Negli ultimi anni sono emersi in modo prepotente due sport acquatici di grande tendenza: il primo, il SUP, può essere fatto in completa autonomia, con estrema calma e tranquillità, per “camminare sull’acqua”; il secondo, il wakeboarding, necessita di una barca oppure di una struttura di traino, e combina adrenalina, evoluzioni e spruzzi d’acqua. In entrambi i casi si ha a che fare con una tavola sull’acqua, tutti e due gli sport partono infatti dal surf. E possiamo dire che i punti in comune finiscono qui! Se infatti il SUP è abbastanza intuitivo – possono bastare poche ore di esercizio per padroneggiare pagaiata ed equilibrio sulla tavola – con il wakeboard di ha invece a che fare con uno sport più complesso, che permette di migliorare continuamente di uscita in uscita. Oggi vogliamo quindi proporre una guida al wakeboarding, con consigli sia per i principianti sia per chi desidera migliorare la propria tecnica e divertirsi di più.
Come fare wakeboard: guida per principianti
Stai iniziando or ora il tuo avvicinanamento al wakeboarding? Facciamo quindi una breve introduzione a questa disciplina. Si tratta di uno sport che prevede il traino da parte di una barca – meglio ancora se con una torre da wakeboard – oppure da parte di un cavo, all’interno di un cable park, ovvero di un impianto acquatico che (proprio come uno skilift realizzato in acqua) traina i riders lungo i più diversi percorsi. Una volta individuato il luogo giusto, per fare wakeboarding sarà necessario dotarsi di una tavola da wakeboard (con o senza pinne) nonché un giubbotto di salvataggio per sport acquatici, senza dimenticare il casco nel caso in cui in acqua siano presenti delle strutture come rampe e pipe.
Consigli per chi inizia a fare wakeboarding
Hai indossato il giubbotto di salvataggio, ed è tutto pronto per dare il via alla sessione di wakeboarding? Ecco allora 3 consigli fondamentali per affrontare al meglio il wakeboard da principianti:
- L’assetto giusto: la prima cosa da fare, ancora prima di avvicinarsi alla tavola, è quella di capire qual è il piede d’appoggio preferito. Non sai qual è la tua gamba d’appoggio? Chi non ha mai fatto sport su tavola potrebbe effettivamente esserne totalmente all’oscuro: ti consigliamo quindi di chiedere a un amico di darti una leggera spinta sulla schiena mentre tu tieni i piedi uniti. Istintivamente porterai in avanti un piede per mantenere l’equilibrio. Ecco, quello è tuo piede d’apoggio! L’assetto regular prevede che il piede sinistro sia verso la prua della tavola, mentre l’assetto goofy prevede il piede destro in posizione anteriore.
- La partenza: una volta trovato l’assetto giusto è possibile partire. Va detto che la partenza non è difficile come si potrebbe pensare, a patto di affrontare questo passaggio nel modo giusto: è necessario mantenere per quanto possibile una posizione rilassata, piegare le ginocchia e raccogliere le gambe, tenendo i piedi a martello. In attesa della messa in tensione del traino, le mani se ne stanno fuori dall’acqua, tenendo saldamente il bilancino. Nel momento in cui inizierà la tensione sarà necessario mantenersi accovacciati e, allo stesso tempo, salire sulla tavola, portandola dunque in una posizione sufficientemente inclinata per planare sull’acqua. Il gioco è fatto!
- La posizione giusta: nel momento in cui si inizia a planare è bene impegnarsi per assumere una posizione che permetta di stare comodi, di stare in piedi e di manovrare la tavola. Ecco che allora è necessario tenere lo sguardo verso l’orizzonte e non irrigidirsi, tenendo anche le braccia leggermente piegate, così come saranno leggermente piegate anche le ginocchia. Per dirigere la tavola, a questo punto, sarà sufficiente fare pressione ora con i talloni, ora con le punte.
I tricks fondamentali per fare wakeboard come un pro
Chi inizia a fare wakeboarding, durante le prime uscite , si concentra tendenzialmente sulla posizione da mantenere, sull’equilibrio, sulla direzionabilità della tavola, e poco altro. Man a mano che si prende confidenza con la tavola è poi possibile iniziare a sperimentare le prime manovre, ovvero i primi tricks. Qui, va detto, c’è una sostanziale differenza tra chi fa wakeboarding trainato da una barca e chi, invece, lo fa in un cable park. Fare wakeboarding al traino di una barca significa sfruttare le onde create dall’imbarcazione stessa: la prima onda può essere in tal senso sfruttata come rampa, mentre la seconda diventa il punto d’atterraggio. In linea di massima, è possibile dividere i tricks che si possono fare dietro a una barca in tre gruppi:
- Surface triks: delle manovre che prevedono sempre il contatto tra tavola e acqua;
- Ollie triks: manovre che prendono spunto dai movimenti di base dello skateboard e dello snowboard;
- Wake to wake tricks: le manovre che sfruttano le due onde generate dalla barca, effettuando quindi salti, rotazioni e via dicendo.
Diverso è il caso delle manovre nei cable park. Qui non si hanno le onde generate dalla barca, ed ecco allora che i tricks possono essere fatti sfruttanto le varie strutture disposte lungo i percorsi: si parla di rampe, di tubi, di rails, di pipe e via dicendo. Di fatto, tutto quello che si trova usualmente in uno snowapark, ma in acqua e galleggiante. Ma c’è una cosa in più: lo stesso potere trainante dei cavi (in virtù anche della loro altezza di tiro) può essere sfruttato di per sé per effettuare affascinanti evoluzioni, dette airtricks.
Come migliorare gli atterraggi nel wakeboarding
Tra i consigli che si possono dare a chi vuole migliorare la propria tecnica di wakeboarding ci sono sicuramente quelli relativi agli atterraggi. Molti wakeboarder infatti si concentrano quasi esclusivamente sul trick vero e proprio, senza però dedicare sufficiente attenzione al successivo atterraggio. Ebbene, tanti esperti dicono che a fare la differenza tra un principiante e un pro del wakeboarding è proprio la capacità di effettuare degli atterraggi delicati, morbidi e ben controllati, così da evitare botte o brutte cadute.
Un atterraggio può essere morbido quando il bilancino si tiene a livello della vita, con il petto ben in alto e con le gambe pronte ad assorbire l’impatto. Nel momento in cui si tocca l’acqua, i fianchi dovrebbero essere spinti all’indietro, in modo da far assorbire parte dell’impatto ai glutei, così come se si stesse facendo uno squat. Non a caso, per allenarsi in vista degli atterraggi con il wakeboard, si consigliano esercizi come Air Squat, Plank e Monster Walk.
Come scegliere il wakeboard
Infine, per migliorare il proprio wakeboarding, è bene avere la certezza di usare la tavola giusta. In linea di massima è possibile dire che tutte le tavole wakeboard di ultima generazione sono bidirezionali, laddove quelle unidirezionali sono utilizzate solamente per discipline specifiche, e in ogni caso non per i principianti. Il tipico wakeboard ha una forma vagamente rettangolare, con profilo convesso e bordi smussati; al di sopra presenta degli attacchi dove vengono fissati i boots del rider, mentre al di sotto si possono trovare o meno le pinne (queste vengono eventualmente rimosse nel momento in cui si affrontano ostacoli un un cable park).
Ma come dovrebbe essere la tavola da wakeboarding ideale? Dovrebbe vantare una lunghezza proporzionata all’altezza e al peso del rider, e dovrebbe essere in linea con il livello del rider stesso. Pensiamo per esempio alle tavole a 3 stadi, che sono pensate per facilitare lo stacco dalla superficie dell’acqua, ma che non sono certamente le più indicate per i principianti alle primissime esperienze!