In un contesto in cui la sicurezza in mare è cruciale per ogni navigatore, il sistema AIS (Automatic Identification System) si presenta come una tecnologia indispensabile. Questo articolo esplorerà tutto ciò che riguarda il sistema AIS, fornendo una panoramica sui suoi principi di funzionamento, i diversi tipi disponibili e i vantaggi che offre. Dalla comunicazione automatica tra imbarcazioni alla prevenzione delle collisioni, scopriremo perché l’AIS è fondamentale per navigare in modo sicuro e consapevole. Preparati a conoscere i dettagli di questo sistema innovativo che sta trasformando il modo di navigare.
Cos’è il Sistema AIS?
E’ l’acronimo di Automatic Identification System ed in italiano significa letteralmente “Sistema di Identificazione Automatica”.
L’AIS permette di visualizzare un insieme di informazioni riguardanti una data imbarcazione in un raggio di circa 15/20 Miglia marina. Questo raggio varia a seconda delle condizioni meteo marine e della potenza del transponder. Noi diportisti usiamo questo sistema per visualizzare sul plotter le suddette informazioni di altre navi ed evitare una collisione.
Inizialmente fu sviluppato come uno standard marittimo dalla IMO, International Maritime Organization per aiutare le Autorità portuali ad evitare collisioni fra navi e più in generale a mantenere sotto controllo il traffico marittimo.
A cosa serve il sistema AIS?
L’AIS è un sistema autonomo automatizzato di tracciamento utilizzato per lo scambio di informazioni sulle navi dotate di questo sistema, ma non solo. Il sistema invia e riceve due tipi di dati, quelli statici inseriti dagli operatori e che sono lunghezza, larghezza, pescaggio e stazza oltre al numero assegnato all’imbarcazione chiamato MMSI ed il nome dell’imbarcazione.
A questi dati vengono sommati i dati dinamici quali posizione dell’imbarcazione, destinazione e rotta. Tutte queste informazioni statiche e dinamiche sono scambiate elettronicamente tra stazioni di ricezione AIS (ovunque siano i ricevitori) e permettono alle navi di avere, oltre ai classici sistemi, un ulteriore ausilio alla navigazione.
L’AIS è quindi utilizzato dalle navi principalmente per evitare collisioni. Si può impostare un raggio d’azione di svariate miglia e, se una rotta di una nave equipaggiata con AIS viene a coincidere con la nostra, il sistema avvisa del prossimo scontro.
E’ chiaro che per poter funzionare propriamente entrambe le navi devono essere equipaggiate con un AIS! Se le navi non hanno un transponder AIS saranno invisibili.
Esiste anche un secondo utilizzo dell’AIS. Mettiamo il caso che in porto vi siano degli scogli non visibili appena sotto il pelo dell’acqua. La stazione AIS Italia che conosce la posizione di questi scogli può marcarli e trasmettere la loro posizione a tutti i sistemi nelle vicinanze. Questo tracciamento può essere utilizzato per tutto ciò che per vari motivi non può essere segnalato in altra maniera. Questo sistema è conosciuto con il nome di Virtual AIS o Artificial.
Al momento l’Automatic Identification System viene utilizzato anche nel campo della sicurezza in mare. Se ad esempio un membro dell’equipaggio dovesse cadere in mare ed indossasse un giubbetto provvisto di un transponder AIS la sua posizione verrebbe tracciata e ciò faciliterebbe enormemente il suo recupero, specie in condizioni meteo marine avverse o di notte.
Come funziona?
L’AIS ha al suo interno un ricevitore GPS che immagazzina dati su posizione e direzione dell’imbarcazione. Tutti i dati raccolti vengono successivamente trasmessi in maniera da poter essere interpretati da altri trasponditori AIS. Per la trasmissione viene usato il sistema VHF e per la precisione il canale 87 e 88 (non più in uso).
Molti sistemi AIS in commercio permettono l’integrazione con il plotter della barca. Potrai così avere sempre sotto gli occhi la rappresentazione grafica delle navi circostanti sul tuo monitor. Alcune imbarcazioni da diporto sono anche dotate di Sistemi quali ad esempio Iridium che permette di ricevere/inviare i dati AIS via Satellite. Questo particolare sistema è utile per sapere in ogni momento dove si trova l’imbarcazione. Per controllare la posizione basta disporre di un computer o smartphone e aprire il sito Marine Traffic. Li troverai una Live Map con tutte le imbarcazioni con l’AIS funzionante in quel dato momento.
E’ obbligatorio per le navi commerciali e per le navi passeggeri che compiono viaggi internazionali e con una stazza lorda che supera le 300 tonnellate. Questa decisione è stata presa dall’IMO già nel 2004. L’AIS presente a bordo di queste navi deve essere un apparecchio di Classe A.
Per noi diportisti l’AIS è ancora un sistema facoltativo nonostante presenti degli ovvi vantaggi ed un ottimo strumento su cui fare in parte affidamento.
Quali sono i sistemi AIS in commercio?
Esistono due classi di AIS; la Classe A e la Classe B.
Normalmente i sistemi di classe A sono installati su quelle navi che, come abbiamo detto, hanno l’obbligo del sistema Automatic Identification System. Tali sistemi lavorano sempre e solo a doppia frequenza, ricevono e trasmettono fino a 20 miglia nautica.
Gli apparecchi di Classe B esistono in due versioni, la prima può solamente ricevere (spesso la si trova appaiata a sistemi VHF) e la seconda, invece, riceve e trasmette. Il raggio di azione è differente anche a seconda della sua installazione. Dovrebbe funzionare fino a circa 10 miglia di distanza. Normalmente si usa l’antenna VHF in testa d’albero. In questa maniera la ricezione e la trasmissione dei dati AIS è sicuramente migliore che con un antenna fissata più in basso.
Gli apparecchi di classe B sono stati appositamente pensati per le barche da diporto.
Ecco un esempio di VHF marino con AIS Classe B da diporto integrato:
Il sistema AIS è equiparabile al radar?
Questa è una domanda che ricorre spesso e la risposta è NO! Un sistema non può agire in sostituzione dell’altro!
AIS e Radar per barche sono sistemi diversi e possono essere usati in contemporanea per una maggiore sicurezza, specie durante le navigazioni notturne. In una notte di pioggia fitta e onde alte come ne possono capitare in Oceano Atlantico può succedere di riscontrare un segnale sul radar. Tale segnale si sommerà ad altri quali le onde, le nuvole e altro. In tal caso l’AIS può risultare utilissimo in sovrapposizione alla mappa Radar. Una volta impostato un vettore sull’oggetto basta attendere che le miglia si riducano alla portata dell’AIS e, se è un’imbarcazione od un ostacolo mappato, una volta a portata verrà rivelata dal sistema la vera natura del segnale.
Et Voilà! Imparando a conoscere questo apparecchio non se ne potrà fare a meno.
N.B. Disclaimer immagini. Alcune delle immagini presenti in questo articolo sono di proprietà dell’autore, altre sono create con Google Earth©, tutte le altre sono frutto di ricerche sul motore di ricerca Google con la spunta “contrassegnate per essere riutilizzate” in “diritti di utilizzo”. Se dovesse essere presente una foto coperta da diritti di autore avvisami subito QUI e provvederò a sostituire la foto immediatamente.
Ciao Fabio, ho montato un AIS Engine 2, ma non riesco a farlo funzionare con il laptop che ha un sistema operarivo linux(ubuntu). Praticamente il pc quando inserisco la usb dell’AIS non legge la porta e sul programma OpenSeaMap non arriva alcun dato AIS.
Complimenti, ottime informazioni