I vantaggi dei motori fuoribordo (e come scegliere quello giusto)

Un quesito tipico del mondo del diporto: fuoribordo o entrobordo? Questa domanda, per alcuni, potrebbe riguardare solamente una fetta marginale dei diportisti, partendo dal presupposto che il motore fuoribordo è pensato soprattutto per le barche più piccole, mentre l’entrobordo – e l’entrofuoribordo – sono pensati per gli scafi un po’ più grandi. Ma va detto che negli ultimi anni questa zona grigia è diventata via via sempre più ampia, con i propulsori outboard a conquistare sempre più delle barche di dimensioni tutt’altro che ridotte. Ecco che allora, effettivamente, sono tanti i diportisti che possono domandarsi verso quale tipologia dirigersi, interrogandosi sugli effettivi vantaggi dei motori fuoribordo. E sono l’appunto questi che vedremo in questo articolo, per poi dare qualche utile spunto sulla scelta del migliore modello di propulsore fuoribordo per la propria barca.

I vantaggi dei motori fuoribordo

Vediamo quali sono i principali vantaggi dei motori fuoribordo:

  • Leggerezza: possiamo citare come primo tra i vantaggi dei motori fuoribordo la loro leggerezza. Occhio: ci sono propulsori outboard tutt’altro che leggeri, sapendo per esempio che un modello da 350 cavalli può benissimo pesare, a secco, la bellezza di 360 chilogrammi. Ma, a parità di potenza, c’è da dire che i motori fuoribordo tendono a essere più leggeri rispetto agli entrobordo, il che sicuramente è un vantaggio dal punto di vista dei consumi del motore in barca: un’imbarcazione più leggera consuma infatti di meno!
  • Portabilità: la portabilità dei motori fuoribordo è un altro vantaggio, il quale però, va detto, è tale solamente nel caso dei motori effettivamente leggeri, pensati per le imbarcazioni di dimensioni ridotte: il Tohatsu MFS 6 cv, per fare un esempio, pesa solamente 25 chilogrammi, e può quindi essere portato intorno senza grossi problemi.
  • Potenze importanti: tra i vantaggi dei motori fuoribordo moderni c’è anche quello di poter raggiungere delle potenze davvero importanti, cosa che fino a non molto tempo fa era tutt’altro che scontata. Al giorno d’oggi esistono infatti motori fuoribordo da 400, da 500 e persino da 600 cavalli. E si pensi che nel 1947 il Moscone della Piaggio aveva stupito tutti con i suoi 99 cavalli! Va peraltro aggiunto che è possibile aumentare la potenza complessiva accoppiando più motori fuoribordo, per arrivare fino a 4 o persino 5 motori fuoribordo in fila.
  • Più accelerazione e più velocità: a parità di potenza, rispetto ai modelli entrobordo ed entrofuoribordo, i propulsori FB tendono a dare un’accelerazione più marcata, e solitamente anche a raggiungere delle velocità maggiori. Certo, va tenuto in considerazione che solitamente un motore fuoribordo spinto al massimo consuma qualcosa in più rispetto a un corrispettivo motore entrobordo a giri alti.
  • Fuori dalla barca: tra i vantaggi dei motori fuoribordo non si può certo dimenticare il fatto che questi propulsori si differenziano proprio per il fatto di essere fuori dal bordo della barca, al di là della poppa, senza quindi occupare posto a bordo. Il che non è niente male, dando al costruttore e quindi al diportista la possibilità di sfruttare diversamente lo spazio che, altrimenti, sarebbe stato occupato dal locale motore.
perché scegliere un fuoribordo
  • Manutenzione più semplice e meno costosa: il fatto di essere fuoribordo e quindi facilmente accessibile garantisce anche una manutenzione più semplice: il meccanico o lo stesso diportista che si mettono al lavoro per tagliandare o riparare il propulsore hanno tutto sottomano, tutto facilmente raggiungibile. La struttura generale è inoltre più elementare, rendendo la manutenzione del fuoribordo ancora più veloce, e quindi meno costosa.
  • Il piede fuori dall’acqua: la possibilità di sollevare il motore all’ormeggio – laddove non vietata dal porto di riferimento – permette di conservare in modo migliore il motore stesso, riducendo i problemi dovuti alla vegetazione marina, alle correnti galvaniche e via dicendo. La possibilità di sollevare l’elica, peraltro, è molto utile in caso di spot per l’ormeggio con pescaggio ridotto!
  • Sostituzione facile e veloce: nessuno vorrebbe pensare al momento in cui ci si trova costretti a sostituire il motore fuoribordo. Quando ci si trova di fronte a un danno irreparabile o a delle performance davvero basse – magari a fronte di consumi non più sostenibili – è però bene passare alla sostituzione, che nel caso del fuoribordo sarà effettivamente semplice!
  • Massima personalizzazione: di certo anche l’offerta di entrobordo ed entrofuoribordo non è ridotta. Ma non ci sono dubbi: il livello di personalizzazione che è possibile raggiungere con i motori fuoribordo è davvero altissimo, pensando ai tanti produttori, ai tanti modelli e alla possibilità di accoppiare più propulsori a bordo.
  • Tendenzialmente meno rumorosi: in media, i fuoribordo tendono a essere meno rumorosi rispetto ai colleghi entrobordo, per via della loro posizione.
  • In bella vista: infine, tra i vantaggi dei motori fuoribordo c’è anche quello di essere ben in vista, così da mostrare “i muscoli” di una barca. Non è mica un caso se i produttori decidono di stampare in bella vista il numero di cavalli di ogni singolo propulsore! Senza dubbio, vedere 4 motori da 400 in fila sulla poppa di uno scafo fa un certo effetto. Il fatto di essere in vista, è vero, può trasformarsi anche in uno svantaggio, visto che sono decisamente più numerosi i furti di motori fuoribordo rispetto a quelli di motori entrobordo!

Scegliere il propulsore FB giusto per la propria barca

Visti i principali vantaggi dei motori fuoribordo, possiamo soffermarci sulla scelta del modello perfetto per la propria barca. Tanti degli aspetti da considerare per effettuare l’acquisto del motore FB, peraltro, sono gli stessi che abbiamo già visto qui sopra!

Da non perdere:   Uso di flap e trim con mare mosso: una guida

Ecco a cosa pensare:

  • Peso e dimensione della barca: a prescindere da tutti gli altri fattori, nello scegliere il motore fuoribordo è bene tenere in considerazione le caratteristiche fondamentali della propria barca. Molto semplicemente, un piccolo tender non potrà mai e poi mai ospitare lo stesso motore fuoribordo di un fisherman da 9 metri! Il primo si accontenterà probabilmente di un fuoribordo da 3, 5, 10 o 15 cavalli, mentre il secondo ne richiederà 400, 600 o 800! E ancora, va detto che anche il tipo di scafo ci porta a mettere dei “limiti” alla potenza da installare, sapendo per esempio uno scafo dislocante ha una velocità massima raggiungibile abbastanza chiara: uno scafo di questo tipo con lunghezza al galleggiamento di circa 6 metri difficilmente potrà superare, per esempio, i 7 nodi. In generale si tende a calcolare – a spanne – come minimo un cavallo ogni 230 chilogrammi di peso.
  • Effettivo utilizzo della barca: come verrà utilizzata la barca? Per lunghe escursioni o per brevi uscite al lago? Ci si darà allo sci nautico oppure alla più tranquilla pesca dalla barca? L’effettivo utilizzo della barca deve spingere ovviamente verso propulsori più o meno aggressivi.
  • Posizionamento del motore: scegliere un motore fuoribordo non vuol dire pensare unicamente alla potenza. È necessario scegliere infatti anche un motore dall’altezza giusta, per non andare quindi a compromettere il progetto originale del costruttore della barca: l’obiettivo è quello di immergere il giusto l’elica, per questioni di performance, di raffreddamento, di rumore, di schizzi, di cavitazione, di vibrazioni e via dicendo.
  • Sostenibilità: infine, scegliere un motore fuoribordo è anche una questione di sostenibilità. Sfruttando gli incentivi per i motori nautici elettrici è per esempio possibile acquistare un fuoribordo elettrico, per tagliare in modo drastico l’inquinamento dovuto alla navigazione da diporto! Hai qualche indecisione su questo punto? Qui abbiamo realizzato una guida sulla situazione dei motori fuoribordo elettrici!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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