzionano e perché averli a bordo.
L’utilizzo del rollafiocco ha decisamente reso più pratica e rivoluzionaria la navigazione in crociera consentendo di avvolgere il genoa in tutta sicurezza senza più ammainate e improvvisati prodieri. Sull’utilità o meno del rollafiocco non ci sono dubbi ma la scelta dipende dalla dimensione e dall’uso che si fa della barca.
I vantaggi, abbastanza evidenti, sono superiori ai disagi tanto da essere ormai una dotazione fissa su almeno quasi tutte le barche da crociera. La comodità di avere la vela di prua che non deve essere ammainata, issata, cambiata e stivata è impagabile.
Come funziona un rollafiocco?
Utilizzato per arrotolare e regolare la vela di prua, il rollafiocco facilita le manovre sotto vela per una navigazione più sicura limitando acrobazie e prodezze prodiere di turno.
Tuttavia, per usarlo correttamente, è necessario capire come funziona e osservare una sequenza di azioni e qualche accorgimento, per non rendere vani o molto pesanti i nostri sforzi. Insomma, avvolgere il fiocco in modo corretto non è una manovra così scontata come molti credono.
Funziona come un tubo attorno al quale si avvolge la vela controllata da una cima riportata in pozzetto.
Un rollafiocco è composto in basso da un tamburo, da un profilato suddiviso in elementi pretagliati in alluminio che ingloba per tutta la lunghezza dello strallo.
Come montare un avvolgifiocco?
Il primo strumento necessario da cui partire è il manuale di installazione con le istruzioni dettagliate e illustrate fornite insieme al prodotto che consentono di capire passo passo la sequenza corretta di montaggio del rollafiocco.
Tuttavia, i passaggi possono essere molto diversi tra i vari modelli per la configurazione dei profili e il numero di parti da smontare.
Tutti gli avvolgifiocco si possono montare senza togliere l’albero, non tutti invece si possono montare senza togliere lo strallo o staccandolo almeno dalla coperta allentando ovviamente prima paterazzo e mettendo in tensione la drizza ben fissata a prua.
In genere se previsto si toglie l’arridatoio e si infila dal basso il primo profilo con l‘anello di fermo terminale superiore e la girella di penna e giuntando con anime di rinforzo, grani o molle di connessioni tutti i profili in sequenza fino ad inserire il blocco tamburo completo di anello di mura rotante, guidacima e carter copricima.
Molti modelli in commercio sono previsti con tamburo cavo per strallo passante dotato di terminale impiombato ad occhio o di tenditore, utilissimo a regolare la catenaria, ma che spesso rimane non in vista e nascosto all’interno del tamburo.
In questo caso il tamburo è più basso portando la base della vela quasi filo coperta con un guadagno di superficie, baricentro velico e prestazioni che possono anche far valere in alcuni casi il disagio di piegarsi a guardare sottovento.
Per mantenere invece l’arridatoio sempre accessibile si può alzare il tamburo con appositi kit di prolunghe a forcella snodata o lande forate che ottimizzano anche l’eventuale uso dell’ancora, riducendo attriti e sfregamenti della vela e aumentando la visibilità utile sottovento.
È necessaria la manutenzione dell’avvolgifiocco?
I sistemi avvolgifiocco sono progettati per ridurre al minimo la necessità di assistenza e manutenzione, ma non sempre questa può essere eliminata del tutto. Bisogna eseguire almeno alcune operazioni di pulizia per mantenerli funzionanti ed efficienti.
Pulire regolarmente con acqua dolce per rimuovere il salino e la polvere depositati sopra e dentro il tamburo.
Una volta all’anno consigliamo di smontarlo, controllare i cuscinetti e ingrassarli, vediamo come:
- Smontiamo tutta la bulloneria del nostro rolla fiocco, facendo attenzione a non far cadere i pezzi in acqua.
- Agganciamo una drizza per sollevare la parte alta del tamburo del rollafiocco per avere accesso alla parte alta del cuscinetto.
- Spostiamo il coperchio per controllare lo stato del cuscinetto, si possono vedere residui di sale, sporco e sabbia. E’ necessario in questo caso pulire e ingrassare il tutto.
- pulire il tutto con un panno umido e una volta asciutto, spruzzare sopra olio lubrificante.
- richiudere il primo coperchio
- ingrassare gli altri due cuscinetti seguendo il manuale d’uso, in quanto ogni rolla fiocco ha il suo lubrificante.
- verificare in ultimo lo stato della scotta del tamburo e il passaggio nei vari occhielli fino a poppa.
Il rispetto delle indicazioni d’uso è la cura più adatta per evitare inceppamenti non solo nella drizza ma anche nel tamburo.
Se lo svolgimento del genoa avviene troppo velocemente senza controllo si genera un override della sagola avvolgifiocco causando colli e giri sovrapposti che bloccano tutto il sistema. Si può utilizzare per i più esigenti o più distratti un bozzello a cricchetto come freno o ritenuta. Quindi controlli regolari evitano molto spesso inconvenienti e pericolose emergenze.
Quali rollafiocco troviamo in commercio?
Ogni velista che si rispetti conosce bene i vantaggi del rollafiocco, che ha la funzione di ridurre o ampliare la vela di prua semplicemente avvolgendola in base alle condizioni del vento. Disporre di un rollafiocco non solo facilita la navigazione permettendoti di regolare la vela ma garantisce anche un guadagno in termini di tempo e spazio, in quanto elimina la necessità di avere più vele di prua a bordo da sostituire all’occorrenza. Esistono tre tipologie di rollafiocco:
- manuale
- elettrico
- idraulico
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Curiosità storica
Prima dell’avvento dell’avvolgifiocco le vele di prua erano in garrocciate sullo strallo e la vela scendeva solo con la forza delle braccia del marinaio.
La soluzione di collocare a prua un avvolgitore è nata un bel po’ di tempo fa ad opera dello statunitense Ted Hood.
Forte della sua esperienza di progettista, costruttore e timoniere di Coppa America, Hood tirò fuori l’idea di usare un tamburo solidale a un profilo con una canaletta per la ralinga del genoa capace di poter ruotare a comando di una sagola.
Come funziona? Semplice, un tamburo ruota in un verso o nell’altro in modo da avere la funzione di avvolgere e svolgere la vela. Poi c’è una girella in testa d’albero che serve da snodo per evitare che lo strallo, la drizza e gli eventuali profili si torcano e si danneggino e infine un elemento di collegamento tra il tamburo e la girella che può essere composto da una serie di profili con canaletta oppure da uno strallo-ralinga portante.
Per una qualsiasi rottura ho bisogno di vedere il danno e capire se ho competenze grazie
Ciao Maurizio.
Certamente, questa è una guida per la manutenzione ordinaria e per prevenire danni ingenti.
Inoltre per eventuali pezzi di ricambio non esitare e visitare il nostro store OnLine.
Speriamo di esserti stati d’aiuto.
Team HiNelson
Sul punto
pulire il tutto con un panno umido e una volta asciutto, spruzzare sopra olio lubrificante.
Va bene anche il WD40?
Ciao Iginio,
sarebbe opportuno leggere il manuale di istruzioni, ogni rollafiocco ha il suo preciso lubrificante.
Per la mia esperienza è successo anche di usare il WD40 che in barca non manca mai.
Speriamo di esserti stati d’aiuto, Team HiNelson