Il Salone Nautico di Genova 2019 è alle porte.
Dal 19 al 24 settembre infatti la città Ligure accoglierà gli appassionati della vela e della nautica in un contesto rinnovato per un’esperienza a 360°.
Quanto è importante essere presenti alla kermesse genovese del settore nautico?
A poco più di un mese dall’apertura del Salone di Genova, giunto alla 59° edizione, abbiamo incontrato due imprenditori del settore per avere un’opinione sulle opportunità che questo evento può oggi offrire a chi lavora nel mondo della nautica.
Per questo abbiamo incontrato Claudio Bacchelli titolare di Albatros Rimini dealer ufficiale di Bavaria e Nautitech.
ALBATROS, una realtà importante nel settore della nautica.
Nel 1984 viene fondata Albatros, che si occupa di patenti nautiche e noleggio. Nel 2000 si affianca Albatros Rimini per la parte dedicata alla vendita di barche e charter internazionale. L’esperienza di Claudio, grazie anche alla quale la realtà di Albatros Rimini è diventata oggi un punto di riferimento del settore, è il frutto della sua grande passione per il mare e di capacità imprenditoriali.
Claudio, a quanti Saloni di Genova hai partecipato come espositore?
Lascio fare il conto a te; considerando che il primo è stato nel 1986, direi 33 edizioni.
Quindi, perché bisogna esserci?
E’ importante esserci per due aspetti. Il primo è quello commerciale, è sicuramente il momento per presentare le novità ed incontrare l’armatore che vuole conoscere il cantiere, vedere la barca ed incontrare il dealer. Ma è soprattutto un momento decisamente importante per uno scambio di idee, di impressioni e soprattutto di sinergie tra gli operatori. Il Salone di Genova infatti per me è sempre stato un momento di incontro con le realtà del settore dove nascono progetti ed attività per dare nuovi impulsi a tutto l’ambiente nautico e per questo è assolutamente importante esserci, anzi ci devi essere, perché comunque è la vetrina della nautica in Italia, e chi non c’è non ha mai ragione.
Come è cambiato il Salone dalle prime edizioni ad oggi?
Per tanti anni Genova è stato l’appuntamento nautico più importante d’Europa. Poi la crisi del 2008 ha toccato anche il Salone facendolo diventare la vittima di un settore che in quel periodo era stato sicuramente preso di mira. Questa crisi generale ha poi permesso ad altri saloni europei di crescere, vedi Cannes, anche se Genova ha tutt’oggi numeri importanti. Infatti, io sono convinto che quello che viene proposto al Salone è ancora molto competitivo rispetto a quanto succede in Europa. Le ultime edizioni hanno dimostrato una lenta ma evidente crescita e quest’anno mi auguro in nuovi dati positivi, anche per la città di Genova che ha avuto un difficile momento.
Per il settore accessori abbiamo invece incontrato Vittorio d’Albertas, titolare della Quantum Sail Design Group Italia, molto seguito sui social per i suoi video informativi e divulgativi sul mondo della vela.
Nata nel 2009 la Quantum Sail Design si afferma in breve tempo tra i leaders italiani per la progettazione e la costruzione di vele grazie alla tecnologia ed all’esperienza del team. La filosofia di Quantum permette al cliente di avere una vela completamente customizzata per navigare secondo le sue esigenze. Quantum è un’azienda che punta sull’esperienza diretta in mare come sui campi da regata, proprio per fornire la migliore esperienza ai suoi clienti.
Vittorio, quali sono per te le opportunità che un Salone offre ad un operatore del settore accessori come Quantum?
In generale sono due gli aspetti da considerare per i saloni nautici: la possibilità di incontrare gli altri operatori del settore e vedere le novità che vengono proposte: secondo aspetto è ovviamente il rapporto diretto con il pubblico. Personalmente credo funzioni la parte dove affermo che ci sono, piuttosto che la vendita vera e propria, almeno per il caso di Quantum.
Come è cambiato il modo di fare i saloni oggi?
Non è cambiato di molto rispetto a qualche anno fa. Una volta il salone era il modo per conoscere le novità e confrontarti con il mercato della nautica. Oggi, con i nuovi modi di fare comunicazione, le anteprime o qualsiasi altra informazione può essere facilmente reperita online. Per questo penso sia difficile affermare che un cliente scelga le vele, parlando del mio settore, al salone. Solitamente gli armatori hanno già le idee molto chiare proprio perché hanno a disposizione tanti canali per avere le informazioni che gli servono.
Quindi il salone diventa una possibilità di verifica da parte del cliente?
Si, in linea generale. Molti hanno ancora la necessità di toccare con mano. Ovviamente il Salone è l’opportunità per mettersi in contatto con i clienti, un appuntamento perfetto per le pubbliche relazioni, non necessariamente per vendere.