Ci sono dei mezzi sportivi decisamente strani che negli ultimi anni hanno iniziato a muoversi lungo le nostre coste. E no, non pensiamo ai SUP, i quali ormai sono diventati parte integrante del paesaggi balneare. Facciamo riferimento a qualcosa di più dinamico, di più futuristico: parliamo infatti della tavole da surf elettriche, le quali stanno iniziando a prendere piede anche da noi. Ma come funziona una tavola da surf motorizzata? Quali tipologie esistono di surf a motore? E quanto costano? In questa guida introduttiva ai surf elettrici daremo risposta a tutte queste domande. Buona lettura!
Breve storia dei surf a motore
Il surf è probabilmente molto antico: sappiamo infatti che tavole di questo tipo vengono usate in Polinesia fin dai tempi antichi, per attirare i pesci verso la riva, con i pescatori in ginocchio sulle tavole. Sappiamo inoltre che il surf era un passatempo degli indigeni delle Hawaii, che navigavano sdradiati su tavole ovali di legno. Il surf moderno è invece nato in Spagna, all’inizio degli anni Sessanta. E la prima tavola da surf motorizzata? Questa in realtà sarebbe è concepita ancora prima, nel 1935: si tratta di un prototipo australiano, denominato “Surf Scooter”, pensato per dare maggiore velocità ai bagnini di Sydney. L’idea non ebbe grande successo, e venne dimenticata. Hobie Alter, lo stesso inventore dei catamarani Hobie Cat, negli anni Sessanta sviluppò un surf a motore, il quale però a sua volta non arrivò al grande pubblico. Insomma, per arrivare al successo della tavola da surf motorizzata dobbiamo arrivare ai nostri giorni, con il lancio dei surf elettrici.
Il funzionamento di base di un surf elettrico
Ma cos’è e come funziona una tavola da surf motorizzata? Come sappiamo un normale surf viene spostato tipicamente dalla forza delle onde; da qui dunque la possibilità di usarlo solamente in determinati spot, e solo da persone che sanno come sfruttare la forza del mare. Ecco, i surf elettrici possono essere usati ovunque, anche al lago o lungo i fiumi, potendo contare su un propulsore elettrico. Il governo della tavola da surf motorizzata avviene tipicamente attraverso un telecomando ergonomico wireless, attraverso il quale è possibile regolare la potenza della spinta. Diventa così possibile spostarsi con il surf motorizzato ovunque, a prescindere dalla presenza di onde, a prescindere dalla capacità di sfruttare la forza del mare e a prescidere anche dal proprio peso (che nel campo del surf conta invece parecchio).
Le tipologie di tavola da surf motorizzata
Non tutti i surf elettrici sono uguali. Si tratta ancora oggi di un mercato molto dinamico, in cui ogni singolo produttore segue delle strade leggermente differenti. Possiamo però per comodità dividere il mondo delle tavole da surf a motore in due grandi gruppi: da una parte troviamo delle “classiche” tavole da surf a motore, pensante per scivolare sull’acqua e sulle onde; dall’altra invece abbiamo le tavole da surf volanti, le cosiddette eFoil. In questo secondo caso si parla di tavole da surf elettriche dotate di un’appendice verticale inferiore – tipicamente in carbonio – che permette alla tavola da surf di innalzarsi sopra al livello dell’acqua, così da ridurre al minimo l’attrito.
Al di là della tipologia, tutte le tavole da surf motorizzate sono spinte da un propulsore elettrico e sono dotate di batteria. Le prestazioni possono variare moltissimo: ci sono modelli che possono raggiungere più di 60 chilometri orari di velocità, con autonomie che passano dai 30 minuti alle diverse ore. Ci sono inoltre tavole rigide, che per essere trasportate richiedono quindi appositi carrelli, portapacchi o spazio a bordo della barca, oppure surf elettrici gonfabili, che possono essere messi abbastanza facilmente nel bagaglialio dell’auto o nel gavone della propria barca.
I principali marchi e i costi delle tavole da surf elettriche
Come anticipato, ogni marchio che produce tavole da surf elettriche attualmente sembra seguire delle strade quasi del tutto autonome, portando sul mercato la propria versione di tavola da surf a motore. C’è per esempio il marchio Awake, svedese, che spicca sicuramente tra quelli più famosi e conosciuti, che produce delle tavole da surf elettriche potenti, veloci e poco ingombranti, le quali possono essere in parte programmate attraverso l’apposita app da smartphone. Un altro modello di tavola da surf motorizzata arriva dalla Germania: si parla dell’azienda Lampuga, tra le primissime a portare sul mercato dei surf elettrici gonfiabili, i quali presentano anche un telecomando fisso sulla tavola (di fatto un’impugnatura) per i surfer meno esperti. Altro esempio di tavola da surf elettrica “classica” arriva dalla Florida: si parla della YuJetSurfer, una tavola elettrica in fibra di carbonio pensata per restare ben fissa sulla superficie.
E poi ci sono le tavole da surf elettriche volanti, ovvero le efoil. Tra queste c’è per esempio la Flyer One, una tavola da surf poco ingombrante e leggera, che peraltro può essere impiegata come motore fuoribordo elettrico per piccoli gommoni. Altro esempio di e-foil è la tavola proposta da Fliteboard – non a caso questo termine viene spesso usato per indicare le tavole da surf volanti nel loro complesso – un marchio australiano che è stato un pioniere del settore.
E per quanto riguarda i prezzi delle tavole da surf elettriche? Ecco, non si tratta di mezzi sportivi acquatici economici, in quanto in media si parla di un costo superiore ai 10.000 euro: alcuni modelli costano 7.000 euro, altri ne costano invece più del doppio.
Imparare a usare una tavola da surf motorizzata
Di certo è più facile utilizzare con soddisfazione una tavola da surf motorizzata rispetto a un surf classico. Questo non toglie però che, per imparare a usare un surf a motore, sia in ogni caso necessario poter contare sul supporto di un esperto. E ancora: come abbiamo visto i surf elettrici possono essere molto veloci. Soprattutto nel caso dei modelli volanti, inoltre, una caduta potrebbe avere conseguenze molto serie: molto meglio quindi usare sempre un giubbotto di salvataggio e un caschetto, nonché utilizzare questi bolidi marini lontani da barche ormeggiate, natanti di passaggio oppure da spiagge gremite di bagnanti.