Il corretto uso dell’ecoscandaglio può fare la differenza. E la differenza può crescere ulteriormente utilizzando un ecoscandaglio di ultima generazione. Perché sì, negli ultimi anni in questo campo sono stati fatti dei salti in avanti di tutto rispetto, che hanno aperto tante nuove possibilità sia per quanto riguarda la pesca in mare che per quanto riguarda la pesca in acqua dolce. A patto, di nuovo, di utilizzare gli strumenti giusti nel modo giusto. E proprio per questo abbiamo deciso di organizzare un evento in casa HiNelson in collaborazione con Garmin, per presentare l’uso dell’ecoscandaglio freshwater e saltwater: non a caso il titolo dell’incontro è stato “Due mondi a confronto”. Con noi, per presentare tutte le opportunità offerte dai nuovi dispositivi Garmin, c’erano Luca Quintavalla e Antonello Salvi, rispettivamente per la pesca in acqua dolce e per quella in mare. Vediamo di cosa si è parlato!
L’uso dell’ecoscandaglio con sistema LiveScope™ in acqua dolce
Luca Quintavalla, per chi bazzica nel mondo della pesca sportiva, non ha certo bisogno di presentazioni: parliamo infatti di un Campione di Bass Fishing, che di cose da raccontare sull’argomento ne avrebbe davvero per ore, se non per giornate intere. La sua presentazione si è aperta con un dato che non può che fare piacere a una buona fetta dei nostri lettori: l’80% delle novità tecnologiche che arrivano sul mercato in ambito pesca sono rivolte proprio al bass fishing. E di certo nel novero delle novità che interessa prima di tutto questo mondo c’è il sistema LiveScope™ di Garmin, l’ultima grande novità della tecnologia per la pesca.
Per capire quanto la tecnologia LiveScope™ rappresenti un’evoluzione, è opportuno fare prima di tutto un passo all’indietro. Cosa vediamo quando puntiamo gli occhi sullo schermo del nostro ecoscandaglio? Vediamo ovviamente il fondale, ovvero tutto quello che si trova sotto la nostra barca. Ma è esattamente così? Non proprio: in realtà noi vediamo quello che “era” sotto la nostra barca. Quella che vediamo è un’immagine passata, qualcosa a cui siamo passati sopra, ma che in quel momento potrebbe benissimo essere nella scia della nostra barca. Ed è qui la grande differenza introdotta da LiveScope™ : qui l’immagine che abbiamo sullo schermo è in tempo reale, con un ritorno immediato della panoramica sotto il nostro scafo. È un po’ come avere una telecamera puntata sotto alla barca, che può vedere subito al di sotto come in avanti (in base alla nostra regolazione, per esempio fino a 30 metri) e ai lati. Ecco che allora vediamo il pesce in diretta, così da scoprire se ci sono pesci, quanto sono grandi, se si stanno spostando, se sono a caccia, e via dicendo.
Pescare così diventa più facile, e anche più efficiente, con il pescatore che smette di perdere tempo cercando qualcosa che, in realtà, non c’è più, o che è semplicemente altrove. L’uso dell’ecoscandaglio attrezzato con LiveScope™ dà il meglio di sé sulle profondità ridotte – anche per questo, ha sottolineato Quintavalla, si parla di tecnologie sviluppate prima di tutto per l’acqua dolce – e quindi per esempio sui 10 metri. Ma va anche precisato che l’evoluzione è veloce, e che con i nuovi prodotti Garmin è possibile avere immagini precise e in tempo reale anche a profondità superior. «Questa è una rivoluzione del mondo di pescare» ha spiegato Quintavalla «perché sappiamo esattamente dove sono i pesci in quel preciso istante: a quanti metri dalla barca, a quanti metri dalla superficie». Una volta compreso l’uso dell’ecoscandaglio attrezzato con una tecnologia di questo tipo – il che potrebbe non essere immediato, essendo abituati all’immagine che “scorre” – i vantaggi sono enormi. Lanciando uno sguardo allo schermo possiamo vedere infatti l‘esca che scende, che si avvicina alla nostra preda, fino a scorgere il pesce che mangia.
Il trasduttore può dare il meglio di sé quando montato a prua, direttamente sul motore elettrico – parliamo ovviamente dei Trolling Motor Force di Garmin – e senza peraltro escludere la possibilità di utilizzare il sistema LiveScope™ su un bellyboat. Certamente un sistema di questo tipo dà il meglio su schermi grandi, ma tutto dipende anche dalla distanza effettiva tra lo sguardo del pescatore e la posizione effettiva dello schermo.
Il controllo totale garantito dal trolling motor
L’accoppiata vincente è sicuramente quella tra ecoscandaglio di ultima generazione e trolling motor. L’opportunità qui è quella di usare il motore elettrico sia per spostarsi velocemente da un punto all’altro in modo automatico, sia per mantenere perfettamente ferma la propria barca, il tutto senza togliere né attenzione né energie all’azioen di pesca.
«Con un motore elettrico Garmin» ha spiegato Quintavalla «non devo più pensare a guidare, ma solo a pescare». Con un motore di questo tipo, di fatto, è come avere una persona in più a bordo. Pensiamo al pescatore che ha necessità di tenere la barca ferma nel medesimo spot: basterà fissare la posizione e il trolling motor installato a prua lavorerà per noi, mantenendo la posizione espressa con un dispendio di energia elettrica contenutissimo, anche in caso di vento.
Si parla infatti di motori molto potenti. «Ho visto dei test fatti con delle barche da 22 o 23 piedi, con il 250 montato, 4 persone a bordo e il motore Force a 36 volt fare 4 nodi» ha spiegato Quintavalla.
Il motore può essere gestito in vari modi. Da schermo, da telecomando o da pedaliera, opzione quest’ultima che permette di impostare gli spostamenti senza dover staccare la mano dalla canna da pesca. E certamente qualche pescatore potrà testimoniare la difficoltà nel passare da una pedaliera classica, con la tensione richiesta per azionare il motore fuoribordo, alle più sensibili pedaliere senza fili, dove un tocco troppo pesante può determinare spostamenti eccessivi: Garmin ha pensato anche a questo, dando la possibilità di regolare la sensibilità della pedaliera stessa.
Infine, c’è da sottolineare la grande silenziosità di questi trolling motor: il loro rumore è pari a quello di un sussurro. Ai primi utilizzi ci si potrebbe persino domandare se il propulsore sia acceso o spento. E questo, per il pescatore che non vuole assolutamente spaventare i pesci, è un grande vantaggio!
L’uso dell’ecoscandaglio in mare: consigli per la pesca
Se Luca Quintavalla ha spiegato l’uso dell’ecoscandaglio con sistema LiveScope™ in acqua dolce, Antonello Salvi si è dedicato alla pesca in mare. Non ci si poteva aspettare di meglio: parliamo infatti del Campione del Mondo di pesca con specialità traina d’altura.
Per spiegare in modo efficace al pubblico in sala e a tutte le persone che erano collegate da remoto via Facebook, Salvi ha mostrato un interessantissimo video con estratti di diverse uscite, mostrando sia l’azione di pesca, sia le immagini restituite dall’ecoscandaglio, dispensando preziosi consigli sulla tecnica, sulle attrezzature e sugli accessori per iniziare ad essere un buon pescatore.
In questo caso vale davvero dedicarsi alla visione del video, le cui immagini valgono più di migliaia di parole. Sono infatti stati tantissimi gli argomenti trattati da Salvi:
- La lunghezza perfetta del terminale: nel periodo invernale, quando l’acqua è più scura e si pesca più in profondità, soprattutto per quanto riguarda le cernie e i dentici funziona molto meglio il terminale corto. Facendo dei test con due canne, una con terminale corto e una con terminale lungo, la prima avrà in media sempre più mangiate.
- La lettura concreta delle immagini a schermo dell’ecoscandaglio: osservare sempre il colore dei pesci a ecoscandaglio, che può dirci molto sulla loro dimensione. Quando le linee presentano lo stesso colore del fondo, abbiamo a che fare con pesci grandi.
- Come riconoscere i pesci in base alla velocità e alla loro dimensione: le linee che si disegnano sull’ecoscandaglio ci dicono molto sulla velocità del pesce, e quindi sulla sua specie. Ma vanno interpretate. Una linea lunga potrebbe infatti indicare un pesce che si muove nella stessa direzione della barca.
- Come innescare nel modo corretto l’esca viva: Antonello Salvi ha parlato per esempio del tombarello, da innestare semplicemente dal palato superiore.
- Come scegliere l’esca in base alla situazione
- Come affrontare un combattimento con una cernia: si parla di un pesce grande, che spesso viene perso, perché non viene vista la mangiata, poiché la cernia tende a “succhiare” l’esca. Quando ci si accorge in tempo, il consiglio è quello di alzare la canna, per sentire se abbiamo peso. In caso affermativo si mette in moto il motore e si alza la canna, dando il via al combattimento
- Come liberare il pesce nella pesca catch & release: un esempio, se si mettono le mani nelle branchie, è poi inutile procedere con la liberazione.
- Come impostare correttamente la ferrata
- L’esca giusta per i peschi grandi: la regola aurea, banale ma neanche troppo, è molto semplice: pesce grande, esca grande.
- Come impostare la giusta frequenza dell’ecoscandaglio: è sempre bene conoscere il funzionamento effettivo di questo strumento. Ti lasciamo quindi con una domanda prima di mostrarti il video: le frequenze basse presentano un cono più stretto o più largo?
Ti lasciamo alla visione del video, che offre tantissimi stimoli di grande interesse, dall’uso dell’ecoscandaglio in poi!