Come scegliere il telo copribarca

Sappiamo che nessun diportista ama sentirselo dire, ma tant’è: l’ora del rimessaggio invernale si sta avvicinando. Certo, c’è qualche fortunato o audace che a mettere al riposo la propria barca non ci pensa affatto, e che la manterrà attiva per tutto l’autunno e persino per parte della stagione più fredda. Ma sono davvero pochissimi i diportisti che possono guardare ai prossimi mesi senza prendere in considerazione la questione della copertura della propria imbarcazione: c’è chi ha già tutto il necessario, chi deve rinnovare qualche accessorio, e c’è anche chi deve partire da zero, e che deve quindi scegliere il telo copribarca per il proprio scafo. Ma come individuare la copertura ideale per il tuo gommone, per il tuo motoscafo, per la tua barchetta da pesca? Qui vediamo una guida all’acquisto completa, ragionando sulle tue effettive esigenze e sui prodotti disponibili sul mercato e sul nostro e-commerce di prodotti per la nautica. Buona lettura!

Gli utilizzi del telo copribarca

Prima di mettersi al lavoro per scegliere il telo copribarca nel nostro shop online di accessori per la nautica è bene fare chiarezza sulle proprie effettive esigenze, così da avere la certezza di acquistare la copertura più adatta. Possiamo dire che l’obiettivo fondamentale della copertura tessile per la barca è quella di proteggerla dagli agenti che potrebbero sporcarla o rovinarla: pioggia, neve, raggi ultravioletti, polvere, vento, ricordini degli uccelli di passaggio, e via dicendo. Detto questo, il mondo dei teli copribarca si divide in due grossi gruppi: da una parte ci sono le coperture pensate per il riposo della barca, sia esso in acqua, in un invaso, in un garage o in un giardino; e dall’altra ci sono le coperture pensate per il trasporto, sviluppate cioè per avvolgere l’imbarcazione quando questa viene caricata su un carello e trainata in lungo e in largo verso la prossima destinazione. Una cosa è certa: scegliere il telo copribarca per il rimessaggio invernale non vuol dire avere a disposizione anche una copertura per il trasporto, pensata cioè per restare aderente e per resistere alle sollecitazioni dovute all’attrito dell’aria durante degli spostamenti sulla strada; diversamente, un telo copribarca da trasporto potrebbe essere usato anche per il rimessaggio, ma solo in presenza di alcune accortezze.

Si capisce quindi che per scegliere il telo copribarca ideale è bene conoscere prima di tutto le proprie esigenze presenti e future.

Qualsiasi sia la location, utilizzare sempre una copertura

Si potrebbe pensare che a dover scegliere il telo copribarca siano solamente i diportisti che intendono lasciare la propria barca all’esterno, in acqua oppure in un parcheggio a cielo aperto. Ma non è così. Certo, in un posteggio outdoor le minacce si moltiplicano, dai raggi UV al salino, dal guano al vento, senza dimenticare gli sbalzi termici. Ma questo non significa certo che in un deposito interno la barca sia assolutamente e completamente protetta. Polvere, insetti e muffe possono infatti aggredire una barca anche all’interno di un garage. Il consiglio è quindi quello di proteggere la propria barca con un telo qualsiasi sia la location del suo rimessaggio invernale, pur sapendo che nel caso di parcheggio indoor ci si potrà accontentare di un telo più leggero e più economico.

telo di copertura

Scegliere il telo copri barca: industriale o artigianale?

Ogni diportista che deve scegliere il telo copribarca per il proprio scafo si trova di fronte a questo bivio. Per tanti, è vero, non si tratta di un vero e proprio dilemma: la differenza di costo tra coperture industriali e quelle artigianali è infatti grandissima, così da guidare la maggior parte verso l’acquisto dei primi. Vale però la pena indicare i pro e i contro di entrambe le possibilità.

I teli industriali hanno dalla loro il prezzo decisamente più basso: si tratta di teli copribarca universali, pensati cioè per essere utilizzati su diversi tipi di barca dalle dimensioni simili. Ecco che allora sul nostro negozio online sarà possibile acquistare con pochi click un telo copribarca universale pensato per le barche con lunghezza compresa tra i 427 e i 488 centimetri, con larghezza di 180 centimetri; ma anche dei teli di copertura per gommoni di misura compresa tra i 570 e i 590 centimetri. Trattandosi di soluzioni universali difficilmente vestiranno a pennello lo scafo, ma con qualche piccolo accorgimento durante il posizionamento riusciranno comunque a risultare soddisfacenti ed efficienti.

Da parte loro, i teli artigianali realizzati su misura saranno assolutamente perfetti, grazie alla loro personalizzazione estrema, con ogni lembo calcolato al centimetro. La sartorialità permette di avere tutti i ganci al luogo giusto, di inserire delle finestre trasparenti esattamente lì dove sono presenti i veri della barca, e via dicendo. Ma attenzione: il prezzo qui aumenta notevolmente, così come si allungano inevitabilmente anche le tempistiche per ricevere la propria copertura per barca.

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Scegliere il telo copribarca: i materiali

A prescindere dalla tipologia di copertura, se di fattura industriale e quindi universale o artigianale e quindi personalizzata, i teli possono essere realizzati in diversi materiali, ognuno con pro e contro. Un’opzione economica è certamente rappresentata dal PVC, materiale non a caso utilizzato largamente nel mondo della nautica: scegliere il telo copribarca in PVC vuol dire risparmiare e acquistare una copertura impermeabile, ma per nulla traspirante, nonché pesante. Chi ha una barca piccola potrebbe oggettivamente trascurare quest’ultimo svantaggio, che però diventa un ostacolo quasi insuperabile quando si parla di imbarcazioni grandi!

Chi desidera un telo copribarca impermeabile ma anche traspirante, resistente ma anche leggero, può optare per una copertura in poliestere con l’aggiunta di uno strato in materiale specifico, spesso spalmato all’esterno per offrire una protezione maggiore.

Non va inoltre dimenticato che nella “vestizione” in vista del rimessaggio invernale il telo copribarca viene per forza di cose “trascinato” sulla barca: per questo motivo i teli copribarca di alta qualità presentano spesso al loro interno uno strato morbido, della consistenza della lana – anche se di solito si tratta di fibre sintetiche o al massimo di cotone – così da proteggere scafi e carene durante il posizionamento. Questo optional può essere utile anche per evitare piccoli urti, nonché per assorbire l’umidità. Proprio quest’ultima, come vedremo meglio tra poco, è tra le principali minacce di una barca posta in rimessaggio invernale!

L’umidità in barca durante il rimessaggio invernale

Quando si è al lavoro per scegliere il telo copribarca è bene conoscere i nemici che si stanno fronteggiando – già nominati – così come gli effetti collaterali dell’utilizzo stesso della copertura per lo scafo. Non si contano infatti i diportisti un po’ distratti che a ottobre sigillano la propria barca con il telo per tornare poi in primavera e trovare sotto di esso il regno dell’umidità, maleodorante e muffoso, che rende la barca inservibile e inabitabile. I danni dell’umidità a bordo della barca possono essere i più diversi: si pensa ovviamente alla muffa che si può formare in ogni dove, dagli angoli delle cabine alle cuscinerie; ma anche ai danni che l’umidità persistente può apportare all’impianto elettrico e ai dispositivi elettronici di bordo, all’ossidazione dei materiali metallici, e così via.

La traspirazione necessaria e la riduzione dell’umidità a bordo

Scegliere il telo copribarca sbagliato può incrementare iperbolicamente il livello di umidità a bordo di una barca durante il rimessaggio invernale. Il consiglio quindi è quello di acquistare un telo di copertura in materiale traspirante, ma non è tutto qui: per evitare che l’umidità si alzi eccessivamente è bene che il telo preveda la presenza di bocchette o di aeratori, sapendo peraltro che è possibile acquistare separatamente accessori come questi per poi installarli sapientemente nelle parti più adatte del telo.

Ci sono peraltro altre attenzioni da prendere per assicurarsi che l’umidità sia a livelli accettabili al di sotto del telo di copertura. È bene per esempio ricordarsi di non lasciare a bordo nessun oggetto umido: abbandonare in coperta dei panni bagnati usati per fare le pulizie sarebbe infatti un errore imperdonabile! È bene poi svuotare per quanto possibile i gavoni e lasciarli aperti, portando a casa tutto quello che potrebbe “soffrire” durante il rimessaggio. Nel caso in cui sia improbabile riuscire a mantenere basso il livello di umidità è infine necessario posizionare sulla barca un deumificatore a sali per barca, da scegliere in base al volume da tenere asciutto.

Gli accessori per una copertura perfetta

Qui sopra, tra gli accessori a corredo del telo di copertura per la barca, abbiamo citato gli aeratori, ovvero delle prese d’aria a perforazione da posizionare sul telo copribarca per garantire una buona traspirazione. Ma ci sono anche altri accessori in commercio che possono risultare molto utili per perfezionare il posizionamento delle coperture, quali per esempio le aste di supporto telescopiche, che permettono di mantenere sollevato il telo sul ponte, in modo da consentire comunuque il passaggio a bordo (pensiamo per esempio alle barche che non presentano né T-Top nel roll bar). Oltre alle aste di supporto per teli copribarca possiamo inoltre citare i ganci aggiuntivi, le fibbie tendi telone, le borchie per proteggere i teli, le porte in polietilene e i nastri termoretraibili.

Non solo per la barca: le coperture per il motore fuoribordo

Non va infine dimenticato che chi deve scegliere il telo copribarca dovrebbe prendere in considerazione – laddove presente – anche una copertura aggiuntiva per il motore fuoribordo, sapendo che nel nostro shop online si possono trovare diverse soluzioni dedicate. E non si parla peraltro unicamente dei propulsori: ci sono anche coperture per i timoni, per le consolle, per i sedili e via dicendo.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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