Ecoscandaglio, chartplotter, GPS, GPS cartografico, localizzatore GPS: con lo sviluppo che l’elettronica nautica per il diporto ha avuto negli ultimi anni, non ci stupisce troppo il fatto che ci sia un filino di confusione tra questi termini, soprattutto tra le tantissime persone che praticano la pesca dalla barca come hobby, e non come professione. Oggi vogliamo quindi offrire una guida al pescatore sportivo che sta cercando il navigatore GPS perfetto per la propria barca, eliminando dubbi e false credenze sulle funzionalità e sui vantaggi del navigatore cartografico in barca. Ad aiutarci in questa impresa c’è una vera e propria autorità: parliamo di Alberto Melis “Bebo Fishing”, guida di pesca nonché Pro Ambassador per la pesca di Raymarine (forse hai già avuto il piacere di incappare in uno dei suoi apprezzatissimi canali social, come Instagram, Facebook e YouTube). Vediamo quindi insieme ad Alberto cos’è un navigatore cartografico e quali vantaggi può garantire al pescatore sportivo!
Iniziamo con il dare una definizione di navigatore cartografico per la pesca sportiva. Come sappiamo la prima funzione di un dispositivo di questo tipo è quella di visualizzare la posizione attuale della barca durante la navigazione, mentre la seconda è quella di dare delle informazioni ulteriori sull’area in cu si sta navigando. Ecco che allora la definizione più semplice che Alberto Melis può dare di cartografico è questa: “si tratta sostanzialmente dell’insieme di conoscenze scientifiche derivate dagli studi idrografici, abbinati a decenni di esperienza di navigazione” ci spiega Bebo Fishing, precisando che “queste due banche dati unite ci forniscono una rappresentazione della conformazione dei nostri mari”. Non va peraltro trascurato il fatto che, con gli strumenti più recenti a disposizione dei pescatori, è possibile personalizzare e migliorare le proprie mappe: con le carte LightHouse di Raymarine si può per esempio continuare a mappare le acque esplorate, registrando le batimetriche reali con la funzione RealBathy.
Avere o non avere un cartografico a bordo della barca da pesca: la differenza
Capito cos’è un navigatore cartografico a bordo di una barca, è bene capire se questo dispositivo può o meno fare la differenza per il pescatore. Come ci spiega Alberto “per avere dei risultati rilevanti nell’ambito della pesca sportiva occorre avere una strategia e, per pianificarla e metterla in atto, il cartografico ci dà vantaggi enormi”. Molto semplicemente, un’azione di pesca efficace parte dalla conoscenza di una serie di dati, senza i quali non si può che agire a casaccio. “Per chi non ha un cartografico, servono anni di navigazione nella stessa area, e comunque si avrà sempre una visione limitata di ciò che c’è sotto” sottolinea Alberto, spiegando che “il cartografico ci fornisce invece una visione precisa, corretta e scientificamente validata di ciò che c’è in mare, dai salti batimetrici ai relitti, così come le caratteristiche del fondale, come fango o sabbia”.
Il mare rappresenta una superficie enorme: le aree in cui effettivamente l’azione di pesca può essere di successo o di grande successo, però, non sono altrettanto grandi, né tantissime. Il cartografico ci aiuta a individuarle, dandoci tutte le informazioni necessarie per esempio per esaminare profondità e fondali.
Si è già spiegato brevemente quanto la presenza di un navigatore cartografico possa effettivamente fare la differenza: in estrema sintesi, avere questo dispositivo a bordo della barca durante un’uscita di pesca permette di raccogliere una mole di informazioni altrimenti impossibile da raggiungere, nemmeno dopo anni di frequentazione del medesimo posto. Alberto Melis ci ha quindi aiutato a isolare i 4 vantaggi specifici e principali dell’avere un navigatore GPS cartografico a bordo:
- La posizione GPS esatta: il primo grande vantaggio è quello di avere la propria posizione effettiva con GPS rispetto a quello che in quel momento si trova al di sotto dello scafo. “Una funzione del mio cartografico Raymarine che apprezzo in modo particolare – ci spiega Alberto, che utilizza un Axiom 2 Pro RVM con display multifunzione da 12 pollici – è la possibilità di attivare le tracce con aggiornamento dati che ricevo dal GPS ogni 2 secondi”. Senza utilizzare un cartografico ci si dovrebbe invece affidare almeno in parte al destino, un po’ come accadrebbe lanciando un dado: la certezza data dal navigatore GPS cartografico in tal senso è impagabile. Con un navigatore come Axiom diventa facile sapere dove si è già passati, ed è per esempio semplice capire se il vento o la corrente hanno influenzato la rotta, per poi calcolare magari in modo astuto lo scarroccio più efficace.
- La visione d’insieme: il cartografico permette di programmare e gestire la battuta di pesca a partire da dati reali, oggettivi e aggiornati. “Immaginiamo di essere in una zona in cui la situazione meteorologica non si presenta particolarmente adatta a una battuta da pesca; grazie al cartografico potrei però individuare, magari già al momento della partenza, una zona riparata, in cui poter comunque effettuare una battuta tranquilla e fruttuosa” spiega Alberto, che sottolinea dunque il vantaggio di poter decidere in anticipo dove poter pescare al meglio.
- La possibilità di individuare dei nuovi punti di pesca: con il cartografico è facile individuare dei punti interessanti di pesca, a partire dalla pura e semplice lettura della carta. Alberto in questo caso ci parla per esempio di “batimetriche molto ravvicinate, che possono indicare per esempio una frana o una situazione di roccia molto ripida: posso quindi andare in quella zona sapendo già in anticipo che ci sono buone probabilità di pesca”.
- Avere una visione precisa del fondale: grazie alla funzione SonarChart del cartografico Raymarine, ci spiega Alberto, “ho delle informazioni chiave per decidere dove affrontare la mia battuta di pesca”. Il SonarChart “riscrive il fondale, ricostruisce quello che si trova sotto allo scafo, dando così un numero ancora più alto di informazioni rispetto a quelle fornite dalle mappe”. Ecco che allora in presenza di rocce sparse si hanno buone possibilità di trovare dei dentici; in presenza di grosse pareti rocciose ci saranno delle cernie, e via dicendo. Con tutte queste informazioni date dal cartografico si hanno quindi ottime probabilità di trovare la preda cercata.
I consigli di Bebo Fishing prima di scegliere il cartografico
Abbiamo chiesto ad Alberto quali potrebbero essere i consigli fondamentali da dare a un pescatore sportivo intenzionato ad acquistare un cartografico per la propria barca. Il consiglio fondamentale di Bebo Fishing non ha in realtà a che fare con il dispositivo in sé: “è importante prima di tutto imparare a leggere bene la cartografia, che non è sempre immediata” spiega Alberto” e diventa quindi bene “capire differenze, segni, simboli, per interpretarli al meglio e poter sfruttare al massimo le informazioni disponibili”.
E per scegliere il navigatore cartografico perfetto per le proprie esigenze? Non è difficile come potrebbe sembrare: sono infatti gli stessi produttori che, lanciando diverse gamme, vanno a soddisfare le esigenze di diverse tipologie di pescatore. Pensiamo per esempio proprio a Raymarine, e ai suoi cartografici per la pesca. La gamma Element presenta dei cartografici entry-level (anche se viste le loro funzionalità può sembrare riduttivo definirli in questo modo!) mentre la gamma Axiom è di un livello superiore (per orientarsi tra i dispositivi Pro, 2 Pro, Plus, XL e via dicendo vale la pena ricordare che qualche settimana fa abbiamo scritto una bella guida all’acquisto degli ecoscandagli Axiom Raymarine).
In estrema sintesi, Element è la gamma con prezzi minori, mentre Axiom è la gamma con prestazioni maggiori. La scelta del miglior cartografico per la pesca non si può però limitare unicamente a una questione di prezzo o di prestazioni! Ecco altri 3 elementi da tenere in considerazione secondo Bebo Fishing:
La praticità d’uso del cartografico
Basta dare un’occhiata ai cartografici per la nautica presenti nel nostro store online per capire che negli ultimi anni, a livello di interfaccia utente, ci sono state delle piccole rivoluzioni. Chi preferisce velocità d’uso e massima semplicità potrebbe quindi preferire un dispositivo come Axiom Plus, con schermo touchscreen molto comodo e ultraresistente, grazie al nanorivestimento idrorepellente e oligorepellente HydroTough (cosa che accomuna tutti i display della gamma Axiom). Chi invece non ama la tecnologia touch, chi per attitudine non vuole toccare lo schermo durante la pesca (avendo magari le mani impiastricciate di pastura) potrebbe preferire i cartografici con tastierino: ecco che allora entrano in gioco i cartografici Element, con il solo tastierino, o i display Axiom 2 Pro, che presentano sia il tastierino che lo schermo touch. Si capisce quindi che è possibile scegliere tra le due diverse funzionalità senza dover per forza optare per delle prestazioni inferiori!
Una questione di flessibilità di utilizzo
Quando e come utilizzerai il tuo cartografico GPS per la pesca? Questa è una domanda che ci si dovrebbe sempre fare prima di acquistare un display per la pesca, perché i diversi dispositivi possono essere più o meno adatti per i differenti utilizzi. Pensiamo al display Element HV, ideale per la pesca in profondità fino a 80 metri: entro questo range darà il meglio (per la lettura del fondale arriva a profondità anche maggiori), laddove invece non potrà essere performante o utile al di fuori di questi limiti. (NB: la lettura del solo fondale arriva anche a profondità maggiori). Essendo uno strumento entry-level non si può domandare molto di più, sapendo anche che non è possibile interfacciarlo con moduli aggiuntivi per raggiungere maggiori profondità. Dall’altra parte ci sono invece i display della gamma Axiom, che permettono invece di aggiungere moduli sonar ulteriori per praticare tutte le tecniche, anche a profondità superiori. E tu, cosa desideri fare? Utilizzerai il tuo cartografico solamente nella cava con il tuo barchino? Allora Element può sicuramente fare al caso tuo. Ma se desideri darti al bolentino di profondità, se non vuoi dare limiti alla tua passione, se vuoi sperimentare diverse tecniche, allora Axiom sarà sicuramente la scelta migliore. A questo punto Bebo Fishing ci propone un esempio pratico: se con Axiom RV con trasduttore RV100 o Axiom 2 Pro RVM arrivo a 80 metri di profondità, nel momento in cui desidero arrivare a 400 metri posso farlo, con un modulo a parte, cosa che invece sarebbe impossibile con il più semplice Element. Non andrebbe peraltro trascurato il dettaglio per cui i display Axiom riescono a interfacciarsi con i trasduttori monotonici, una tecnologia vecchia ma ancora molto diffusa sulle barche che navigano nei nostri mari.
Le prestazioni che fanno la differenza
Infine, come anticipato, è anche e soprattutto una questione di prestazioni. Al di là dei discorsi su prezzi, su flessibilità di utilizzo, su attitudini e abitudini, resta il fatto che ci sono display più performanti, più completi, più potenti, oggettivamente “migliori”: a livello di prestazioni, e quindi di processore, di luminosità e via dicendo, la gamma Axiom stacca la gamma Element, e questo non può mai essere trascurato.