Tecniche di pesca subacquea: in sicurezza e con le attrezzature giuste

Spearfishing in inglese, caza submarina in spagnolo, chasse / pêche suos marine in francese, pesca subacquea in italiano: un’attività sportiva o ricreativa affascinante, a cui si arriva seguendo strade diverse. C’è il pescatore che, magari stufo di starsene sulla riva o in barca con la canna da pesca, decide di provare a “oltrepassare lo specchio”, e di darsi quindi alla pesca in apnea; ma c’è anche per esempio chi non passa affatto dalla canna da pesca, e che arriva alle tecniche di pesca subacquea dallo snorkeling, essendo stato affascinato dalla vita sottomarina. Ma come si pratica nel concreto la pesca subacquea, e come è possibile affrontare questa attività sportiva in sicurezza? E quali sono gli accessori che proprio non possono mancare, nemmeno alla prima uscita? Buona lettura!

Le principali tecniche di pesca subacquea

Partiamo con un’affermazione ovvia, ma che vale sempre la pena fare quando si parla di tecniche di pesca subacquea con persone che potrebbero non aver mai affrontato questo argomento: tale pesca si svolge esclusivamente in apnea, e quindi senza l’ausilio di bombole e di autorespiratori. La pesca con le bombole è infatti severamente vietata dalla legge. Ecco che allora il pescasubapneista si trova a trattenere il fiato durante l’intera attività di immersione, avendo dunque cura di consumare meno ossigeno possibile. Questa condizione è da tenere sempre in considerazione nel capire il funzionamento stesso delle diverse tecniche di pesca subacquea, che andiamo a vedere:

  • La pesca all’aspetto: come vedremo, i nomi delle diverse tecniche di pesca subacquea suggeriscono in modo abbastanza chiaro il tipo di pesca indicata. Il sub che pratica la pesca all’aspetto, per l’appunto “aspetta”: prima di farlo scende in profondità, tipicamente nei pressi del fondale, e cerca di rendersi poco visibile, grazie a degli ostacoli visivi e all’immobilità. Proprio questa attesa – compatibilmente con i propri tempi di apnea – è funzionale per non spaventare o allontanare le prede, che anzi mosse dalla curiosità potrebbero dirigersi verso il pescatore, rendendo il colpo più efficace.
  • La pesca in caduta: come si è visto nella pesca all’aspetto il sub si porta alla stessa altezza delle prede, o persino al di sotto di esse, e attende immobile di poter sferrare l’attacco. La tecnica in caduta è l’opposto. Qui infatti si sfrutta un principio diverso, ovvero il fatto di poter sferrare un attacco senza essere visti dalla preda, arrivando dall’alto, e quindi fuori dalla visuale dei pesci che nuotano al di sotto, e chje guardano di fatto davanti a sé e ai lati. Si capisce che la pesca in caduta diventa particolarmente efficace in acque profonde e con una buona visibilità.
  • La pesca in tana: se le tecniche di pesca subacquea viste sopra si definiscono in base alla posizione del pescatore, qui si parla invece delle prede. Pescare in tana vuol dire infatti andare a catturare murene, cernie, orate o saraghi che si sono rifigurati in una tana, tipicamente in una cavità rocciosa nei pressi del fondale: il segreto qui è quello di avvicinarsi all’apertura della tana non frontalmente, ma di lato, così da non essere visti, per poi sferrare l’attacco al momento giusto con la fiocina.
  • La pesca all’agguato: infine c’è la pesca all’agguato, che prevede l’assalto da parte del sub alle spalle della preda.

Come si può immaginare, non è rara la contaminazione tra diverse tecniche di pesca subacquea, con una caduta che si trasforma in una pesca in tana e via dicendo.

Pescare in apnea in sicurezza: le regole

A prescindere dalle tecniche di pesca subacquea utilizzate, non si può certo nascondere il fatto che questa attività sportiva presenti dei rischi non indifferenti per chi la pratica. Si parla infatti di pescare in apnea, con tutte le difficoltà legate alla temporanea mancanza di ossigeno e i rischi relativi ai traumi idrostatici; ci sono poi gli ostacoli dell’acquaticità, che si sommano alla presenza di armi come i fucili da sub, per non parlare del rischio rappresentato dalle barche che potrebbero passare sopra alla testa del sub. Per tutti questi motivi ci sono delle regole da seguire per fare della buona pesca subacquea in sicurezza:

  • Per prima cosa è necessario rispettare le norme stabilite dalla legge italiana, che prevede per esempio il divieto di pescare di notte, o di caricare il fucile lontano dall’acqua o di usare il fucile da sub al di sotto dei 16 anni; sempre la legge italiana obbliga a usare la boa con bandierina per la pesca subacquea;
  • Sarebbe bene evitare sempre di uscire da soli, imparando a considerare la pesca subacquea come un’attività da fare sempre in due (come minimo) con una persona quindi sempre pronta a vegliare sulle immersioni;
  • Per pescare in sicurezza in apnea è bene conoscere i proprio limiti e tenersene ben lontani;
  • Tra un’immersione e l’altra è sempre necessario aspettare almeno il doppio del tempo impiegato per l’ultima apnea, per evitare i noti e potenzialmente drammatici disturbi legati a questa attività;
  • Tutti gli accessori dovrebbero essere legati alla cintura da sub, la quale deve risultare facilmente sganciabile: in questo modo sarà possibile liberarsi velocemente di qualsiasi cosa in caso di emergenza;
  • In ogni immersione è sempre bene avere con sé il coltello da sub, per riuscire eventualmente a tagliare eventuali reti, cavi, fili o simili a cui si potrebbe rimanere impigliati sott’acqua;
  • A prescindere dalle tecniche di pesca subacquea usate, è sempre bene dedicarsi a questa attività solamente se in piena forma, senza acciacchi, stanchezza accumulata o simili, e senza essere sotto l’effetto di alcolici o di farmaci che potrebbero ostacolare l’apnea;
  • Sarebbe infine bene frequentare un corso di apnea sportiva, per imparare ad affrontare al meglio le immersioni.
Da non perdere:   Come liberarsi velocemente quando sei all'ancora.
pesca subacquea sicurezza

Le attrezzature per iniziare

Detto questo, possiamo ricordare brevemente quali sono le principali e più importanti attrezzature per la pesca subacquea, a prescindere da livello. Sarà infatti necessario avere con sé:

  • Muta: esistono diverse tipologie di mute da sub, tra le quali scegliere pensando a quelle che saranno le proprie uscite di pesca, e in particolare alla temperatura dell’acqua. Nel caso di acqua fredda, come per esempio a 15 gradi, sarà necessaria una muta grossa e pesante, sui 7 millimetri, mentre in acque calde basterà una muta da 3 millimetri. Altri fattori da considerare sono la foderatura interna, i colori (per il mimetismo) e ovviamente la taglia. Abbiamo in ogni caso visto qui come scegliere la muta da sub.
  • Maschera e boccaglio: scegliere maschera e snorkel è pià semplice, in quando sarà sufficiente optare per la misura giusta; sarebbe inoltre ottimo optare per un colore simile a quello della muta;
  • Pinne: qui non esiste una reale scelta sbagliata, sapendo in ogni caso che le pinne pensate per le tecniche di pesca subacquea sono tendenzialmente molto lunghe, molto più di quelle usate per esempio per lo snorkeling. Con il tempo si capirà se, in base alle proprie caratteristiche, siano meglio i modelli soft o hard. Nel dubbio, meglio partire con le medium!
  • Fucile: lungo o corto, con elastico o pneumatico. Qui c’è tantissimo da dire, e per questo abbiamo scritto una guida completa sulla scelta del fucile da pesca subacquea.
  • Boa da sub: come abbiamo visto, è obbligatorio usare una boa da sub, per segnalare alle altre persone che al di sotto si sta muovendo un sub.
  • Coltello da sub: prezioso per tagliare delle lenze o per liberarsi da qualsiasi altro ostacolo, e quindi da avere sempre con sé.
  • Cintura: è utilissima per portare comodamente tutti gli accessori, dal coltello in poi.
  • Altri accessori: ci sono infine altri accessori che possono completare l’attrezzatura per le tecniche di pesca subacquea, dall’utilissima torcia fino alle zavorre, per arrivare alla plancetta, per trasportare comodamente tutto l’armamentario e tenerlo a galla.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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