Come scegliere l’abbigliamento nautico più adatto

Come scegliere l’abbigliamento nautico più adatto? Chi non ha una particolare esperienza con la navigazione potrebbe effettivamente avere qualche dubbio sul come vestirsi in barca. Dubbio che, in realtà, potrebbe avere anche chi è solito navigare con la propria barchetta o con il proprio gommoncino lungo la costa e solamente d’estate, e che ora, dopo aver acquistato una barca più seria, vuole iniziare a navigare lontano dal litorale, e magari non solo d’estate. Ecco, scegliere l’abbigliamento nautico non è né troppo facile, né troppo difficile. Non è semplicissimo, perché ci sono tanti fattori da considerare, come comfort, impermeabilità, traspirazione, resistenza agli strappi e all’attrito, e via dicendo; ma non è nemmeno difficile, perché ci sono tante regolette e diversi consigli pratici da seguire per avere sempre l’abbigliamento per la barca ideale, sia d’estate che d’inverno, sia per la navigazione lungo la costa che per quella in mare aperto.

Vediamo quindi una guida alla scelta dell’abbigliamento nautico!

Come scegliere l’abbigliamento nautico?

Tra poco vedremo come scegliere l’abbigliamento nautico a livello di strati, di navigazione, di stagione. Prima però vale la pena spiegare per bene perché in barca è bene indossare dell’abbigliamento propriamente nautico, e quindi tecnico, realizzato appositamente per la navigazione. Certo, chi si limita a una breve uscita estiva in barca a vela lungo la costa potrà benissimo imbarcarsi indossando bermuda e t-shirt; ma chi va al di là di questo primissimo step avrà bisogno di un insieme di abiti capaci di resistere a delle condizioni peculiari, diverse da quelle che si potrebbero incontrare sulla terraferma. L’abbigliamento nautico tecnico, infatti, è in grado di:

  • Resistere sia all’umidità che al bagnato vero e proprio: esistono capi effettivamente impermeabili o capi con una buona resistenza e con un’asciugatura rapida:
  • Resistere al salino: questo sapendo che a lungo andare anche questo elemento può danneggiare i tessuti;
  • Resistere all’attrito e alle tensioni: minacce che sono presenti soprattutto per chi naviga in barca a vela;
  • Accompagnare i movimenti: con dei tagli, delle forme e dei tessuti che non impediscono la libertà di movimento a livello di arti e collo.

Per questo motivo, al momento dell’acquisto di capi d’abbigliamento per la nautica, è bene guardare verso i marchi specializzati in questo settore: si parla di brand come Helly Hansen, Slam, XM Yachting e via dicendo.

La regola dei 3 strati

Per capire come scegliere l’abbigliamento nautico è bene partire sempre dalla regola dei 3 strati, un principio pensato per combattere il freddo come il caldo, l’umidità come il vento. Il sistema a triplo strato permette infatti di essere sempre coperti al punto giusto, né più né meno, senza correre il rischio di farsi trovare impreparati. Ecco come scegliere quindi i capi per i diversi strati:

Il primo strato, a contatto con la pelle

Partiamo dal primissimo strato, a contatto con la pelle, e per questo detto anche strato di base o di trasferimento. Lo scopo principale di questo primo layer di tessuto è quello di mantenere la pelle asciutta, andando quindi a evacuare il sudore; il secondo scopo è quello di mantenere il calore corporeo. Proprio il supore che non riesce a “superare” il primo strato, che resta quindi a contatto con la pelle, dà una fastidiosa e rischiosa sensazione di freddo. Ecco che allora sarà bene optare pe dei capi tecnici in fibre capaci di garantire grande traspirabilità e allo stesso tempo massimo comfort; nel caso della navigazione estiva, con clima sereno, durante il giorno il primo strato sarà di fatto l’unico strato, con polo e pantaloncini, meglio ancora se con tessuti anti-UV, per proteggersi sai raggi dei sole; in inverno si parlerà invece piuttosto di biancheria intima funzionale, tipicamente in fibre sintetiche oppure, in caso di temperatura molto rigide, di lana vergine o lana merino.

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Il secondo strato, intermedio

Proseguiamo con il secondo strato di questo sistema a cipolla. Il midlayer ha il compito di assorbire l’umidità proveniente dal primo strato e di mantenere il corpo caldo. Si parla quindi di magliette a maniche lunghe o eventualmente di maglioni o giacche softshell, in base alla stagione, alle temperature e a quello che sarà l’eventuale strato esterno. Si potrà optare per un pile per facilitare l’evacuazione del sudore, o per la giacca idrorepellente in caso di pioggia.

Il terzo strato, esterno

Va detto che il terzo strato, nell’abbigliamento nautico, si indossa solamente in condizioni particolari. Chi naviga solamente in estate, e che tende a starsene in porto o direttamente a casa quando il meteo non è dei migliori, può praticamente fermarsi al secondo strato, e quindi a una giacca softshell. Chi invece si spinge più in là avrà bisogno di un terzo strato vero e proprio, che si compone tipicamente di giacca da barca, sia essa spray top, giubbotto o cerata; e di salopette impermeabile, per quando il gioco si fa davvero tosto. Si capisce quindi che il ruolo del terzo strato è quello di proteggerci dagli agenti atmosferici avversi, possibilmente senza compromettere del tutto la traspirazione.

come vestirsi in barca

L’abbigliamento per la navigazione Inshore e Offshore

Vale la pena sottolineare che, soprattutto per quanto riguarda il terzo strato, l’abbigliamento nautico, e in particolar modo quello da vela, si distingue tra Inshore e Offshore; nel secondo caso il livello di tecnicità dei capi aumenta parecchio, per arrivare a giacche a 4 strati, molto pesanti, ma con una tenuta d’acqua effettivamente molto alta.

Scegliere l’abbigliamento nautico d’estate o d’inverno

Come si può capire, scegliere l’abbigliamento nautico d’estate è diverso rispetto a sceglierlo d’inverno. Chi naviga nel Mediterraneo in luglio passerà la maggior parte del tempo in bermuda – o in costume – con una comoda maglietta tecnica traspirante e resistente ai raggi ultravioletti, proteggendo eventualmente il capo con un cappellino. Chi invece naviga nelle stagioni meno calde dovrà per forza di cose avere a portata di mano una cerata, la quale però dovrebbe essere effettivamente confortevole, non troppo pesane, e della misura giusta, per non andare a impedire i movimenti. Ma la cerata dovrà essere indossata solo in casi particolarmente “umidi”, mentre in altri casi sarà possibile, sempre d’inverno, indossare la più comoda giacca invernale da barca, sapendo che i migliori marchi sanno combinare alla perfezione materiali come PVC, micropile e nylon per garantire allo stesso tempo calore, idrorepellenza e comfort.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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