Scarpe acquatiche, scarpe da scoglio: come sceglierle

L’uomo marino, quello che appena può cerca di portarsi verso il mare, lo si riconosce anche dalla scarpiera. Sì, perché il mare richiedere delle calzature specifiche. Pensiamo al diportista che, nel fine settimana, ama mettersi al timone del proprio motoscafo, e che non sale mai a bordo della propria barca a motore senza calzare il classico mocassino in pelle con suola in gomma bianca. Comoda, sicura, resistente, ma soprattutto elegante, vero e proprio simbolo della vita da yacht.

Oppure pensiamo all’appassionato velista, che ogni anno partecipa a tre, quattro o più regate, e che ha quindi bisogno di scarpe tecniche da barca, flessibili, traspiranti, ad asciugatura rapida ma soprattutto con un grande grip, pensate per proteggere i piedi dai classici incidenti cui può andare incontro chi si muove in velocità sul ponte. Attenzione, però: l’uomo marino non si accontenta delle sole scarpe da barca. O perlomeno, non sempre. Certe volte è necessario togliersi i mocassini da yacht, togliersi le scarpe da skipper, per indossare le scarpe acquatiche, anche dette scarpe da scoglio. Ma in quali occasioni le scarpe da scoglio risultano indispensabili?

E quali sono le caratteristiche da ricercare nelle scarpe acquatiche? Vediamole insieme!

Quando usare le scarpe acquatiche

Le scarpe acquatiche, a patto di avere una suola completamente pulita, possono essere usate ovviamente anche a bordo della barca. Sono però pensate, in realtà, per un utilizzo più decisamente acquatico. Pensiamo per esempio al momento in cui, lasciata la barca a bordo del tender, ci portiamo alla scoperta delle calette nascoste, e abbiamo bisogno di scarpe leggere, che possano essere usate in acqua come sugli scogli.

Ed è proprio lo scoglio l’ambiente per antonomasia per queste calzature, le quali non a caso vengono chiamate anche scarpette da scoglio. Le usa il pescatore, le usa il bagnante che non ama le spiagge di sabbia, le usa chi pratica snorkeling per proteggersi dalle rocce aguzze e dai ricci di mare, ma lo indossano talvolta anche i surfer, per avere sempre il piede protetto.

Di occasioni per indossare delle scarpe da scoglio, dunque, non se ne contano. Sempre meglio insomma averne un paio a portata di mano, per non porre mai limiti alla propria giornata al mare. Ma come scegliere le migliori scarpe acquatiche?

Come scegliere le scarpe da scoglio: le caratteristiche fondamentali

Comfort: le scarpe da scoglio devono essere confortevoli. Si tratta infatti di calzature che indosseremo per parecchio tempo in situazioni non particolarmente agevoli, su scogli o su terreno sconnesso e scivoloso. Meglio essere certi che non siano strette sul collo del piede, e che siano di qualità, per non irritare la pelle! Non guasta poi la presenza di una linguetta posteriore, per indossare e sfilare le scarpe facilmente (senza l’apposito aiuto sul tallone è infatti spesso difficile “fare presa” sulle scarpe quando sono bagnate)

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Materiale della tomaia: la tomaia della scarpe acquatiche è solitamente molto leggera, elastica, pensata per non appesantirsi nell’acqua e, soprattutto, per asciugarsi in tempi piuttosto rapidi. Pensate per essere utilizzate anche nelle camminate lungo le spiagge o nei tanti parchi naturali costieri italiani, le scarpe da scoglio migliori offrono un tessuto molto traspirante, per non far sudare il piede. Va sottolineato che non tutte le scarpe acquatiche presentano una tomaia in grado di isolare termicamente il piede, anzi, nella maggior parte dei casi si tratta di scarpe da scoglio prettamente estive.

Suola: la suola delle scarpe da scoglio deve garantire due funzionalità. Deve proteggere il piede, e deve essere quindi ben solida, per offrire una barriera certa contro le punte e le “lame” degli scogli, che non di rado causano tagli e abrasioni, nonché contro i ricci di mare, i cui aculei possono essere estremamente dolorosi; e devono però allo stesso tempo garantire anche un grip ottimale, per non rischiare dolorose cadute tra le rocce. Meglio puntare su suole di qualità!

Ammortizzazione: il tipo di suola va scelto in base all’utilizzo reale delle scarpette. C’è chi le utilizzerà esclusivamente per brevi immersioni, e che dunque camminerà molto poco con queste scarpette calzate ai piedi. E c’è però anche chi userà le proprie scarpe da scoglio per intere giornate, per percorrere i sentieri di qualche parco naturale posizionato lungo le coste, per fare un bagno ora in questa caletta ora in quell’altra. In questi casi la suola, oltre a offrire delle funzionalità puramente marine, dovrà essere anche ben ammortizzata, per consentire una camminata comoda e confortevole.

Allacciatura: vale la pena controllare anche la chiusura delle scarpe. Le scarpe da scoglio classiche non presentano nessun tipo di allacciatura: essendo elastiche, vanno infilate e sfilate come dei calzini, senza necessitare di lacci. Altri modelli, con tomaie meno elastiche, presentano invece dei lacci: si tratta in questi casi di scarpe tendenzialmente meno leggere, un compromesso tra le scarpe da ginnastica e quelle da scoglio.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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