Non c’è niente da fare: le barche in legno piacciono, piacciono un sacco. Certo, questa tipologia di imbarcazioni richiede nella maggior parte dei casi una manutenzione regolare più faticosa delle barche in vetroresina. Ma i vantaggi di questo materiale ‘vivo’ sono tanti, tantissimi: prima di tutto, il legno vince sul lato estetico, grazie ai suoi colori caldi e alle venature che non stufano mai, e che ben si conciliano con il senso di pace tipico della navigazione. Ogni barca in legno, inoltre, è diversa da un’altra, lontana anni luce dalla produzione in serie vera e propria che si mette in atto con gli stampi e la vetroresina. E vogliamo parlare di quando sia confortante avere una barca che non soffrirà mai di osmosi?
Indubbiamente il legno, a livello di scafo e di coperta, non può garantire la medesima impermeabilità della vetroresina o di materiali metallici. Stiamo pur sempre parlando di un materiale, per l’appunto, vivo, che si dilata quando assorbe dell’umidità e si contrae, invece, quando si secca. Da qui, dunque, il movimento tra le tavole, il crearsi di piccole infiltrazioni tra le giunture, la comparsa di inestetismi, di allentamenti e di storture. E da qui, di nuovo, la necessità di effettuare sempre una meticolosa manutenzione delle barche in legno, usando i giusti detergenti per pulirlo (qui abbiamo parlato per esempio della pulizia e della manutenzione del teak) e fissando sul calendario degli interventi di manutenzione straordinaria o regolare.
Il concetto di fondo, del resto, è semplice: le barche in legno possono essere eterne, possono essere belle, resistenti e funzionali per anni. Questo, però, a patto di effettuare una manutenzione frequente ed esatta nel tempo. Nessuna barca dovrebbe mai essere comprata senza pensare alla doverosa manutenzione, e questo discorso vale doppiamente per le barche in legno. Forse tu hai già acquistato da tempo una barca costruita con questo nobile materiale, e stai cercando una guida per riportarla al suo originario splendore; oppure, magari, stai accarezzando l’idea di acquistare una nuova barca proprio in questo periodo, e stai valutando l’opportunità di buttarti sul legno. Per darti un’idea del lavoro che ti aspetta, su queste pagina abbiamo già parlato di come verniciare uno scafo in legno: oggi, invece, ci dedicheremo alla verniciatura del legno a vista, e dunque della coperta, delle fiancate e via dicendo. Ancora prima di pensare alle vernici per barche di legno di cui avrai bisogno, concentrati un attimo per raccogliere tutta la pazienza necessaria: stiamo parlando di legno a vista, e dunque di parti della tua barca che resteranno sempre sotto al tuo sguardo. Ti occorreranno quindi tempo, impegno, tranquillità e un filo di stoicismo!
Verniciare il legno a vista in barca: il primo passo è liberare il campo
Non sappiamo con quale barca tu abbia a che fare: può essere una barca in legno a vela o un piccolo motoscafo. Il concetto di base, però, è sempre lo stesso. Lo scenario tipico è quello che vede il proprietario della barca in legno che, a inizio stagione, va a togliere il telo di copertura dalla propria barca in legno, per ritrovarsi di fronte a uno spettacolo agghiacciante. Piccole crepe, scollamenti di vernice, aree che si avvicinano pericolosamente allo stato di marciume, ingrigimento generale delle superfici esposte… questo è quello che succede quando ci si concentra esclusivamente sulla verniciatura dell’opera viva, trascurando del tutto o quasi le altre superfici in legno. Da dove si parte per verniciare il legno a vista delle barche?
Ebbene, il primo passo è quello di liberare il campo, e quindi togliere – lì dove possibile – tutta la ferramenta nautica esistente. L’avevamo anticipato che bisogna armarsi di pazienza, no? Ecco quindi che, per fare un buon lavoro, vanno smontate con cura bitte, candelieri e via dicendo, così da ritrovarsi con una superficie sgombra e pronta per essere affrontata di petto. Va peraltro sottolineato che, molto spesso, una volta tolte le bitte, proprio lì, in quelle aree ‘coperte’ è possibile vedere come era la vernice originale della nostra barca, perfettamente protetta da un cappello di silicone e di metallo. Non bisogna però disperare: si è solo all’inizio dell’opera, e – se il lavoro verrà fatto bene con i migliori prodotti per la verniciatura delle barche in legno – i risultati possono essere di tutto rispetto!
Sverniciare la barca in legno
Per togliere la vernice dal legno della barca ci sono diversi metodi da seguire, ognuno con i suoi pro e con i suoi contro. L’importante, in ogni caso, è procedere con calma e con buon senso: quello che viene tolto, infatti, non può più essere rimesso. É possibile procedere con tre metodi, ovvero attraverso l’utilizzo di un prodotto sverniciatore per il legno, mediante l’uso di carta abrasiva e, infine, con la sabbiatura. Ci sentiamo però di eliminare fin da subito questa terza opzione. Si tratta certamente di un metodo efficace, sicuro e veloce, ma non si può certo dire che la sabbiatrice sia uno strumento a disposizione di tutti i diportisti che cercando un modo fai da te per la manutenzione della propria barca!
Partiamo, quindi, dallo sverniciatore. Quali sono i vantaggi di questa opzione? Questo prodotto permette di ridurre il lavoro manuale e quindi parte della fatica che la rimozione della vernice comporta. Con lo sverniciatore, inoltre, si crea molta meno polvere. Come si procede? Dopo aver smontato tutte le ferramenta, è necessario prepararsi a usare un prodotto tutt’altro che ben accetto dalla nostra pelle. Molto meglio quindi usare dei guanti, usare delle scarpe chiuse e dei pantaloni lunghi, nonché tenere sempre a portata di mano un bel secchio in cui sciacquare dal proprio corpo eventuali schizzi. Per essere certi di non fare danni e di non farsi male, va prestata particolare attenzione al momento di apertura del barattolo, usando anche qui i guanti e un panno di protezione.
Armati di pennello, è ora possibile iniziare ad applicare lo sverniciatore sulle parti da trattare, procedendo un’area alla volta. Poco tempo dopo, la vernice dell’area trattata inizierà a distaccarsi: a quel punto, si potrà intervenire con un raschietto, asportando la vernice in modo deciso ma al tempo stesso delicato, per non andare a rovinare il legno sottostante. Non bisogna tardare troppo. Non appena la vernice è stata tolta, è infatti necessario procedere con un risciacquo con dell’abbondante acqua dolce, per togliere ogni residuo di sverniciatore: questa sostanza corrosiva, infatti, potrebbe rovinare il legno, e va quindi rimossa con cura. In linea di massima, una o due mani di sverniciatore permettono di togliere quasi tutta la vernice: una carteggiata finale, in ogni caso, è comunque inevitabile, per rifinire il lavoro e per togliere i tipici ‘peli di legno’ sollevati dall’azione dello sverniciatore.
L’altra opzione per rimuovere la vecchia vernice della barca in legno, come abbiamo visto, è costituita per l’appunto dalla carteggiatura, fin da subito. Anche qui, del resto, ci sono diversi metodi possibili. L’importante è non esagerare, non asportare troppo e usare la carta vetrata giusta: è bene iniziare con una carta abrasiva a grana grossa, intorno al 60-70, per poi, una volta tolta la maggior parte della vernice, procedere con una carta vetrata a grana più fine, 120, per rifinire e per portare il legno completamente a nudo.
Carteggiare, si sa, è un operazione piuttosto lenta e faticosa. Per questo motivo, in molti casi – soprattutto quando le superfici da carteggiare sono grandi – si opta per l’utilizzo levigatrici, quali le levigatrici orbitali e il carrarmato. É però bene assicurarsi che questi strumenti non vadano a rovinare il legno, oltre ad accertarsi di usare queste macchine nel modo giusto. In ogni caso, del resto, la levigatrice non potrà arrivare ovunque: alcuni angoli della barca non possono che essere carteggiati a mano, con un notevole dispiego di pazienza. Ma ancora, non disperare: quando tutto sarà perfettamente carteggiato, la tua soddisfazione sarà davvero grande! Il trucco per carteggiare un’intera barca senza impazzire è abbandonarsi a dei movimenti sistematici, ripetitivi, affrontando questa attività un po’ come si affronterebbe una seduta di yoga: può sembrare strano, eppure, se presa nel modo giusto, perfino la carteggiatura della propria barca in legno può essere considerata un’attività rilassante! In alcuni casi ci potrà aiutare con il raschietto, lì dove la carta vetrata non può arrivare.
Riparazioni e stuccature della barca in legno
Sverniciando e carteggiando la barca si è a tu per tu con il legno che la costituisce: non è quindi per nulla raro, standosene a un palmo di mano dalla superficie, trovare un difetto dopo l’altro. Una piccola crepa, un allentamento tra due assi, una spaccatura, un danneggiamento. In queste situazioni, come ci insegnano i falegnami, ci sono diversi metodi per intervenire. Nel caso di crepe abbastanza larghe, è possibile intervenire con un pezzo di legno intagliato – dello stesso legno che costituisce la coperta della barca – da inserire con cura nell’apertura insieme a della colla natica o a dello stucco.
Altre volte, invece, si procede con una semplice stuccatura. ‘Semplice’ per modo di dire: in realtà, per stuccare a regola d’arte le parti a vista di una barca a legno, è necessario procedere in modo piuttosto preciso. Sono tre le cose ci servono per fare questo lavoro: un po’ di segatura del legno che dovremmo andare a stuccare – avendo appena finito di carteggiare la tua barca non dovrebbe essere assolutamente un problema! – delle microfibre naturali e della resina epossidica.
Più nello specifico, avrai bisogno delle Microfibre naturali C-System e della Resina Epossidica C-System 10 10 CFS di Cecchi. Le microfibre per resina epossidica, di per sé, sono di un colore bianco-panna: se non devi andare a stuccare del legno chiaro come il frassino o l’abete, quindi, devi mescolarle a secco con la segatura scura, per poi mescolare il tutto con la resina epossidica e andare a stuccare le parti da riparare, per poi carteggiare con cura.
In questa fase, va detto, non si devono andare a riparare e a stuccare solamente le parti ‘danneggiate’ a vista. È necessario andare anche a riempire tutti i fori delle ferramenta smontate. Per essere certi di non incontrare future marcescenze, infatti, tutti i vecchi fori devono essere stuccati con pazienza: per essere certi di fare un lavoro fatto a regola d’arte, tra l’altro, si consiglia di ‘passare’ i vecchi buchi con una punta di trapano leggermente più larga, così da eliminare eventuali residui di grasso o di silicone. A questo punto, usando stucco e eventuali cilindretti di legno per i buchi più grossi, si può procedere con la stuccatura. Per rimontare le ferramenta – ricordandosi di usare del silicone per barche sigillante – si faranno quindi nuovi buchi.
Verniciare la barca in legno a vista
Chi ha già studiato il nostro post relativo alla verniciatura dello scafo in legno sa che, in quel caso, i passaggi si sprecano: sul legno a nudo è infatti necessario passare la resina, lo stucco, nuovamente la resina, l’additivo, il primer, lo smalto e via dicendo. È ovviamente diverso il discorso per il legno a vista in coperta. Qui infatti il lavoro è più semplice, anche se il numero di mani resta sempre piuttosto alto: le mani di vernice, sul legno, non sono infatti mai troppe.
In commercio esistono parecchi prodotti per la verniciatura del legno. Nel nostro e-commerce di accessori nautica e ricambi per barche puoi trovare l’ottima vernice nautica per legno che non tema rivale. Ma non si può certamente passare subito alla vernice!
Prima di tutto bisogna infatti proteggere il legno, di modo da non ritrovarsi da capo tra un anno. Dopo aver carteggiato e pulito il legno è dunque necessario applicare con pennello uno strato di C-System 10 10 CFS di Cecchi, miscelando attentamente il preparato A con il preparato B. Particolare attenzione va data in corrispondenza di viti, di rientranze e di cavità.
A questo punto, dopo aver carteggiato con una carta abrasiva a grana sottile (ottima la 280) è possibile procedere con una prima mano di vernice Spinnaker. A essiccazione avvenuta, è necessario carteggiare con una carta vetrata estremamente fine (in commercio si trovano le carte vetrate a grana 500), per dare poi altre 2-3 mani, sempre intervallate da carteggiatura leggera. Va sottolineato che alcune vernici Spinnaker (come per esempio la Vernice per legno Gold Fashion con tecnologia Coat Over Dry) non necessitano di carteggiatura tra una mano e l’altra.
Scegliere la vernice per la barca in legno
Come si diceva, nel nostro e-commerce di accessori nautica è possibile trovare una lunga serie di vernici per barche in legno, a partire dalle celebri Spinnaker. Come scegliere quella più adatta alla tua barca? C’è per esempio la scelta standard, ovvero per l’appunto la Spinnaker Standard, la classica vernice trasparente lucida monocomponente (ora IQ, “Improved Quality!”, per la presenza di nuovi filtri). C’è poi la brillante Spinnaker Gold Fashion COD, le cui mani successive possono essere applicate senza la necessità di carteggiare lo strato precedente, e c’è la sua versione opaca, ovvero la Spinnaker Gold Fashion Mat COD. Chi cerca qualcosa come la Spinnaker Standard pur desiderando una resistenza maggiore può optare per la Spinnaker Polyurethane, più dura, presente sia nella versione monocomponente che in quella a due componenti. E ancora, è possibile fare un passo in più con il mordente color mogano da mescolare con la normale vernice, per avere un risultato ancora più raffinato. Oltre ai prodotti Spinnaker, peraltro, nel nostro store online è possibile trovare anche le vernici per barche in legno Veneziani, Owatrol, Stoppani e via dicendo.
Guarda il nostro video sulla Manutenzione e Pulizia del Teak
Buongiorno, ho appena fatto la coperta nuova della mia barca, il legno che ho usato è l’ iroko.
Prima di metterla in acqua dovrei fare un ultima carteggiata e poi passare un prodotto per proteggere il legno.
Cosa mi consigliate di fare/trattare il legno nuovo?
Grazie
Buongiorno Michele,
grazie per averci scritto. Per il trattamento del legno nuovo ti consiglieremmo uno strato dato a pennello di protettivo dressing (nel nostro negozio online trovi il Protettivo Teak Wonder Dressing & Sealer, codice HiNelson: EA0287). In pratica è un olio /impregnante che si usa per il teak ma adatto anche per altri tipi di legno. Scrivici se hai altri dubbi!
Come si asportano i gumenti in silicone? Sikaflex
Ciao Favale, per rimuovere i gumenti in silicone come Sikaflex, è consigliabile utilizzare un apposito solvente per silicone disponibile in commercio. In alternativa, è possibile usare un raschietto per rimuovere il grosso del materiale, facendo attenzione a non danneggiare la superficie sottostante. Dopo aver rimosso il silicone, pulire accuratamente la zona con i prodotti appositi per eliminare eventuali residui. Si consiglia di seguire sempre le indicazioni del produttore per garantire una corretta rimozione.