Sostenibilità in barca: 12 consigli per ridurre al minimo l’impatto ambientale

La direzione verso la quale ci dobbiamo muovere è piuttosto chiara: l‘inquinamento deve essere ridotto al minimo in poco tempo, così da ridurre per quanto possibile gli effetti deleteri del cambiamento climatico. Certo, se dobbiamo individuare le principali fonti di inquinamento non guardiamo certo al mondo nautico. Dobbiamo infatti guarda agli impianti di inquinamento, agli allevamenti intensivi di animali, all’industria e al traffico veicolare. Sono infatti queste le più grandi fonti di inquinamento da particolato 2,5. Eppure anche le barche inquinano, in diversi modi, ed è dunque importante parlare anche di sostenibilità in barca, così da imparare a diminuire in modo considerevole l’impatto ambientale della propria attività di diporto.

Ridurre l’impatto ambientale in barca

Chi sceglie di trascorrere il proprio tempo libero in barca, tendenzialmente, ama stare all’aria aperta, e ama la natura. Indubbiamente ci sono delle differenze significative tra chi si muove in barca a vela e chi si muove con un gigantesco yacht, tra il derivista e chi invece si sposta in velocità a bordo del proprio motoscafo. Non è però sbagliato riconoscere a tutti i diportisti una netta propensione verso il sole, verso l’aria aperta e verso il mare.
Possiamo quindi dire senza timore di sbagliare che nel mondo del diporto si possono trovare tantissime persone che sono naturalmente portate a interessarsi al tema della sostenibilità in barca, proprio per preservare la salute degli amati laghi, mari e oceani. E questo è importante soprattutto oggi, oggi che il tempo per cambiare rotta a livello ambientale sta finendo, e oggi che le vacanze al mare sono diventate di massa. Il lockdown nel 2020 ce lo ha dimostrato in modo concreto: per non inquinare “senza sforzo” non si dovrebbe fare nulla, o quantomeno si dovrebbe ridurre di gran lungo la gamma delle attività umane. Non deve però per forza essere così: in un’epoca in cui il far niente è osteggiato da ogni parte, dai medici in poi, è necessario quindi prendere degli accorgimenti per non limitare la propria voglia di fare e, allo stesso tempo, inquinare meno.
Ma cosa significa inquinare di meno e aumentare la sostenibilità in barca? Vediamo gli accorgimenti da prendere!

Sostenibilità in barca: i nostri consigli

  • Manutenzione motore: prima di tutto, per aumentare la sostenibilità in barca, è necessario prendersi cura del propulsore, qualsiasi esso sia. Un motore in forma è infatti un motore pulito, che consuma e inquina meno. È d’obbligo quindi effettuare regolarmente il tagliando e cambiare i filtri, per assicurarsi che il propulsore abbia tutta l’aria necessaria e che possa usare un carburante pulito.
  • La giusta elica: come ben sanno i diportisti più esperti, l’elica influisce in modo molto importante sul funzionamento del motore. Un’elica della dimensione errata o del passo sbagliato mette in difficoltà il propulsore, portandolo a consumare e a inquinare di più.
  • Raccolta differenziata: anche in mare, come a terra, la raccolta differenziata è tra gli accorgimenti principali per ridurre l’inquinamento. È quindi bene predisporre, nei limiti del possibile, dei contenitori per i diversi tipi di rifiuto, in modo da poter poi suddividere l’immondizia tra i diversi raccoglitori una volta in porto.
  • Più piano: chi va più piano va più sano, si gode maggiormente il paesaggio e… inquina meno.
  • Il trim giusto: anche la regolazione del trim influisce sui consumi e quindi sull’inquinamento di una barca; è bene quindi imparare a regolare bene l’inclinazione del motore fuoribordo, cabrando fino a quando si risucchia aria per poi togliere un po’ di trim.
  • L’antivegetativa giusta: anche l’antivegetativa ha un ruolo da non trascurare a livello di inquinamento della barca. Una barca senza antivegetativa, per prima cosa, è una barca “frenata” dalla vegetazione, che quindi sforza maggiormente il motore; in secondo luogo, la scelta della vernice antivegetativa può fare la differenza a livello di inquinamento dei mari. Le antivegetative siliconiche o wrapping, infatti, sono molto meno inquinanti rispetto a quelle tradizionali.
  • Pulizia rispettosa: la pulizia deve essere fatta con detergenti barca rispettosi, per non andare a far defluire in mare sostanze nocive.
  • Organizzare lo scarico delle acque nere: ovviamente c’è un modo specifico per non inquinare il mare con le acque nere, ovvero quello di avere a bordo un serbatoio di raccolta per le acque nere da scaricare una volta arrivati in porti attrezzati.
  • Mai usa e getta: le stoviglie per barca non devono essere usa e getta, per varie ragioni. Perché inquinano, ovvio, ma anche perché rubano spazi prezioso a bordo. Molto meglio avere pochi piatti e pochi bicchieri infrangibili su cui contare per anni!
  • Pannelli fotovoltaici a bordo: la barca è baciata dal sole, perché non approfittarne per installare dei comodi pannelli fotovoltaici per barca, così da dipendere meno dal motore per quanto riguarda la generazione di energia elettrica?
  • Vela quando possibile: motore e vela non sono antagonisti: i velisti possono abituarsi a usare quando necessario questi propulsori insieme, per ridurre gli sprechi.
  • Ridurre necessità climatizzazione: il climatizzatore in barca può essere un vero toccasana, ma è necessario ridurre al minimo il suo utilizzo, usando parasole, tendalini e maniche a vento.
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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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