Come scegliere l’elica di manovra per la propria barca
La fase di ormeggio è la più complicata della navigazione. Anche chi salpa, del resto, deve prestare un bel po’ di attenzione. Le variabili che possono rendere più difficoltosi questi passaggi sono diverse: la presenza di vento più o meno forte, le dimensioni del porto, la quantità di altre barche presenti, lo spazio in cui ormeggiare, la disposizione stessa delle barche vicine, la disponibilità di aiuto a bordo e sulla banchina.
Certo, per fortuna esistono i parabordi per barca, oggetti che più e più volte si sono guadagnati un posto in paradiso e nei nostri cuori. Ma i parabordi, si sa, non sono stati progettati né pensati per proteggere le barche da qualsiasi urto durante la manovra: si tratta, infatti, di oggetti che permettono alle barche di ‘appoggiarsi’ contro il molo o contro un’altra barca, non di ‘scontrarsi’.
Certo, seguendo le regole per un ormeggio perfetto e procedendo con pazienza e cautela, senza innervosirsi per i soliti guardoni da banchina, è possibile infilare la propria barca anche negli spazi più ristretti. É necessario conoscere in anticipo quali saranno le condizioni di ormeggio, affidandosi al Portolano, alle carte nautiche elettroniche (le mappe Navionics offrono anche le fotografie dettagliate dei porti) e contattare il porto con la radio VHF marino. Bisogna poi preparare per tempo le cime e i parabordi, ed eventualmente l’ancora, prendere per bene le misure e procedere con calma.
Talvolta, però, le manovre di ormeggio sono parecchio difficili. Mettiamoci un po’ di vento di troppo, mettiamoci uno spazio di manovra risicato, mettiamoci l’assenza d’aiuto e magari anche una visibilità non perfetta. In quel caso sarebbe certamente bello avere qualcuno o qualcosa che ci aiuti a spostare più agevolmente la barca, riducendo il rischio di fare i danni e frazionando il tempo e le manovre necessarie – talvolta, infatti, sono indispensabili decine e decine di giri del volante da una parte e dall’altra, prolungando di parecchio questa attività.
Ecco dunque che sono state introdotte del mondo del diporto le eliche di manovra, divise in eliche di prua (eliche di manovra prodiera, in inglese bow thruster) e in eliche di poppa (eliche di manovra poppiera, in inglese stern thruster). Il loro compito è subito spiegato: permettono di rendere estremamente più manovrabile una barca, consentendo di muoverla lateralmente a prua e/o a poppa. Volendo ormeggiare di poppa e quindi in retro, ovviamente, è per esempio comodissimo poter contare su una elica di prua in grado di raddrizzare e posizionare correttamente la barca prima di infilarsi nel proprio spazio.
Dapprima le eliche di manovra sono state montate solo su barche di dimensioni importanti. Poi, piano piano, i cantieri hanno iniziato a promuovere questi optional anche su imbarcazioni più piccole, e oggi non ci si può assolutamente sorprendere di trovare delle eliche di manovra già montate su delle barche da 8 metri. Anzi, molti produttori propongono delle eliche di prua e di poppa pensate per barche di soli 6 metri.
Qualche vecchio lupo di mare, lì fuori, storce il naso, pensando che per secoli si è fatto a meno delle eliche di poppa e delle eliche di prua. Ma questo si potrebbe dire anche di tanti altri optional oggi semplicemente immancabili: si pensi al servosterzo e ai finestrini elettrici in automobile, al GPS cartografico nautico e via dicendo. Insomma, montare un’elica di manovra non significa assolutamente non essere in grado di ormeggiare in modo classico: significa piuttosto poter contare su un alleato fedele nel momento in cui, per le più diverse ragioni (non rare) ci si trova ad affrontare una manovra difficoltosa.
Ma come si sceglie la migliore tra le eliche di manovra? Come si montano? E quali sono i modelli presenti in commercio? In questa piccola guida ti spiegheremo qual è il panorama delle eliche di prua ed eliche di poppa nel 2023, muovendoci tra brand apprezzati a livello mondiale come Lewmar, Max Power e Quick.
Elica di manovra: tipologie
Le eliche di manovra, dunque, sono degli accessori non indispensabili, ma sicuramente molto utili e molto pratici, capaci di dare maggiore sicurezza e velocità nelle manovre in porto. La comodità, ovviamente, è quella di poter spostare e di riposizionare la propria barca senza richiedere un avanzamento o un arretramento: praticamente un sogno in porti piccoli o particolarmente gremiti!
Esistono, va detto, diverse tipologie di eliche di manovra. Come anticipato ci sono le eliche di manovra prodiera , che vanno installate nella prossimità della prua della barca, e ci sono le eliche di manovra poppiera, da installare verso poppa. È piuttosto intuitivo capire le diverse funzionalità di questi due modelli di eliche di manovra per barche, le quali vanno a spostare l’una o l’altra parte della nave.
Non è però tutti qui. Oltre a poter essere montate a poppa o a prua, le eliche di manovra possono essere fisse o retrattili. Nella maggior parte dei casi le eliche sono fisse, e quindi rimangono nella stessa posizione sempre e comunque; altre volte, invece, le barche montano delle eliche a scomparsa, che dunque escono dallo scafo al momento dell’utilizzo e poi vengono ritratte all’interno (è il caso, per esempio, della Elica retrattile a scomparsa BTQR185 65DP di Quick).
Non si può ovviamente nascondere che le eliche di manovra retrattili richiedono un lavoro di installazione non indifferente, nonché un ingombro importante all’interno dello scafo. Ci sono però anche parecchi vantaggi: un’elica di prua retrattile permette d’essere installata estremamente a prora, in modo da essere più efficiente durante la manovre. Oltre a questo, non abbisognando di un tunnel e scomparendo completamente dentro lo scafo durante la normale navigazione, non crea alcuna resistenza all’avanzamento.
La forma più classica assunta dalle eliche di manovra – perlomeno dalle eliche di prua – è quella che prevede l’installazione dell’elica all’interno di un tunnel che attraversa da parte a parte l’opera viva della barca. Questo tunnel, nelle barche nuove al di sopra di una certa lunghezza, è molto spesso già presente, ed è dunque predisposto per l’installazione veloce dell’elica di prua (la quale tra l’altro molto spesso è già bella che montata, non essendo nemmeno più prevista come un vero e proprio optional).
Non bisogna però pensare che non sia possibile installare un’elica di prua a tunnel in una barca non provvista di questo ‘foro’ nell’opera viva: nella maggior parte dei casi, è sufficiente rivolgersi a dei professionisti per vedere realizzare questo tunnel senza alcun problema. L’installazione after-market di un’elica di prua fissa a tunnel, infatti, non è né difficile né rischiosa come si potrebbe pensare in un primo momento.
In alcuni casi, però, si decide di non optare per un tunnel passante. Questa decisione viene presa quando lo scafo non permette una simile lavorazione, o quando, pur avendo la possibilità tecnica di farlo, non si vuole assolutamente intervenire pesantemente nell’opera viva, avendo come l’impressione di ‘violentare’ lo scafo.
Questo può accadere, per esempio, nel caso di barche anzianotte. Esistono in questi casi delle eliche di manovra esterne, che possono dunque essere installate con un impatto minimo. Le performance, però, non sono quasi mai comparabili con i modelli normali. Ci sono poi delle eliche di poppa che, pur non essendo totalmente esterne, vengono comunque montate dall’esterno dello scafo, semplificando il lavoro (che altrimenti, per esempio, andrebbe fatto all’interno dell’angusto specchio di poppa). È il caso, per intenderci, delle eliche di poppa Stern Pod Max Power.
A cambiare, poi, sono i tipi di motori. Essenzialmente, i propulsori di manovra per barche sono o elettrici o idraulici, con una netta prevalenza dei primi per le barche da diporto, tanto che negli ultimi anni si tende a prendere in considerazione solamente questa alternativa.
Queste, dunque, sono le tipologie di eliche di manovra tra le quali è possibile muoversi. La scelta va fatta in base alle proprie esigenze, alle dimensioni e al tipo di barca, nonché ovviamente in base al budget a disposizione. La maggior parte dei diportisti, per esempio, sceglie di istallare l’elica di manovra a prua, optando molto spesso (in quanto predisposta nei modelli più recenti) per la tipologia a tunnel.
E ancora, guardando alla maggioranza, si scopre che solitamente si opta per la sola elica di prua, snobbando spesso l’elica di poppa. Va però detto l’elica di poppa, usata in combinazione con l’elica di prua, permette di velocizzare le manovre, di aumentare il livello di controllo della barca e di fare manovre negli spazi più angusti. Azionando entrambe le eliche di manovra in direzioni diverse è possibile ruotare a 360 gradi la barca restando sul posto; attivando invece tutte e due le eliche nella medesima direzione, è possibile spostare la barca lateralmente, rendendo per esempio possibili degli ormeggi di lato velocissimi ed estremamente comodi.
Il montaggio delle eliche di manovra
Eccezion fatta per rari esempi di eliche di manovra esterne, le quali per diverse ragioni non possono competere con le prestazioni, con la comodità e con la sicurezza delle eliche di manovra ‘classiche’, l’installazione delle eliche di prua e delle eliche di poppa deve sempre essere fatta da professionisti. Certo, i veri lupi di mare sono senz’altro abituati a lavorare intorno al proprio scavo, dall’applicazione dell’antivegetativa per arrivare fino alle piccole operazioni di stuccaggio e di riparazione dello scafo.
Ma qui si tratta di un’operazione ben più complessa. Nel caso delle normali eliche di prua, per fare un esempio, si tratta di perforare lo scafo da parte a parte, con un foro di dimensioni ragguardevoli. E non è ovviamente tutto qui: l’elica di manovra deve poi essere collegata perfettamente all’impianto elettrico, e deve essere fissata in modo sicuro. E ancora, devono essere applicati dei rinforzi intorno – soprattutto sotto – al tunnel, il quale poi deve essere perfettamente rifilato in base alla linea dello scafo e, ovviamente, isolato, senza la possibilità di fare errori. Insomma, il montaggio di un’elica di manovra non è un gioco da ragazzi.
Certamente, però, prima di iniziare a montare le eliche di manovra è necessario individuare la posizione più adatta. Nel caso in cui il costruttore abbia già previsto un tunnel, ovviamente non ci sono discussioni. Se invece lo scafo è del tutto integro, si dovrà cercare il compromesso tra profondità, posizione avanzata e tenuta dello scafo. Il perché è subito spiegato: un’elica di manovra – sia essa a prua o a poppa – è tanto più efficace quanto più è installata in profondità.
Per questo motivo, dunque, si consiglia sempre di installare come minimo l’elica a 20/30 centimetri dalla linea di galleggiamento. Una profondità minore minerebbe il lavoro dell’elica e poi, vista la pressione ridotta dell’acqua, darebbe eventualmente luogo al fenomeno della cavitazione, doppiamente dannoso (perché da una parte vanifica il lavoro dell’elica, e dall’altra rischia di rovinare le pale dell’elica, vittima delle cosiddette ‘bruciature da cavitazione’).
Per ovvi motivi, poi, un’elica di manovra deve essere montata più a prua (o più a poppa) possibile. Come si può capire, infatti, un’elica di manovra montata verso il centro dello scafo avrebbe ben poca incidenza. Questi due fattori, dunque, ci porterebbero a voler montare l’elica di prua il più avanti e il più in basso possibile. Ma non si deve esagerare, in quanto al di sotto del tunnel deve essere lasciato lo spazio necessario per inserire gli elementi di rinforzo ai quali abbiamo accennato sopra.
La scelta dell’elica di manovra: Max Power, Quick, Lewmar
Ora sai, pressappoco, quali sono le opzioni che ti si presentano davanti nel momento in cui decidi di acquistare un’elica di manovra per la tua barca. Abbandonando la teoria, possiamo fare alcuni esempi pratici.
Elica di poppa
Partiamo dunque dall’elica di poppa: in base alle dimensioni della tua barca dovresti acquistare delle eliche con motori più o meno potenti. L’elica di poppa Stern Pod Max Power CT45 da 12 Volt è per esempio pensata per le barche da 6 a 10 metri; l’elica di poppa CT225 da 24 Volt, sempre della Max Power, è invece consigliata per le barche da 14 fino a 22 metri. Nel mezzo si trovano molti compromessi, come l’elica di poppa Stern Pod Max Power CT100 da 12 Volt, per le barche dai 10 ai 15 metri.
Elica di prua
E per l’elica di prua? Ebbene, anche qui Max Power propone diversi modelli. Si può per esempio partire dall’elica di prua Max Power CT35 12V, per le barche dai 6 agli 8 metri, per arrivare fino alla potente Max Power CT225 24V, per imbarcazioni dai 15 ai 24 metri. Sono della partita anche le eliche di prua Quick, con il modello BTQ 125-30 M2 da 12 Volt con una spinta da 40 chilogrammi, nonché ovviamene le eliche di prua Lewmar, che nei modelli più importanti arrivano a una spinta di ben 250 chilogrammi.
Il prezzo delle eliche di manovra
Indubbiamente le eliche di manovra rappresentano una reale comodità, per la quale vale la pena investire. Ma quanto? In effetti i prezzi delle eliche di manovra sono molto differenti, e variano fortemente in base alla potenza dell’elica, pensata di volta in base alla mole della barca. Chi ha un budget ridotto e vuole un’elica di prua efficiente per la propria barca tra i 6 e gli 8 metri può per esempio puntare sulla Max Power CT 35, con una spinta di 35 chilogrammi, che costa poco più di 1.000 euro. Sulla stessa fascia di prezzo è possibile trovare anche la Blue Generation LEWMAR da 2Kw. Per un’elica di prua retrattile per una barca di 12 metri o più invece, è possibile superare i 6.000 e 7.00o euro.